Prima dell’inizio del vertice, la Commissione europea ha escluso la possibilità di un accordo, dichiarando che Atene non ha fatto abbastanza per trovare un accordo con i creditori
Com’era previsto, alla riunione informale dei ministri dell’economia della zona euro di Riga è mancato un accordo fra la Grecia e le istituzioni europee. Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha parlato di quella con il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis come di una “discussione molto difficile”. Dijsselbloem ha sostenuto la necessità di una “lista esaustiva e dettagliata di riforme” per sbloccare un acconto dell’ultima tranche da 7,2 miliardi di prestiti da parte di Banca centrale europea (Bce), Unione europea e Fondo monetario internazionale (Fmi), ma le divergenze restano ancora pesanti.
“Prima di qualsiasi finanziamento, serve un accordo complessivo perché siamo tutti consapevoli che il tempo sta scadendo” ha detto il ministro olandese durante una conferenza stampa a margine del vertice, che proseguirà domani con il consiglio Ecofin. “È stato perso troppo tempo”, ha proseguito Dijsselbloem, “credevamo di poter prendere una decisione ma invece siamo molto lontani e quindi sì, è stato un dibattito molto critico”. Dello stesso parere gli altri dirigenti dell’Eurozona presenti. Il commissario europeo per l’euro Valdis Dombrovskis ha espresso dal suo account di Twitter “preoccupazioni sui progressi limitati nelle discussioni con la Grecia”.
Anche il presidente della Bce Mario Draghi ha concordato che “il tempo sta finendo e la velocità adesso è essenziale”. “Siamo tutti d’accordo che bisogna accelerare”, ha risposto durante un’altra conferenza stampa Varoufakis, consapevole che la Grecia ha in agenda per il 12 maggio un rimborso di circa 950 milioni di euro all’Fmi e i soldi in cassa sono pochi. “Come europei non possiamo non arrivare a un accordo”, ha detto il ministro greco.
Dopo che i negoziati nelle ultime settimane hanno fatto passi avanti su diversi punti, restano i nodi principali di lavoro e pensioni. La prossima riunione dei ministri delle finanze europei è prevista l’11 maggio a Bruxelles, ma il clima non è dei migliori se è vero - come ha scritto Bloomberg citando fonti vicine alla riunione - che il ministro delle finanze greco è stato definito da alcuni colleghi “un perditempo, un giocatore d’azzardo e un dilettante”.
La linea di crediti d’emergenza della Banca centrale europea a favore delle banche della Grecia, l’Emergency liquidity assistance (Ela), resterà aperta “fino a quando le banche greche saranno solventi e avranno titoli collaterali” da dare in garanzia. Lo ha ribadito il presidente della Bce Mario Draghi, durante una conferenza stampa nel corso dell’Eurogruppo a Riga.
Draghi ha anche avvertito che vengono tenuti sotto controllo i continui deflussi dai depositi delle banche e le tensioni sui titoli di stato greci. “Il tempo sta finendo e la velocità è essenziale” ha aggiunto Draghi, sottolineando il rischio di indebolimenti delle garanzie che le banche greche offrono in cambio dei rifinanziamenti. Askanews
La Commissione europea ha escluso la possibilità di un accordo sul debito greco alla riunione dell’Eurogruppo in programma oggi a Riga. Secondo Valdis Dombrovskis, vicepresidente della commissione, Atene non ha fatto progressi sufficienti nei negoziati con i creditori.
“I progressi nei negoziati tecnici non saranno sufficienti a raggiungere un accordo durante la riunione dell’Eurogruppo a Riga”, ha dichiarato Dombrovskis al suo arrivo al vertice.
Nel corso del colloquio a margine del vertice dell’Unione europea sull’immigrazione, il premier greco Alexis Tsipras avrebbe chiesto alla cancelliera tedesca Angela Merkel un’accelerazione del negoziato per giungere a un accordo ponte con i creditori entro fine aprile. Lo riferisce il sito dell’emittente tv greca Ant1, che cita fonti del governo di Atene. Le casse della Grecia potrebbero non arrivare a giugno, termine del periodo di proroga del secondo piano di salvataggio, che dovrebbe assicurare una tranche da 7,2 miliardi di euro.
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