I peshmerga dell’Unità di protezione del popolo (Ypg) hanno respinto il gruppo Stato islamico anche a Kobane, al confine con la Turchia, dove l’osservatorio siriano per i diritti umani ha denunciato l’uccisione di almeno 164 civili usati come scudi umani
L’esercito siriano ha riferito di aver riconquistato uno dei principali quartieri residenziali di Al Hasaka, nel nordest del paese. Dopo diversi tentativi, il 25 giugno scorso, i jihadisti del gruppo Stato islamico avevano occupato alcuni quartieri della città, capoluogo della provincia omonima, costringendo alla fuga decine di migliaia di civili. In un notiziario, la tv di stato siriana ha annunciato che l’esercito ha “ripulito” dai combattenti jihadisti il quartiere meridionale di Nashwa.
Nelle prime ore della giornata, una fonte militare siriana aveva raccontato che gli attentatori suicidi dello Stato islamico avevano fatto esplodere due camion nel quartiere sudorientale di Ghwyran, dove un incendio è esploso dopo gli spari dei jihadisti vicino a un deposito di carburante e una fabbrica tessile. La tv di stato ha citato un’altra fonte dell’esercito, secondo cui il gruppo Stato islamico aveva colpito un importante crocevia e una zona vicino alla moschea di Ghwyran, tra i quartieri contesi tra forze governative e jihadisti.
I portavoce dello Stato islamico hanno confermato alcuni attentati suicidi contro i posti di blocco militari nel quartiere, aggiungendo che i loro miliziani hanno conquistato nuove postazioni nel quartiere di Aziziya, sempre ad Al Hasaka. La città – che prima della guerra aveva una popolazione di circa 300mila persone, tra arabi e curdi – è considerata cruciale per la sua vicinanza tra il territorio controllato dallo Stato islamico in Siria e il vicino Iraq.
I peshmerga curdi hanno ripreso il completo controllo di Kobane, la città siriana che sorge vicina al confine con la Turchia. I miliziani dell’Unità di protezione del popolo (Ypg)sono riusciti a respingere i combattenti del gruppo Stato Islamico, che da due giorni si erano asserragliati in alcuni edifici della città, usando civili come scudi umani. In questo ultimo tentativo di conquista della città da parte dei jihadisti, sono morte più di 200 persone, secondo i dati appena aggiornati dell’osservatorio siriano per i diritti dell’uomo.
I jihadisti - che secondo fonti curde avrebbero subito numerose perdite - erano entrati a Kobane giovedì, occupando alcune case e facendo esplodere tre autobomba. Secondo le ong adesso sarebbero in corso dei rastrellamenti per catturare eventuali jihadisti che si fossero nascosti in città dopo la ritirata del gruppo.
Le milizie curde Unità di protezione del popolo (Ypg) sono riuscite a respingere il gruppo Stato islamico a Kobane, in Siria. Afp
Almeno 164 civili sono stati uccisi dal gruppo Stato Islamico a Kobane da ieri, quando è partito un attacco a sorpresa contro questa città curda della Siria, proprio sul confine con la Turchia. Le ong denunciano che si tratta di uno dei massacri peggiori registrati finora.
La situazione è rimasta tesa per tutta la giornata a Kobane. I jihadisti si sono trincerati dentro case ed edifici, e hanno usato i civili come scudi umani, ha raccontato l’Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh). Un corrispondente di Afp sul lato turco del confine poteva sentire il rumore degli spari indicando gli scontri continui in città.
