Il governo di Budapest aveva annunciato il 23 giugno che avrebbe sospeso unilateralmente il cosiddetto regolamento Dublino 3. Nemmeno una settimana prima, l’esecutivo di destra guidato da Viktor Orbán aveva annunciato la costruzione di un muro di 4 metri di altezza lungo la frontiera con la Serbia
Davanti alle pressioni dell’Unione europea e della vicina Austria, l’Ungheria è rivenuta sulla decisione di sospendere unilateralmente il regolamento europeo sui richiedenti asilo. Il ministro degli esteri Péter Szijjarto ha avuto un incontro con il responsabile della diplomazia austriaca Sebastian Kurz, a proposito del cosiddetto “regolamento Dublino 3”, e l’ha informato che il governo di Budapest “non sospenderà alcuna regola dell’Unione europea”, come riferito dal ministero degli esteri ungherese in un comunicato.
La commissione europea ha chiesto “chiarimenti immediati”, dopo l’annuncio del governo di Budapest che avrebbe sospeso unilateralmente la normativa sulle richieste di asilo nell’Unione europea per “proteggere gli interessi ungheresi”. Una portavoce della Commissione europea ha detto che l’esecutivo ungherese guidato da Viktor Orban ha motivato la decisione con “ragioni tecniche”, quindi Bruxelles “ha chiesto all’Ungheria immediati chiarimenti sulla natura e sulla dimensione di queste difficoltà tecniche”.
La “zattera è piena”, aveva sintetizzato il portavoce del governo Zoltan Kovacs, giustificando la decisione con il fatto che l’Ungheria è vittima dall’inizio di quest’anno di un’affluenza insostenibile di migranti. La normativa sospesa per un periodo imprecisato da Budapest – il cosiddetto regolamento di Dublino – disciplina le richieste d’asilo in Europa e stabilisce che queste debbano essere esaminate nel paese d’arrivo.
La maggior parte dei migranti che arriva in Ungheria – 54mila dall’inizio dell’anno provenienti dalla Siria, dall’Iraq, dall’Afghanistan ma anche dal Kosovo – passa dalla frontiera serba con l’intenzione di raggiungere la Germania o altri paesi del Nordeuropa, attraversando l’Austria e la Repubblica ceca. Nemmeno una settimana fa, il governo di destra guidato da Viktor Orban aveva annunciato la costruzione di un muro di 4 metri di altezza lungo i 175 chilometri di frontiera con la Serbia, suscitando la reazione critica di Belgrado e di Bruxelles.
L’Ungheria ha annunciato in maniera unilaterale la sospensione del regolamento di Dublino che regola le domande di asilo nell’Unione europea. Il governo ha dichiarato che questa decisione è stata presa “nell’interesse del paese”, perché se Dublino fosse rispettato ci sarebbero troppi richiedenti asilo in Ungheria.
Secondo un portavoce del governo, il flusso di migranti nel paese dall’inizio dell’anno è stato troppo massiccio, si stima che siano entrare in maniera irregolare 60mila persone nel paese. Un portavoce del governo ha dichiarato che l’Ungheria è il paese “più sovraccarico tra i paesi membri dell’Unione europea”.
Il 17 giugno l’Ungheria aveva annunciato la costruzione di un muro lungo 175 chilometri lungo il confine con la Serbia per limitare l’ingresso dei migranti. La maggior parte dei migranti che arriva in Ungheria passa dalla frontiera serba con l’intenzione di raggiungere la Germania o altri paesi del Nordeuropa, attraversando l’Austria e la Repubblica Ceca.
L’Austria, che più di altri potrebbe subire le conseguenze di questa decisione, ha immediatamente condannato l’annuncio di Budapest: “Chi vuole continuare ad avere un’Europa senza frontiere deve rispettare le regole di Schengen”, ha commentato la ministro degli interni Johanna Mikl-Leitner, “e ciò implica la stretta osservanza del regolamento di Dublino”.
L’Ungheria costruirà una recinzione alta quattro metri vicino al confine con la Serbia per fermare il flusso di migranti. L’ha annunciato il ministro degli esteri ungherese, Peter Szijjarto.
Peter Szijjarto ha spiegato che il governo sta discutendo della possibilità di una recinzione lunga 175 chilometri e che il ministro dell’interno “ha già ricevuto l’ordine di prepararla”.
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