La conferma del dirigente sportivo svizzero, al suo quinto mandato consecutivo alla guida della federazione calcistica mondiale, è arrivata dopo che l’unico sfidante, il principe giordano Ali bin Al Hussein, ha deciso di ritirare la propria candidatura
Sepp Blatter è stato rieletto alla presidenza della Fifa per il quinto mandato consecutivo, nonostante lo scandalo su corruzione e tangenti che ha travolto negli ultimi giorni la federazione calcistica mondiale. Al termine del primo turno delle votazioni, nell’ambito del congresso della Fifa a Zurigo, il principe giordano Ali bin Al Hussein - che stava perdendo contro Blatter 133 voti a 73 - si è ritirato dalla competizione.
A Zurigo sono iniziate le votazioni per eleggere il nuovo presidente della Fifa. Sepp Blatter, alla guida della federazione calcistica internazionale dal 1998, è il candidato favorito contro il principe giordano Ali bin Al Hussein, e potrebbe essere eletto per il quinto mandato, nonostante gli scandali sulla corruzione e le tangenti che hanno investito la Fifa negli ultimi giorni.
“Ormai mi conoscete, non ho bisogno di presentazioni” ha detto Blatter poco prima che iniziassero le votazioni. “Sapete con chi avete a che fare, e io so che posso contare su di voi. Sento che il tempo che ho passato alla Fifa è ancora poco. Abbiamo bisogno di un leader forte, di un leader di grande esperienza, e abbiamo bisogno di lavorare con i nostri partner politici. Spero di essere di nuovo con voi tra un’ora o due” ha detto Blatter tra gli applausi dei delegati nazionali.
Il voto è segreto ma molte federazioni calcistiche nazionali hanno già espresso le loro intenzioni. Se uno dei due candidati raggiungerà i due terzi dei voti, che corrispondono a 139 voti su 209, sarà eletto già al primo turno. Se la maggioranza dei due terzi non sarà raggiunta al primo turno il quorum si abbasserà e, per essere eletti, sarà quindi sufficiente la maggioranza semplice di 105 voti.
Ogni confederazione ha a disposizione un pacchetto di voti che corrisponde al numero dei paesi membri: la Confederazione africana (Caf) esprime 54 voti; l’europea Uefa 53, la Confederazione asiatica (Afc) 46, la Confederazione nord e centroamericana (Concacaf) 35, la Confederazione Oceania (Ofc) 11 e la Confederazione sudamerica (Conmebol) 10.
La federazione calcistica non è un corpo democratico e non è governata da un principio di trasparenza, spende milioni di dollari per i suoi dipendenti eppure è definita un’organizzazione non profit. L’assegnazione dei Mondiali è frutto di corruzione e la loro organizzazione costa migliaia di vite umane. Il bilancio di vent’anni con Sepp Blatter. Leggi
È cominciato con un discorso del presidente Sepp Blatter il 65° congresso annuale della Federazione calcistica internazionale (Fifa) a Zurigo, in Svizzera. Sul sito dell’organizzazione si può seguire la diretta.
Blatter ha citato gli arresti con riferimento ai “fatti di mercoledì” e ha fatto appello “all’unità e a uno spirito di squadra, per andare avanti insieme”. “Non sarà sempre facile, ma è la ragione per cui siamo qui oggi (…). Avete il potere di cambiare il volto della Fifa”, ha detto rivolgendosi ai delegati, “il punto più importante è la trasparenza”, ha aggiunto.
Nel pomeriggio è previsto il voto del presidente, che potrà essere eletto al primo turno con 139 voti su 209. Ieri Blatter, che corre per un quinto mandato, ha escluso le sue dimissioni. Il suo unico rivale è il principe Ali bin al Hussein, giordano, vicepresidente della Federazione. Se non viene raggiunta la maggioranza dei due terzi al primo turno, nella seconda votazione basta una maggioranza semplice.
I 209 membri della Fifa, la federazione calcistica internazionale, partecipano all’assemblea annuale dell’organizzazione che si apre oggi a Zurigo, in Svizzera. I delegati dovranno eleggere il presidente, a due giorni dallo scandalo che ha portato all’arresto di sette alti funzionari dell’organizzazione in un’inchiesta per corruzione partita dagli Stati Uniti. Ieri il presidente uscente Sepp Blatter, che corre per un quinto mandato, ha escluso le sue dimissioni e ha confermato che le elezioni si terranno come previsto. Blatter si è dichiarato estraneo alla vicenda e ha promesso di individuare i responsabili e collaborare con la giustizia.
Blatter è il favorito delle elezioni per la presidenza, per lui voteranno le federazioni calcistiche russe, asiatiche, africane e latinoamericane. Contro la sua candidatura si sono espressi, invece, gli Stati Uniti e la Uefa, la federazione calcistica europea.
