Dopo la Polonia, anche un funzionario del governo romeno ammette che il suo paese ha ospitato delle prigioni della Cia. L’11 dicembre il direttore dell’agenzia, John Brennan, ha ammesso che alcuni agenti hanno esagerato con le violenze, ma ha comunque difeso la scelta di condurre interrogatori duri ai presunti terroristi
Secondo un sondaggio del Washington Post, il 59 per cento degli statunitensi ritiene che l’uso di tecniche d’interrogatorio brutali da parte della Cia fosse giustificato. Inoltre, il 53 per cento degli intervistati pensa che in questo modo siano state ottenute informazioni che non sarebbero state disponibili con altri mezzi. Eppure il 49 per cento del campione ammette che si sia trattato di una forma di tortura e il 54 per cento è consapevole che l’agenzia ha deliberatamente mentito al congresso.
Il 9 dicembre la commissione sui servizi segreti del senato degli Stati Uniti aveva pubblicato i risultati di un’indagine durata più di cinque anni sulle attività della Cia dopo gli attacchi dell’11 settembre, rivelando che le tecniche di interrogatorio erano più brutali e più diffuse rispetto a quanto comunicato dall’agenzia. The Washington Post
L’ex capo dell’intelligence romena, Ioan Talpes, ha dichiarato che la Cia aveva “almeno” una prigione nel paese. È la prima volta che un funzionario romeno conferma le informazioni contenute nell’inchiesta pubblicata il 9 dicembre dal senato statunitense. Secondo il senato la Cia aveva delle prigioni segrete in diversi paesi stranieri, dove presunti terroristi subivano interrogatori e torture. The Guardian
I servizi segreti britannici si sono messi in contatto con quelli statunitensi prima della pubblicazione del rapporto sui metodi brutali usati dalla Cia per interrogare i presunti terroristi. Lo ha dichiarato una portavoce del governo, ammettendo che alcuni riferimenti al ruolo dell’intelligence britannica potrebbero essere stati eliminati.
Questa ammissione sembra contrastare con le precedenti dichiarazioni del governo, che assicuravano che le revisioni richieste erano giustificate da motivi di “sicurezza nazionale” e non riguardavano la partecipazione dei servizi britannici agli interrogatori o agli arresti extragiudiziali dei presunti terroristi.
Aumentano i sospetti che il rapporto possa essere stato modificato per nascondere il coinvolgimento dei paesi alleati degli Stati Uniti nel programma di tortura messo in piedi da Washington dopo l’11 settembre. The Guardian
Il direttore della Cia, John Brennan, ha ammesso che alcuni agenti hanno usato dei metodi “ripugnanti” per condurre gli interrogatori su presunti terroristi, ma ha difeso la scelta della Cia di usare tecniche “avanzate” (le cosiddette
Enhanced interrogation techniques, che prevedono schiaffi, privazione del sonno, isolamento in luoghi ristretti, waterboarding e finte sepolture) per condurre gli interrogatori.
Secondo Brennan i metodi della Cia sono serviti a raccogliere “informazioni preziose”, ma non esistono la Cia avrebbe potuto ottenere le stesse informazioni con metodi ortodossi. Queste tecniche avrebbero aiutato l’agenzia a scoprire anche dove si trovava il covo di Osama bin Laden.
Le dichiarazioni del direttore sono arrivate durante una conferenza convocata nella sede dell’agenzia a Langley, in Virginia, dopo la pubblicazione dell’inchiesta del senato statunitense sulle torture dopo l’11 settembre. Reuters
L’ex presidente statunitense George W. Bush era “completamente informato” sulle tecniche usate dalla Cia per gli interrogatori di presunti terroristi, definite “brutali e inefficaci” da una commissione d’inchiesta del senato statunitense. Lo ha dichiarato l’ex vicepresidente Dick Cheney durante un’intervista a Fox News.
Cheney ha detto che Bush “sapeva tutto quello che doveva sapere” sul comportamento della Cia e ha criticato il rapporto del senato statunitense, definendolo “pieno di stronzate”.
Cheney ha detto: “Non ho letto il documento del senato sulla Cia, ma è pieno di stronzate. Penso sia stato fatto un lavoro terribile, mi sembra molto difettoso, non si sono scomodati a intervistare le persone coinvolte in questi problemi”. Bbc, Fox News
L’ex presidente polacco Aleksander Kwasniewski ha ammesso per la prima volta che il suo paese ha ospitato un cento di detenzione segreto della Cia, dove secondo un rapporto del senato statunitense dei presunti terroristi di Al Qaeda sarebbero stati torturati.
“Nel 2003 dissi al presidente George W. Bush che quel tipo di collaborazione doveva finire”, ha dichiarato Aleksander Kwasniewski. Afp
In un’intervista alla rete televisiva statunitense in lingua spagnola Univision, il presidente Barack Obama ha risposto alle domande sul rapporto della commissione sui servizi segreti del senato sulla gestione dei centri di detenzione e le tecniche di interrogatorio portati avanti dalla Cia. “Purtroppo, come mostra il rapporto del senato, abbiamo commesso delle azioni brutali dopo l’11 settembre”, ha ammesso Obama. Reuters
Quando qualcuno dice che è il momento di voltare pagina, significa che c’è qualcosa di molto imbarazzante di cui non vuole discutere in pubblico. Il presidente Barack Obama si era espresso in questi termini riguardo al rapporto sull’uso della tortura da parte della Central intelligence agency (Cia) negli anni successivi all’11 settembre, pubblicato il 9 dicembre dalla commissione del senato sui servizi segreti. Leggi
Secondo l’inchiesta della commissione del senato statunitense, tra il 2002 e il 2008 119 persone sono state detenute nelle prigioni gestite dalla Cia. Di queste, almeno 26 sono state incarcerate ingiustamente e 39 sono state sottoposte a tecniche di interrogatorio violente che comprendevano atti definibili come tortura. Ecco dove si trovavano secondo il Guardian le prigioni della Cia e quali paesi hanno collaborato con l’agenzia statunitense, per esempio autorizzando arresti extragudiziali (extraordinary rendition) o altre azioni d’intelligence. Leggi
Ci sono due modi di leggere questo rapporto sconcertante. Il primo, che rende onore agli Stati Uniti e alla loro democrazia, è quello di sottolineare che nessun altro paese al mondo aveva mai reso pubblico un simile atto d’accusa contro se stesso. Leggi
Il rapporto, di oltre seimila pagine, sulla gestione dei centri di detenzione e le tecniche di interrogatorio portati avanti dalla Cia, è stato presentato oggi dalla senatrice Dianne Feinstein in un documento di 528 pagine organizzato in 20 punti chiave. Leggi
Glenn Greenwald, il giornalista che con Edward Snowden ha svelato le pratiche di sorveglianza informatica della National security agency statunitense, segue su Twitter la presentazione del rapporto sui centri di detenzione e sul programma interrogatori della Cia.
Il testo che la senatrice Dianne Feinstein sta presentando al congresso con i punti chiave del rapporto sulle torture della Cia è disponibile sul sito del senato degli Stati Uniti.
La commissione sui servizi segreti del senato statunitense pubblicherà il 9 dicembre il rapporto della sua inchiesta sui centri di detenzione e il programma interrogatori della Cia dopo l’11 settembre 2001. Il documento dovrebbe mostrare l’inefficacia dei metodi dei servizi segreti e le false informazioni rilasciate dall’intelligence al governo. Leggi
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