Il rapporto, di oltre seimila pagine, sulla gestione dei centri di detenzione e le tecniche di interrogatorio portati avanti dalla Cia, è stato presentato oggi dalla senatrice Dianne Feinstein in un documento di 528 pagine organizzato in 20 punti chiave:

  1. Le tecniche di interrogatorio usate dalla Cia non sono state efficaci per acquisire informazioni o per ottenere cooperazione da parte dei detenuti.
  2. La Cia ha riportato ripetutamente informazioni inaccurate al dipartimento della giustizia, impedendo un’analisi approfondita del suo programma di detenzione e interrogatori.
  3. La Cia ha sottoposto i detenuti a tecniche di interrogazione che non erano state approvate dal dipartimento della giustizia o autorizzate dalla sede centrale.
  4. La Cia non ha tenuto un calcolo accurato o completo del numero di individui detenuti o trattenuti per interrogatori fuori dagli standard legali di detenzione.
  5. La Cia ha presentato in modo non corretto l’efficacia delle sue tecniche di interrogatorio per giustificarne l’uso.
  6. L’uso delle tecniche di interrogatorio è stato più brutale e di gran lunga peggiore rispetto a quanto l’agenzia abbia comunicato.
  7. Le condizioni di confino dei detenuti della Cia erano più brutali e di gran lunga peggiori rispetto a quanto l’agenzia abbia comunicato.
  8. La Cia ha ostacolato un’effettiva vigilanza e presa di posizione politica da parte della Casa Bianca.
  9. La Cia ha attivamente evitato o impedito la vigilanza del congresso sul suo programma.
  10. La Cia ha impedito i controlli da parte dell’ispettore generale nominato dal presidente.
  11. Numerose critiche e obiezioni interne riguardo alla gestione dei centri di detenzione e l’uso di tecniche di interrogatorio sono state ignorate.
  12. La Cia ha manipolato i mezzi di comunicazione coordinando il rilascio di informazioni classificate, che descrivevano in modo non accurato l’efficacia delle tecniche di interrogatorio usate dall’agenzia.
  13. La Cia non era preparata quando ha dato avvio al programma di detenzione e interrogatorio, più di sei mesi dopo aver dato garanzie alle autorità penitenziarie.
  14. Il modo in cui la Cia ha operato e gestito il programma ha complicato e in alcuni casi ostacolato le missioni di sicurezza nazionale di altre agenzie esecutive.
  15. La gestione dei centri di detenzione e il programma di interrogatori sono stati problematici lungo tutta la loro durata, in particolare dal 2002 al 2003.
  16. Due psicologi della Cia hanno ideato il programma di interrogatori e sono state figure centrali dell’intera operazione. Ma già nel 2005 la Cia aveva ampiamente esternalizzato molte operazioni riguardanti il programma.
  17. L’efficacia delle tecniche di interrogatorio non è stata sufficientemente valutata dalla Cia.
  18. Il personale della Cia responsabile di gravi violazioni, comportamenti inappropriati o gestione fallimentare del programma raramente è stato rimproverato o ritenuto responsabile per queste azioni dall’agenzia.
  19. Il programma si è concluso nel 2006 per dubbi legali e di supervisione, divulgazione di informazioni non autorizzate e ridotta cooperazione da parte di altri paesi.
  20. Il programma ha danneggiato la reputazione internazionale degli Stati Uniti, con alti costi, monetari e non monetari.

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