Blatter, 79 anni, governa la Fifa dal 1998 e lavora ai vertici dell’organizzazione dal 1975. L’unico sfidante del presidente uscente è il principe giordano Ali bin Al Hussein, 39 anni, terzo figlio di re Hussein di Giordania, e attuale vicepresidente della Fifa. Per il principe giordano voteranno “la stragrande maggioranza dei paesi europei”, come ha annunciato ieri il presidente della Uefa Michel Platini.
Per essere eletto, il nuovo presidente dovrà ottenere i due terzi dei voti dell’assemblea, cioè 140 preferenze. I due candidati terranno un discorso di 15 minuti prima delle votazioni.
All’indomani degli arresti ai vertici della Fifa nell’ambito delle indagini statunitensi e svizzere su tangenti e corruzione, il presidente della federazione calcistica internazionale Sepp Blatter ha ammesso che “gli atti di alcuni individui sono motivo di vergogna per il calcio e non possiamo assolutamente accettarli”. Blatter è intervenuto durante la serata di gala che precede il congresso della federazione. “Da domani dovremo intraprendere questa strada difficile” ha detto, “i responsabili devono essere fermati e puniti”.
Il 27 maggio all’alba la polizia di Zurigo ha arrestato sette dirigenti della Fifa, su mandato degli Stati Uniti che ne hanno chiesto l’estradizione. Secondo l’accusa, i funzionari della federazione avrebbero ricevuto tangenti per 150 milioni di dollari in 24 anni, in un sistema corruttivo che è stato definito “rampante, sistemico e profondo”. Il nome di Blatter non appare nel fascicolo dell’inchiesta, ma in molti chiedono le sue dimissioni: dall’ex calciatore argentino Diego Armando Maradona, alla Uefa, al premier britannico David Cameron. “Sono tempi difficile per la Fifa” ha commentato il presidente della Fifa che, senza mai menzionare il voto del 29 maggio ha espresso una certa consapevolezza sulla propria posizione alla luce degli scandali.
“So che molte persone mi ritengono il responsabile dei problemi, che si tratti di corruzione o di attribuzione dei Mondiali, ma quelli che vogliono imbrogliare lo fanno in silenzio, di nascosto e non posso vedere tutto” ha detto, “tocca però a me fare attenzione alla reputazione del calcio”. Blatter ha poi ricordato che “la piccola minoranza di quelli che provano a corrompere il calcio deve essere fermata”, assicurando piena cooperazione con le autorità “per fare in modo che ogni colpevole sia scoperto e punito”.
Vladimir Putin. Il presidente russo ha sostenuto che l’indagine condotta dall’Fbi sui dirigenti della Fifa è un chiaro tentativo di evitare la rielezione di Blatter ed è l’ultimo evidente sforzo da parte degli Usa di estendere la propria giurisdizione su altri paesi. La Russia, che ospiterà i Mondiali di calcio nel 2018, si è sentita chiamata in causa dalle indagini statunitensi e Putin ha espresso un forte sostegno all’attuale presidente della Fifa, in vista del voto del 29 maggio a Zurigo. “Se non sbaglio venerdì devono svolgersi le elezioni del presidente della Fifa, e il signor Blatter ha tutte le chance di essere rieletto” ha osservato Putin. “Noi sappiamo delle pressioni esercitate su di lui per vietare lo svolgimento del campionato mondiale di calcio nel 2018 in Russia. Ma saremo sempre al fianco di Blatter”.
David Cameron. Nel Regno Unito, grande sconfitto nella corsa per ospitare i Mondiali del 2018, il premier e diversi ministri si sono schierati a favore delle dimissioni di Sepp Blatter. In un briefing alla stampa il portavoce di Downing Street ha detto che Cameron sostiene la necessità di dimissioni e che, insieme alla federazione calcistica britannica, è favorevole all’elezione dell’unico avversario di Blatter, il principe giordano Ali Bin Al-Hussein. Della stessa opinione il ministro degli esteri Philip Hammond, il quale ha dichiarato che c’è qualcosa di profondamente sbagliato nella Fifa e che serve una riforma, che passi per il rinnovo dei vertici attuali.
Laurent Fabius. Il ministro degli esteri francese ha sostenuto la necessità di rinviare le elezioni per la presidenza della Fifa, alla luce delle indagini statunitensi e svizzere. “Sono molti anni che si fanno accuse di corruzione in questo ambiente” ha fatto notare, “quindi sarebbe meglio prendere un po’ di tempo in modo da capire quali accuse sono fondate e quali non lo sono, e aspettare che la magistratura si pronunci”. Il ministro ha precisato di parlare a titolo personale, ribadendo l’opportunità che il voto in agenda per il 29 maggio a Zurigo sia posticipato. “Altrimenti rischiamo di dare a questo ambiente un’immagine ancora più disastrosa di quella attuale” ha aggiunto.
