All’indomani della vittoria dei no – con 61,3 per cento dei voti – al referendum greco sul piano di aiuti dei creditori, si è dimesso il ministro delle finanze Yanis Varoufakis, l’uomo che trattava all’eurogruppo. Secondo quanto ha scritto nel suo blog, la sua presenza al tavolo delle trattative non era gradita ad alcuni soci europei e quindi Varoufakis ha deciso di ritirarsi per rafforzare la posizione del premier Tsipras.
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker telefonerà oggi al presidente dell’eurogruppo, al presidente del Consiglio europeo e al direttore della Banca centrale europea. Quest’ultimo dovrà anche decidere se mantenere la liquidità d’emergenza agli istituti greci per farli riaprire domani, come previsto da Atene. Leggi
Il risultato del referendum greco “è molto spiacevole” per il futuro di Atene. L’ha dichiarato il presidente dell’eurogruppo, Jeroen Dijssebloem. “Per la ripresa dell’economia greca sono inevitabili misure e riforme difficili. Ora attendiamo le iniziative delle autorità greche”, ha aggiunto Dijssebloem.
Il conteggio dei voti in Grecia è quasi finito e i risultati diffusi nelle scorse ore sono confermati. Con il 92,9 per cento dei voti scrutinati, il no ha raccolto il 61,2 per cento dei consensi, con il sì fermo al 38,7 per cento. Alta l’affluenza, arrivata al 62,4 per cento.
Martedì alle 18 ci sarà una riunione del consiglio europeo sul referendum in Grecia. Lo ha annunciato su Twitter il presidente del consiglio europeo, Donald Tusk.
Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, domattina terrà una video conferenza con il presidente dell’eurogruppo, Jerone Dijssebloem, e lo stesso Donald Tusk.
Il premier Alexis Tsipras ha parlato alla televisione greca per commentare i risultati del referendum. Tsipras ha ribadito che vuole rimettere il taglio del debito di Atene al centro delle trattative. Ecco il riassunto del suo discorso. Leggi
L’ex premier conservatore e leader del partito Nea Demokratia, Antonis Samaras, si è dimesso dopo l’uscita dei risultati del referendum in Grecia. Afp
Con il 70 per cento dei voti scrutinati, il no conferma il suo netto vantaggio ed è stabile al 61,5 per cento. Il sì è fermo al 38,5 per cento. Alta l’affluenza, che ha fatto registrare il 61,2 per cento. I dati sono stati diffusi dal ministero dell’interno di Atene.
Il ministro dell’economia greco, Yanis Varoufakis, ha tenuto una breve conferenza stampa per commentare i primi risultati sul referendum greco, che danno il no in testa con il 61 per cento dei voti.
Varoufakis ha dichiarato: “Il grande no del popolo greco al referendum è un grande sì all’Europa democratica”. “I greci hanno detto no ad altri cinque anni di austerità”, ha aggiunto Varoufakis. Il ministro dell’economia ha dichiarato che domani la Grecia chiamerà i suoi partner per lavorare a un nuovo accordo.
“Da domani l’Europa inizia a sanare le sue ferite”, ha spiegato Varoufakis.
Secondo i mezzi d’informazione greci, Alexis Tsipras ha sentito al telefono diversi leader europei, a partire dal presidente francese François Hollande. Sarebbe stato contattato anche il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi.
Il ministero dell’interno greco ha dichiarato che, con il 50,5 dei voti scrutinati, il no è in vantaggio al referendum con il 61,2 per cento e il sì è fermo al 38,7 per cento. Il dato parziale dell’affluenza è del 59,9 per cento.
Secondo le prime stime diffuse dagli esperti, il 67 per cento dei giovani greci ha votato no.
Non è previsto per domani un vertice d’emergenza dell’eurogruppo per discutere del risultato del referendum greco, ha dichiarato un funzionario europeo. Il funzionario, che ha deciso di restare anonimo, ha dichiarato all’agenzia Reuters che “i ministri non saprebbero di cosa discutere”.
Con il 35 per cento dei seggi scrutinati, in Grecia il no è ancora in netto vantaggio al referendum con il 61 per cento dei voti e il sì è fermo al 38 per cento. The Guardian
Le immagini in diretta da piazza Syntagma, ad Atene, dove si stanno riunendo i sostenitori del no al referendum. Secondo le prime proiezioni ufficiali, il no è in netto vantaggio con il 61 per cento dei voti.
I greci hanno respinto la proposta dei creditori, secondo le prime proiezioni ufficiali sul referendum diffuse dal ministero dell’interno. Secondo il ministero, il no potrebbe superare il 61 per cento, mentre il sì si dovrebbe fermare al 39 per cento.
Secondo i primi dati diffusi dal ministero dell’interno, il no è in netto vantaggio al referendum in Grecia. Con circa il 12 per cento dei seggi scrutinati, il no ha raccolto il 60,2 per cento dei voti, mentre il sì è fermo al 39,7 per cento.
La proposta dei creditori quindi, se venissero confermati questi risultati, verrebbe respinta dagli elettori greci.
In Grecia con quasi l’8 per cento dei voti scrutinati il no è in testa al referendum con il 59,8 per cento. Il sì è fermo al 40,2 per cento. Reuters
La banca centrale greca domani chiederà alla Banca centrale europea (Bce) di aumentare di nuovo la liquidità d’emergenza del programma Ela alle banche greche. L’ha dichiarato Gabriel Sakellaridis, portavoce del governo di Atene, alla televisione Ant1.
Sakellaridis ha aggiunto che il governo greco vuole riprendere le trattative al più presto e chiuderle “al più presto, anche entro 48 ore”.
Secondo il quotidiano greco Ekathimerini, domani è prevista anche una nuova riunione dell’eurogruppo per discutere del referendum greco.
La Grecia ha proposto un condono fiscale per far rientrare i soldi che i suoi cittadini hanno spostato in svizzera. Lo scrive il quotidiano di Zurigo NZZ am Sonntag.
Il piano, che dovrà essere approvato dal parlamento di Atene, dovrebbe prevedere una flat tax al 21 per cento sui capitali, permettendo al governo greco di raccogliere milioni di euro preziosi per le casse di Atene.
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