Prosegue l’offensiva del gruppo Stato islamico in Siria. A Kobane le milizie curde si scontrano con i jihadisti, mentre ad Al Hasaka la popolazione è in fuga. Ecco la situazione nelle varie città siriane e le conquiste e le perdite dei vari gruppi armati che si contendono il territorio. Leggi
È di diverse decine di morti, il bilancio dell’ultima offensiva del gruppo Stato islamico nella città siriana di Kobane, vicino al confine con la Turchia. I jihadisti – che nel gennaio scorso erano stati cacciati dai combattenti curdi dell’Unità di protezione del popolo (Ypg) – sono tornati ad attaccare con tre attentati suicidi che hanno provocato molte vittime. Le milizie dello Stato islamico hanno anche ammazzato più di venti curdi in un villaggio vicino, prima di essere costretti a ritirarsi dall’arrivo dei peshmerga. Leggi
Almeno 35 persone sono state uccise in un attacco del gruppo Stato islamico a Kobane, al confine tra Siria e Turchia. Reuters
Sono tra otto e dodici, a seconda delle fonti, le vittime dell’attacco del gruppo Stato islamico alla città siriana di Kobane, al confine con la Turchia. Sono in corso i combattimenti con le milizie curde che a gennaio avevano riconquistato la città, e i jihadisti hanno occupato diverse postazioni. Una fonte ha riferito ad Al Jazeera che gli uomini dello Stato islamico si sono avvicinati alla città da tre lati, indossando uniformi dei combattenti curdi e dell’Esercito siriano libero per confondersi. Alcuni di loro si sono fatti esplodere in diversi punti della città. La milizia curda Unità di protezione del popolo (Ypg) ha mandato i rinforzi in città.
Alcuni attivisti siriani e la tv di stato hanno accusato la Turchia di aver permesso ai jihadisti di entrare a Kobane passando per il confine turco, ma Ankara ha respinto le accuse.
I jihadisti hanno anche dichiarato di aver costretto le forze del governo siriano a ritirarsi verso il centro della città di Al Hasaka, dopo aver conquistato il distretto nordorientale di Al Nashwa. Al Hasaka è una delle più importanti città del Kurdistan siriano ed è controllata in parte dai soldati di Bashar al Assad e da gruppi armati loro alleati, in parte dai combattenti curdi. Secondo la tv di stato, sono in corso violenti scontri tra l’esercito siriano e il gruppo Stato islamico. Al Hasaka è importante dal punto di vista strategico perché si trova lungo la strada che unisce Raqqa, la roccaforte dello Stato islamico in Siria, con la città irachena di Mosul, nelle mani dei jihadisti da poco più di un anno.
La nuova offensiva del gruppo Stato islamico arriva dopo che nelle ultime settimane le milizie curde avevano ottenuto importanti successi nella provincia di Raqqa, riconquistando la città di Tal Abyad.
Nelle ultime settimane le milizie curde Unità di protezione del popolo (Ypg), hanno ottenuto importanti vittorie contro il gruppo Stato islamico al confine con la Turchia, con la conquista della città di Tal Abyad. Il fotoreporter Gabriele Micalizzi ha seguito l’avanzata delle forze curde. Il suo reportage. Leggi
Il gruppo Stato islamico ha attaccato la città siriana di Kobane, al confine con la Turchia, liberata a gennaio dalle milizie curde. L’attacco è cominciato nella notte con l’esplosione di un’autobomba vicino al valico di frontiera con il territorio turco. I combattimenti sono in corso e ci sono numerose vittime, ma il bilancio non è ancora chiaro. La città, diventata il simbolo della resistenza contro l’avanzata dei jihadisti in Siria, è stata nelle mani del gruppo Stato islamico per quattro mesi ed è stata riconquistata dalle milizie curde sostenute dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti.
I jihadisti hanno attaccato anche la città di Al Hasaka, nel nordest della Siria. Non è ancora chiaro se l’attacco sia stato respinto o se i jihadisti siano riusciti a occupare alcune zone. La città è divisa in zone controllate dal governo di Damasco e da un’amministrazione curda. Nelle ultime settimane le milizie curde Unità di protezione del popolo (Ypg), sostenute da altri gruppi ribelli e dalla coalizione internazionale, hanno ottenuto importanti vittorie nella provincia di Raqqa, nel nord della Siria.
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