L’Australia richiama il suo ambasciatore dopo l’uccisione di due cittadini australiani accusati di essere trafficanti di droga
Sarà stata la sua aria da ragazzo, il viso pulito e spesso sorridente, con quella camicia a quadri da adolescente indossata al posto della divisa che lo avvicinava alla gente comune. O sarà stata la sua vaga somiglianza con Barack Obama, quasi che da sola fosse sufficiente a far sognare la più popolosa democrazia a maggioranza musulmana del mondo. Leggi
Nonostante gli appelli alla grazia da parte della comunità internazionale, l’Indonesia ha eseguito le condanne a morte di otto persone colpevoli di traffico di droga, tra cui sette stranieri. Il presidente Joko Widodo ha respinto le richieste di grazia. Chi erano i condannati e i dati sulla pena di morte nel paese. Leggi
L’Australia ha richiamato il suo ambasciatore dall’Indonesia, dopo che due australiani sono stati uccisi in seguito a una condanna a morte per traffico di droga. Andrew Chan e Myuran Sukumaran sono stati uccisi insieme ad altre sei persone di diverse nazionalità nella prigione di Nusakkambagan. L’Australia ha condotto una campagna diplomatica per salvare Chan e Sukumaran, condannati nel 2006. I due erano accusati di essere i capi di una banda di trafficanti di droga. Il premier australiano Tony Abbott ha dichiarato che le esecuzioni sono state “cruente e non necessarie”. Per il premier infatti i due uomini, da tempo in carcere, erano stati “pienamente riabilitati”.
È la prima volta che l’Australia ritira il suo ambasciatore dall’Indonesia, un partner importante per quanto riguarda il controllo delle frontiere, l’immigrazione e il terrorismo internazionale.
Nonostante gli appelli e le proteste dei familiari in Indonesia sono stateeseguite le condanne a morte di otto uomini, due australiani, tre nigeriani, un ghaneano, un brasiliano e un indonesiano, accusati di traffico di droga. Mary Jane Fiesta Veloso, filippina, di 30 anni, sarebbe stata graziata.
I due australiani, Myuran Sukumaran e Andrew Chan, erano stati arrestati nell’aprile del 2005 a Bali mentre cercavano di portare 8,3 chili di eroina nel proprio paese. Gularte, 42, brasiliano, era stato arrestato nel 2014 all’aeroporto di Jakarta, mentre tentava di entrare nel paese con sei chili di cocaina, ed è stato condannato a morte nel 2005.
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati