Education first, la scuola prima di tutto: con questo titolo impegnativo Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, ha riunito il 26 settembre capi di stato ed esperti. Nella riunione ha portato l’esperienza del suo paese.
La Corea del Sud, partita da livelli mediocri, in pochi decenni è riuscita a creare uno dei sistemi scolastici più inclusivi e più efficienti del mondo e, per questa via, ha anche raggiunto un alto livello nell’economia mondiale. Si può generalizzare l’esperienza coreana? Se lo è chiesto il Guardian, riferendo della riunione.
A Ban il giornale riconosce il merito di voler forzare il limite delle iniziative ufficiali in materia di innovazione educativa: riunioni tecnocratiche tra esperti addomesticati e donatori, che non coinvolgono nelle discussioni i mezzi d’informazione e l’opinione pubblica dei vari paesi né i più diretti interessati, insegnanti e studenti.
A Ban risponde positivamente il quarto World innovation summit for education (Wise) sul tema “Collaborating for change”. Si terrà in Qatar, a Doha, dal 13 al 15 novembre e, come ha annunciato alle Nazioni Unite la sceicca Moza bint Nasser, vi si rafforzerà la presenza degli studenti. Questi, selezionati da 24 paesi, discuteranno di iniziative educative in cui l’innovazione didattica sia rivolta a tenere insieme l’ampliamento degli accessi all’istruzione e la più alta qualità possibile. Ma ai lavori si parteciperà anche rispondendo a Wise Polls e con altri vari mezzi web 2.0.
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