Alla vigilia degli anni duemila, gli esperti di management Jeffrey Pfeffer e Robert Sutton coniarono un’espressione per descrivere il pericolo maggiore che corre il mondo imprenditoriale: non riuscire a superare il “divario tra sapere e fare”. In generale, le persone sanno quali cambiamenti dovrebbero fare; il problema dicevano, è metterli in pratica.

Naturalmente, questo divario non esiste solo nel mondo delle aziende, costituisce un grande ostacolo anche per chi vuole cambiare al livello individuale. E l’espressione si adatta perfettamente a questo periodo buio della politica, nel quale in una conversazione su tre c’è qualcuno che si impegna a fare la sua parte per opporsi all’ascesa dell’autoritarismo, dell’allarmismo e dell’intolleranza. È un sentimento nobile, ma poi bisogna andare veramente alla manifestazione di protesta, fare la donazione, impegnarsi come volontari in un’organizzazione, insomma bisogna superare il divario tra il sapere e il fare. Ma come? Ovviamente non ho la soluzione giusta per tutti. Ma personalmente una cosa che mi ha molto aiutato è stata un’ingegnosa app, disponibile per iPhone e Android, dal nome forse un po’ infelice di Braintoss.

Per quanto sogniamo di cambiare il mondo, è solo attraverso azioni banali che possiamo passare dal sapere al fare

Mi rendo conto che consigliando un’applicazione come parziale risposta alle grandi sfide della politica odierna sto sfiorando l’assurdo. Ma abbiate pazienza, adesso vi spiego. Quando l’aprite, Braintoss vi offre tre possibilità per prendere appunti – potete scrivere, fare una registrazione audio o scattare una foto – e poi invia la nota alla vostra casella di posta. Tutto qui.

In breve, non fa nulla che non potreste fare con altre app, o spedendovi un’email da soli. Ma la cosa importante è che lo fa con pochissimi clic, e diversamente da quel che succede quando mi spedisco un’email non c’è il rischio che mi senta in dovere di leggere o di rispondere a tutti gli altri messaggi. Ci vogliono solo pochi secondi. Se mi viene in mente qualcosa (un libro che voglio leggere, una persona che dovrei chiamare, un evento al quale dovrei partecipare), prendo un appunto e me lo ritrovo nella posta.

Mettere quel che conta vicino alla porta
Questo si traduce in azione, perché la posta, almeno nella mia vita, è dove si fanno le cose. Certo, potrei attaccare un post-it sulla parete sopra la mia scrivania, ma so già che diventerebbe una semplice decorazione. Potrei prendere appunti su un’altra app, e controllarli come controllo la posta, ma so che realisticamente non lo farei.

Braintoss sfrutta lo stesso principio che usiamo quando lasciamo qualcosa vicino alla porta se vogliamo ricordarci di portarlo in ufficio: individuate il posto in cui, nella vostra vita, prestate attenzione alle cose, e mettete lì quello che conta veramente.

Nel contesto delle grandi battaglie politiche, o del destino delle società, questo discorso sulle applicazioni e la posta elettronica può sembrare banale. Ma è proprio questo il punto: per quanto sogniamo di cambiare il mondo, è solo attraverso azioni banali che possiamo passare dal sapere al fare. Ricordo uno striscione che vidi sulla porta di un luogo di riunione dei quaccheri a Washington intorno al 2004, diceva: “Che cosa hai fatto oggi per eliminare le cause della guerra?”. Qualche cittadino esemplare aveva cancellato con un pennarello “le cause della guerra” e lo aveva sostituito con “Bush”. Oggi avrebbe scritto “Trump”. Ma in tutte e tre le versioni il messaggio è lo stesso: dobbiamo trovare il modo per farlo veramente, per costruire una sorta di ponte di corde, non importa quanto precario, tra il sapere e il fare.

(Traduzione di Bruna Tortorella)

Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano britannico The Guardian.

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