Il rapporto, di oltre seimila pagine, sulla gestione dei centri di detenzione e le tecniche di interrogatorio portati avanti dalla Cia, è stato presentato oggi dalla senatrice Dianne Feinstein in un documento di 528 pagine organizzato in 20 punti chiave:
- Le tecniche di interrogatorio usate dalla Cia non sono state efficaci per acquisire informazioni o per ottenere cooperazione da parte dei detenuti.
- La Cia ha riportato ripetutamente informazioni inaccurate al dipartimento della giustizia, impedendo un’analisi approfondita del suo programma di detenzione e interrogatori.
- La Cia ha sottoposto i detenuti a tecniche di interrogazione che non erano state approvate dal dipartimento della giustizia o autorizzate dalla sede centrale.
- La Cia non ha tenuto un calcolo accurato o completo del numero di individui detenuti o trattenuti per interrogatori fuori dagli standard legali di detenzione.
- La Cia ha presentato in modo non corretto l’efficacia delle sue tecniche di interrogatorio per giustificarne l’uso.
- L’uso delle tecniche di interrogatorio è stato più brutale e di gran lunga peggiore rispetto a quanto l’agenzia abbia comunicato.
- Le condizioni di confino dei detenuti della Cia erano più brutali e di gran lunga peggiori rispetto a quanto l’agenzia abbia comunicato.
- La Cia ha ostacolato un’effettiva vigilanza e presa di posizione politica da parte della Casa Bianca.
- La Cia ha attivamente evitato o impedito la vigilanza del congresso sul suo programma.
- La Cia ha impedito i controlli da parte dell’ispettore generale nominato dal presidente.
- Numerose critiche e obiezioni interne riguardo alla gestione dei centri di detenzione e l’uso di tecniche di interrogatorio sono state ignorate.
- La Cia ha manipolato i mezzi di comunicazione coordinando il rilascio di informazioni classificate, che descrivevano in modo non accurato l’efficacia delle tecniche di interrogatorio usate dall’agenzia.
- La Cia non era preparata quando ha dato avvio al programma di detenzione e interrogatorio, più di sei mesi dopo aver dato garanzie alle autorità penitenziarie.
- Il modo in cui la Cia ha operato e gestito il programma ha complicato e in alcuni casi ostacolato le missioni di sicurezza nazionale di altre agenzie esecutive.
- La gestione dei centri di detenzione e il programma di interrogatori sono stati problematici lungo tutta la loro durata, in particolare dal 2002 al 2003.
- Due psicologi della Cia hanno ideato il programma di interrogatori e sono state figure centrali dell’intera operazione. Ma già nel 2005 la Cia aveva ampiamente esternalizzato molte operazioni riguardanti il programma.
- L’efficacia delle tecniche di interrogatorio non è stata sufficientemente valutata dalla Cia.
- Il personale della Cia responsabile di gravi violazioni, comportamenti inappropriati o gestione fallimentare del programma raramente è stato rimproverato o ritenuto responsabile per queste azioni dall’agenzia.
- Il programma si è concluso nel 2006 per dubbi legali e di supervisione, divulgazione di informazioni non autorizzate e ridotta cooperazione da parte di altri paesi.
- Il programma ha danneggiato la reputazione internazionale degli Stati Uniti, con alti costi, monetari e non monetari.
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