Gli attacchi sono stati rivendicati dal gruppo Provincia del Sinai. Circa settanta jihadisti hanno attaccato simultaneamente cinque posti di blocco nel nord della penisola del Sinai e si sono scontrati con i soldati
Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi si è recato nel nord del Sinai, per incontrare le truppe impegnate nell’offensiva contro i jihadisti responsabili degli attacchi di mercoledì scorso a diverse postazioni militari, che hanno fatto decine di morti. Leggi
L’esercito egiziano continuerà l’offensiva nella penisola del Sinai, dopo che negli scontri con le milizie jihadiste legate allo Stato islamico sono morte almeno cento persone. Leggi
Sono almeno 70 le persone morte negli scontri seguiti agli attacchi dei jihadisti contro i militari egiziani nel nord della penisola del Sinai, in Egitto. Le vittime sono soprattutto soldati, ma anche civili. L’attentato è stato compiuto dall’organizzazione jihadista Ansar Beit al Maqdis, che dice di essere alleata al gruppo Stato islamico. In seguito i cacciabombardieri F-16 dell’esercito egiziano hanno bombardato le postazioni dei jihadisti.
I cacciabombardieri F-16 dell’esercito egiziano hanno bombardato le postazioni dei jihadisti di un gruppo vicino allo Stato islamico nella penisola del Sinai. Circa cinquanta persone, tra soldati e jihadisti del gruppo Provincia del Sinai, sono morte negli scontri seguiti a una serie di attacchi contro posti di blocco militari nel nord del Sinai.
I bombardamenti hanno colpito le postazioni del gruppo nella città di Sheikh Zuweid, nel nord del Sinai, dove i jihadisti hanno minato l’area intorno a un commissariato per impedire l’arrivo dei rinforzi e hanno preso posizione sui tetti della zona per attaccare l’edificio.
È salito a cinquanta il bilancio delle vittime nella serie di attacchi compiuti dai jihadisti vicini al gruppo Stato islamico nel nord della penisola del Sinai, in Egitto. Gli scontri tra i soldati e i jihadisti continuano e l’esercito ha mandato sul luogo alcuni elicotteri.
Si tratta di uno degli attacchi più gravi subiti dai militari nel Sinai, feudo del gruppo che si è dato il nome di Provincia del Sinai e che ha moltiplicato gli attacchi contro l’esercito in seguito alla deposizione del presidente Mohamed Morsi, capo della Fratellanza musulmana, nel luglio del 2013 e alla repressione dei suoi sostenitori. Da quasi due anni è in corso una campagna militare contro i gruppi jihadisti attivi nel Sinai, ma gli attentati non si sono fermati.
Il gruppo Provincia del Sinai, affiliato ai jihadisti dello Stato islamico, ha rivendicato la responsabilità degli attacchi simultanei contro cinque posti di blocco nel nord del Sinai, in Egitto. Reuters
Nella penisola del Sinai, in Egitto, è in corso un attacco simultaneo compiuto da circa settanta presunti jihadisti contro cinque posti di blocco militari. Almeno undici soldati e una ventina di jihadisti sono morti, ma il bilancio potrebbe salire.
L’attacco arriva a due giorni di distanza dall’attentato al Cairo nel quale è rimasto ucciso il procuratore generale Hisham Barakat. Nell’orazione funebre, il presidente Abdul Fattah al Sisi ha promesso di mettere in atto leggi più dure per combattere il terrorismo. Negli ultimi due anni circa seicento agenti sono rimasti uccisi in attacchi rivendicati dai jihadisti in Sinai.
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