Gli studenti in Cile chiedono al governo di Michelle Bachelet una riforma della scuola. L’istruzione è molto costosa nel paese e gli studenti spesso s’indebitano per sostenere le spese
Due studenti sono stati uccisi in Cile il 14 maggio, durante una protesta per la riforma del sistema scolastico nella città di Valparaíso. L’episodio ha provocato la rabbia dei dimostranti, che manifestano da mesi per chiedere al governo di Michelle Bachelet di introdurre una riforma del sistema scolastico, come promesso nella campagna elettorale. In Cile l’istruzione è privata e spesso gli studenti s’indebitano per portare a compimento il loro percorso scolastico.
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Durante una protesta degli studenti a Valparaíso, in Cile, per la riforma del sistema scolastico, due ragazzi sono stati uccisi mentre stavano disegnando dei graffiti su un muro. Si tratta di Exequiel Borbarán Díaz, 18 anni, e Diego Guzmán Farías, 24 anni, che sono stati uccisi da colpi da arma da fuoco.
È stato accusato dell’omicidio un altro ragazzo di 22 anni, proprietario del muro su cui i ragazzi stavano scrivendo.
Il 14 maggio si sono tenute proteste in tutto paese che hanno portato in piazza centinaia di studenti contro la riforma del sistema scolastico. I manifestanti chiedono che il governo porti a termine le riforme promesse da Michelle Bachelet in campagna elettorale e una maggiore partecipazione nel processo di riforma del sistema educativo. Il movimento studentesco cileno chiede una riforma della scuola dal 2011. Infatti nel paese solo la scuola elementare è gratuita, tutti gli altri gradi di istruzione sono finanziati da risorse pubbliche solo al 25 per cento. Per questo la maggior parte degli studenti deve chiedere prestiti e indebitarsi per portare al termine il suo percorso scolastico e frequentare l’università.
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