Dopo quattro giorni di intensi combattimenti contro il gruppo Stato islamico, l’esercito iracheno e le milizie sciite sono arrivate a soli quattro chilometri dal centro di Falluja. I video provenienti dalla città assediata mostrano i jihadisti che fuggono in massa. In uno di essi un gruppo di miliziani decimato dalle perdite lancia un appello disperato agli altri perché non li abbandonino. Il filmato è bruscamente interrotto da un bombardamento. Secondo il capo della polizia federale Raed Shaker a Falluja sono già stati uccisi centinaia di jihadisti, l’80 per cento dei quali stranieri.

La battaglia di Falluja è particolarmente dura perché molti giovani della città sono entrati nel gruppo Stato islamico. Molti degli attentatori suicidi che hanno colpito Baghdad venivano da qui. Nel 2004 l’esercito statunitense aveva perso un centinaio di uomini per reprimere l’insurrezione di Falluja. “Una volta completato l’assedio non ci vorranno più di tre giorni per entrare in città”, ha dichiarato il generale Shaker.

Ma i problemi cominceranno dopo. Solo ottocento civili sui cinquantamila sono riusciti a lasciare Falluja dal 23 maggio, quando sono cominciati gli scontri. “Ci abbiamo messo sette ore per arrivare al sicuro”, ha raccontato alla tv un uomo dopo aver raggiunto un posto di blocco dell’esercito. “La gente è intrappolata nel centro della città e non può fuggire”, hanno avvertito le Nazioni Unite. “Le scorte di cibo sono limitate e controllate dallo Stato islamico. I farmaci stanno finendo e molte famiglie sono costrette a bere acqua sporca e contaminata”.

Il primo ministro Haider al Abadi ha visitato il fronte e ha chiesto ai generali di dare la priorità alla sicurezza dei civili. La battaglia di Falluja dovrebbe essere l’ultimo test per l’esercito iracheno in vista dell’offensiva su Mosul, tre volte più grande e dove abitano centinaia di migliaia di civili.

(Traduzione di Gabriele Crescente)

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