Le borse europee hanno chiuso in ribasso, condizionate dai timori di un possibile default della Grecia. Ieri l’agenzia Standard & Poor’s ha abbassato il rating del debito pubblico greco da B- a Ccc+, per il rischio che la situazione del bilancio pubblico greco diventi “insostenibile”
Le borse europee hanno chiuso in ribasso, condizionate dai timori di un possibile default della Grecia. Secondo alcune indiscrezioni la Germania starebbe valutando un piano B, che prevederebbe il default di Atene ma la permanenze del paese nell’eurozona. Berlino però ha smentito questa ipotesi.
A piazza Affari il Ftse Mib ha ceduto l’1,75 per cento, in linea con gli altri indicatori. Debole anche Wall Street.
La Grecia ha annunciato una serie di misure per ridurre la spese pubblica. Queste riduzioni, che potrebbero permettere un risparmio di 300 milioni di euro, riguardano soprattutto le “spese di comunicazione e di promozione dei ministeri”, ha dichiarato il viceministro delle finanze Dimitris Mardas. Il governo ha annunciato anche un progetto di legge per la riduzione della burocrazia, per un risparmio di 177 milioni di euro.
Ieri l’agenzia Standard & Poor’s ha abbassato il rating sul debito pubblico greco da B- a Ccc+, per il rischio che in assenza di riforme economiche radicali o un ulteriore sconto sul debito la situazione del bilancio pubblico greco diventi “insostenibile”. Afp
Se la Grecia non restituirà 747 milioni di euro al Fondo monetario internazionale entro il 12 maggio dovrà dichiarare il fallimento. Lo ha dichiarato il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble, che sull’uscita della Grecia dall’eurozona si è detto comunque “fiducioso che questo non accada”.
Ieri l’agenzia Standard & Poor’s ha abbassato il rating del paese da B- a Ccc+, per il rischio che in assenza di riforme economiche radicali o un ulteriore sconto sul debito la situazione del bilancio pubblico greco diventi “insostenibile”. L’economia della Grecia è scesa dell’1 per cento in sei mesi, nonostante il doppio beneficio dei prezzi bassi del petrolio e dell’euro debole.
Il 24 aprile, data in cui i ministri dell’eurogruppo avrebbero dovuto confermare una nuova tranche di finanziamenti, ci sarà “solo una ricognizione dei progressi”, ha detto il vicepresidente della commissione Valdis Dombrovskis.
Oggi Atene “deve scegliere se rimborsare il Fondo monetario o pagare gli stipendi e le pensioni ai suoi impiegati”, ha dichiarato il capo della ricerca economica di Open Europe Raoul Ruparel, “e per per un governo radicale di sinistra come quello di Tsipras si tratta di una decisione problematica”.
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