Si è dimesso l’inviato dell’Onu per la crisi nello Yemen

Il diplomatico marocchino Jamal Benomar ha chiesto di lasciare l’incarico, mentre si inasprisce la crisi nel paese in seguito all’approvazione da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu di una risoluzione per mettere fine al conflitto

Si dimette l’inviato dell’Onu nello Yemen

Jamal Benomar, il consulente speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen, si è dimesso dal suo incarico. Secondo fonti diplomatiche, Benomar avrebbe chiesto al segretario generale Ban Ki-moon di concludere la sua missione, continuando a mettere a disposizione le sue competenze quando necessario. Un portavoce dell’Onu ha fatto sapere che sarà nominato un successore “a tempo debito”.

L’Iran propone un piano di pace per mettere fine alla crisi nello Yemen

Mentre continuano i combattimenti tra i ribelli houthi e le truppe fedeli al presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, l’Iran ha proposto un piano di pace per mettere fine alla crisi nello Yemen. Ma l’offerta non soddisfa l’Arabia Saudita, che dal 26 marzo sta conducendo un’operazione militare contro gli houthi. Leggi

I ribelli houthi condannano la risoluzione dell’Onu sulla crisi nello Yemen

I ribelli houthi hanno condannato la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per mettere fine al conflitto nello Yemen, che impone un embargo sulle armi al gruppo. Il Comitato rivoluzionario supremo, che rappresenta i ribelli, ha definito la decisione “un’aggressione” e ha esortato “il popolo yemenita a riunirsi e protestare contro la risoluzione”.

Di segno opposto la reazione dell’Arabia Saudita, che ha accolto la risoluzione, considerata “una chiara approvazione” dei bombardamenti compiuti dalla coalizione guidata da Riyadh contro le postazioni dei ribelli. L’Iran, da molti considerato vicino agli houthi, ha proposto un piano per il cessate il fuoco e per promuovere il dialogo tra le parti.

L’Onu impone un embargo sulle armi nello Yemen

Il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che impone un embargo sulle armi nello Yemen per contrastare l’avanzata dei ribelli houthi, sostenuti dalle milizie dell’ex presidente Ali Abdullah Saleh. La risoluzione è stata approvata con quattordici voti a favore e l’astensione della Russia. Uno dei figli di Saleh e un leader houthi sono stati inseriti nella lista dei ricercati a livello internazionale. Reuters

L’Iran presenterà un piano di pace per lo Yemen

L’Iran presenterà domani un piano di pace in quattro punti per risolvere la crisi nello Yemen. Lo ha annunciato la televisione iraniana Press Tv, senza dare ulteriori dettagli. Oggi a Madrid il ministro degli esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha anticipato alcuni punti della proposta di pace, che prevederebbe un cessate il fuoco, un dialogo tra le diverse fazioni del paese e la formazione di un governo di unità nazionale. Zarif ha anche chiesto alla coalizione guidata dall’Arabia Saudita di interrompere i raid aerei sul paese.

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu voterà una risoluzione sulla crisi nello Yemen

Il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voterà oggi 14 aprile una risoluzione sulla crisi nello Yemen che imporrà un embargo sulle armi ai ribelli sciiti houthi e ai loro alleati che combattono contro le truppe governative sostenute dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita. La risoluzione chiederà inoltre ai ribelli di ritirarsi dalla capitale Sanaa e dal territorio conquistato nell’avanzata degli ultimi mesi e imporrà sanzioni ai leader del gruppo. In particolare si chiederà il congelamento dei beni e il divieto di viaggio per il capo dei ribelli, Abdul Malik al Houthi, e per il suo alleato Ahmed Saleh, il figlio dell’ex presidente yemenita Ali Abdullah Saleh.

Si tratterebbe della prima misura formale adottata dal Consiglio di sicurezza da quando l’Arabia Saudita e i paesi del Golfo hanno lanciato l’operazione militare contro gli houthi il 26 marzo. Ma la Russia, che aveva chiesto che le sanzioni riguardassero tutte le fazioni, potrebbe imporre il veto.

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