Più di settemila monache vivono a Yarchen Gar nella più grande comunità del buddismo tibetano del mondo. Il monastero si trova vicino a Kandze, nella provincia cinese del Sichuan, ed è stato fondato nel 1985 da Achuk Rinpoche, maestro della tradizione nyingma.
Centinaia di donne, in maggioranza provenienti da famiglie povere, si trasferiscono ogni anno a Yarchen Gar (il picco c’è stato dopo il terremoto nel Sichuan, nel 2010). Le monache vivono in un vasto accampamento su una penisola formata da un’insenatura del fiume Jinsha, a quattromila metri di altitudine.
Le loro baracche, fatte di plastica e tela, sono prive di acqua corrente ed elettricità. Per difendersi dal freddo usano dei forni alimentati con sterco di yak (bue tibetano). Le monache si dedicano allo studio, alla preghiera e alla meditazione. In inverno, per cento giorni, meditano dall’alba al tramonto in piccoli cubicoli. Yarchen Gar è uno dei pochi monasteri tibetani aperti alle donne, che però possono essere solo novizie e vivono separate dai monaci.
Il monastero di Yarchen Gar è attualmente tollerato da Pechino. Nel 2001, però, le autorità hanno distrutto più di 800 case con il pretesto del numero eccessivo di monaci. Nell’ultimo anno 26 tibetani si sono dati fuoco per denunciare la repressione cinese.
Boris Joseph è nato a Parigi nel 1974. Queste foto sono state scattate nel febbraio del 2011.
Internazionale, numero 941, 23 marzo 2012
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it