Un racconto-inchiesta di Wu Ming 1 in tre puntate
Sera tollerabilmente afosa del 6 settembre 2013. Passeggio per le vie di Bolzano insieme a Flavio, che mi fa da cicerone. Mi sta portando in piazza Tribunale, a vedere il fregio realizzato nel 1943 dallo scultore Giovanni Piffrader sul frontone di quella che allora era la casa del fascio e oggi è il palazzo degli uffici finanziari. Un bassorilievo largo trentasei metri, al cui centro si staglia Mussolini, proprio lui, in sella a un destriero, trionfante e tronfio. “Devi vederlo, dice molto di come siamo messi a Bolzano!”. Leggi
Non si può che ripartire da qui. È la mattina del 15 giugno 2014, il cielo è azzurro pallido mentre cammino con Marco e Greta sui grigiastri, immensi gradoni del sacrario di Redipuglia – incongruo nome italianissimo di Sredipolje, che in sloveno era “Campo di mezzo”. Ci siamo lasciati alle spalle il sarcofago di Emanuele Filiberto Vittorio Eugenio Alberto Genova Giuseppe Maria di Savoia-Aosta, “il duca invitto”, comandante della III Armata, maresciallo d’Italia, fascistissimo. Leggi
Un uomo magro, atletico, in maglietta grigia. Capelli corti brizzolati, occhiali dalla montatura nera. Sta in piedi su un crinale. Sotto di lui, lungo un declivio erboso, si stende un cimitero che sta per andare in fiamme. The burning cemetery. È il 7 agosto 2013 e il sole tramonta su Bocchetta Paù, insellatura nelle Prealpi Vicentine, 1.286 metri sul livello del mare. Leggi
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