La corte di cassazione ha ordinato un nuovo processo per l’ex presidente egiziano, accusato di avere dato ordine alla polizia di reprimere le rivolte popolari del 2011, nelle quali morirono 846 manifestanti
La Corte di cassazione egiziana ha ordinato un nuovo processo per l’ex presidente Hosni Mubarak, condannato e poi assolto per complicità nell’uccisione di quasi novecento manifestanti durante le proteste che portarono alla sua deposizione nel febbraio del 2011.
Nel giugno 2012 Mubarak era stato condannato in primo grado all’ergastolo, perché riconosciuto colpevole di avere dato ordine alla polizia di reprimere le rivolte popolari. Il 29 novembre del 2014 un altro tribunale aveva annullato la precedente sentenza, assolvendo l’ex presidente. La decisione era stata fortemente criticata sia dai movimenti islamisti sia da quelli laici protagonisti delle manifestazioni del 2011.
La procura aveva fatto ricorso in cassazione, che ora ha ordinato un nuovo processo, previsto per il 5 novembre. È stata invece confermata l’assoluzione di sette responsabili della sicurezza del governo di Mubarak, tra cui l’allora ministro dell’interno Habib al Adly.
Mubarak, 87 anni, è attualmente detenuto in un ospedale militare del Cairo. Il 9 maggio è stato condannato con i due figli a tre anni di carcere nel nuovo processo a loro carico per un caso di corruzione. I tre sono accusati di essersi appropriati di dieci milioni di euro di fondi pubblici.
La procura generale egiziana ha deciso di ricorrere in appello contro il verdetto che ha assolto l’ex presidente Hosni Mubarak dall’accusa di complicità per le morti avvenute durante le proteste contro il governo nel 2011. Secondo il pubblico ministero Hesham Barakat, un’analisi delle motivazioni del verdetto ha rivelato vizi di forma che hanno compromesso il giudizio.
L’appello è parte integrale del sistema giuridico egiziano ed era atteso. La corte d’appello deve decidere se accettare il ricorso e ordinare un nuovo processo oppure respingerlo, confermando il verdetto che ha assolto Mubarak. Reuters
Un uomo è stato ucciso al centro del Cairo, in Egitto, durante gli scontri tra la polizia e i manifestanti che protestavano ieri contro la decisione del tribunale di assolvere l’ex presidente Hosni Mubarak. L’ex presidente era stato accusato di complicità per le oltre 800 persone morte durante le proteste della primavera araba egiziana.
Il ministero della salute ha confermato che l’uomo è rimasto colpito da un colpo durante gli scontri. Afp
Alcune decine di manifestanti si sono radunati vicino a piazza Tahrir del Cairo, la piazza simbolo delle manifestazioni della primavera araba, scandendo slogan contro il governo.
Le proteste sono nate in seguito alla caduta dell’accusa di complicità per le persone uccise durante le proteste del 2011 che portarono alla caduta del presidente Hosni Mubarak.
La piazza è stata bloccata dall’esercito da ieri in previsione di manifestazioni organizzate dall’opposizione. Afp
Un tribunale egiziano ha assolto l’ex presidente Hosni Mubarak dall’accusa di complicità per le morti avvenute durante la rivolta del 2011 al Cairo. Era stato accusato di avere dato ordine alla polizia di reprimere le rivolte popolari.
Insieme a Mubarak sono stati assolti altri sette responsabili della sicurezza, tra cui il ministro dell’interno del presidente di allora.
Più di 800 persone sono morte durante la rivolta che provocò la caduta di Mubarak. Afp
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