Frank-Walter Steinmeier. Il ministro degli esteri tedesco ha seguito la linea di molte federazioni europee, sulla necessità di dimissioni di Blatter. “Se il calcio non è in grado di pulire se stesso, allora le autorità nazionali dovranno fare il lavoro” ha dichiarato.
Secondo un sondaggio di Transparency International condotto su 35mila persone da 30 paesi diversi, il 69,2 per cento dei tifosi di calcio non ha fiducia nella Fifa. Dopo le indagini avviate dal dipartimento di giustizia degli Stati Uniti, alcuni sponsor hanno criticato la Federazione e potrebbero non rinnovare i loro contratti. Leggi
Il presidente della Uefa, Michel Platini ha annunciato che “la stragrande maggioranza dei paesi europei” voterà domani il principe Ali bin Al-Hussein alla presidenza della Fifa, dopo lo scandalo legato alla corruzione nella federazione calcistica internazionale. Ieri l’organo di governo del calcio europeo aveva minacciato di non presentarsi all’elezione, in programma il 29 maggio a Zurigo. Il principe giordano di 39 anni, terzo figlio di re Hussein e attuale vicepresidente della Fifa, sfiderà Sepp Blatter che punta alla quinta rielezione consecutiva. Reuters
È entrato nella Federazione internazionale nel 1975 come direttore dei programmi di sviluppo. Nel 1981 è stato nominato segretario generale dell’organizzazione. Dal 1998 è il presidente dell’organizzazione e il suo capo indiscusso. Leggi
Il primo ministro del Regno Unito David Cameron sostiene che il presidente della Fifa Sepp Blatter dovrebbe dimettersi, dopo lo scandalo che ha colpito la federazione calcistica. Sky News
Il presidente russo Vladimir Putin accusa gli Stati Uniti di aver aperto un’inchiesta sulla Fifa per impedire che si tengano i Mondiali in Russia. Ap
I vertici del calcio mondiale sono stati travolti dall’arresto di sette dirigenti della Fifa, la federazione calcistica internazionale, nella mattinata di mercoledì 27 maggio all’hotel Baur au Lac di Zurigo, in Svizzera. Gli arresti sono arrivati a due giorni dall’assemblea annuale in cui Sepp Blatter cercherà la quinta rielezione consecutiva alla presidenza. All’origine di tutto, un’inchiesta degli Stati Uniti, a cui ha partecipato anche l’Fbi, sulla gestione dei diritti televisivi e sull’attività di marketing che accusa i dirigenti di partecipare da oltre un ventennio a “un’associazione a delinquere volta ad arricchirsi attraverso la corruzione e il riciclaggio di denaro” per centinaia di milioni di dollari. Leggi
La polizia svizzera ha arrestato sei alti funzionari della Fifa, la federazione calcistica internazionale, con l’accusa di corruzione, su richiesta delle autorità statunitensi.
I funzionari si trovavano a Zurigo, in Svizzera, nell’hotel Baur au Lac, per partecipare al congresso annuale dell’organizzazione previsto per il 29 maggio. Durante l’assemblea era prevista l’elezione del presidente e quello uscente, Joseph Blatter, era dato per favorito. Blatter corre per il suo quinto mandato e non è tra gli indagati.
In un comunicato la polizia svizzera ha dichiarato che i sei funzionari sono accusati di aver ricevuto tangenti per milioni di dollari, dagli anni novanta in poi, e che per questo un procuratore di New York ha chiesto l’estradizione negli Stati Uniti. Gli indagati sarebbero una decina.
Le accuse sono di corruzione, riciclaggio di denaro e racket. Sono coinvolti alcuni dei più alti funzionari dell’organizzazione.
Secondo il New York Times tra gli indagati ci sono Jeffrey Webb, uno dei vicepresidenti del comitato esecutivo, Eugenio Figueredo, un altro vicepresidente del comitato esecutivo e presidente della Lega calcio latinoamericana, e Jack Warner, ex membro dell’esecutivo.
Il giornalista del New York Times Michael Schmidt ha twittato dall’hotel di Zurigo dove sono avvenuti gli arresti.
Arrestati in un hotel di Zurigo, in Svizzera, sei funzionari della Fifa, la federazione calcistica internazionale, su richiesta delle autorità statunitensi. Le accuse contro i vertici dell’organizzazione sono di corruzione, frode, racket e riciclaggio di denaro. È stata chiesta l’estradizione negli Stati Uniti, il paese da cui è partita l’inchiesta. Bbc
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