Il premier sta definendo i dettagli del nuovo esecutivo, dopo la schiacciante vittoria del suo partito alle elezioni del 7 maggio. I conservatori hanno ottenuto la maggioranza assoluta con 331 seggi sui 650 della camera dei comuni. Non succedeva dal 1992
Il Partito laburista britannico nominerà il suo nuovo segretario il prossimo 12 settembre, dopo che Ed Miliband s’è dimesso per la batosta alle elezioni politiche del 7 maggio. L’ha annunciato il comitato esecutivo del partito.
Le candidature per rimpiazzare Miliband dovranno essere presentate entro il 15 giugno. Liz Kendall, portavoce del Labour per il welfare, e Chuka Umunna, portavoce per l’economia, hanno già presentato la loro candidatura. A loro si è unito nelle ultime ore anche il portavoce per la sanità Andy Burnham.
Il primo ministro britannico David Cameron ha messo a punto la nuova lista di governo dopo la vittoria inattesa alle elezioni politiche del 7 maggio. L’unica sorpresa è stata l’esclusione del sindaco di Londra Boris Johnson, a cui gli osservatori attribuivano ambizioni di leadership nel partito conservatore, e che per il momento si limiterà ad assistere alle riunioni dell’esecutivo. Per il resto, il premier ha puntato su una squadra all’insegna della continuità, solo con una maggiore presenza di donne e di euroscettici. Leggi
Il primo ministro britannico David Cameron ha nominato Amber Rudd come ministra dell’energia. Mentre Sajid Javid sarà il nuovo ministro dell’industria e del commercio. Reuters
Nicola Sturgeon, leader dello Scottish national party (Snp), ha incontrato la stampa insieme ai rappresentanti del suo partito eletti in parlamento, all’indomani della vittoria ottenuta alle elezioni del 7 maggio. Gli indipendentisti scozzesi hanno conquistato 56 seggi e hanno festeggiato la vittoria senza precedenti con un discorso di Sturgeon e una foto di gruppo davanti davanti al ponte ferroviario Forth bridge, sulla costa orientale della Scozia, 14 chilometri a ovest di Edimburgo.
Sturgeon ha dichiarato che la Scozia non sarà più “messa da parte o ignorata” a Westminster e che gli interessi degli scozzesi “saranno ascoltati e protetti”. “Le persone hanno votato per un programma che ha come priorità assoluta la fine dell’austerità. È questa la priorità che questi uomini e queste donne porteranno nel cuore della politica di Westminster”, ha detto Sturgeon, facendo riferimento ai parlamentari eletti, in piedi alle sue spalle.
Il primo ministro britannico David Cameron trascorrerà il fine settimana a definire i dettagli del suo nuovo governo composto interamente da conservatori, dopo la schiacciante vittoria ottenuta dal suo partito alle elezioni politiche del 7 maggio. Con 331 seggi, i conservatori hanno ottenuto la loro prima maggioranza assoluta dal 1992.
Cameron ha già riconfermato quattro ministri: George Osborne all’economia, Theresa May all’interno, Philip Hammond agli esteri e Michael Fallon alla difesa. Dovrà invece sostituire i liberaldemocratici che avevano un incarico nel precedente governo di coalizione, come l’ex ministro dell’energia Ed Davey, quello dell’industria e del commercio Vince Cable e del tesoro Danny Alexander, che hanno tutti perso i loro seggi dopo il voto. Probabilmente un incarico sarà ricoperto dal sindaco di Londra Boris Johnson, che è stato rieletto in parlamento dopo sette anni di assenza.
Cameron, che ha promesso di guidare un governo “di tutta la nazione”, ha già parlato con la leader dei nazionalisti scozzesi Nicola Sturgeon, che in Scozia ha ottenuto 56 seggi su 59 e probabilmente userà la sua influenza per spingere Londra a delegare più poteri al parlamento di Edimburgo.
Intanto i laburisti e i liberal-democratici, usciti sconfitti dalle elezioni, sono impegnati nella ricerca di nuovi leader per guidare i loro partiti, dopo le dimissioni di Ed Miliband e di Nick Clegg.
Dopo la conferma della vittoria, David Cameron ha già cominciato a lavorare alla formazione del suo nuovo governo. Per ora il premier britannico ha confermato quattro ministri. George Osborne sarà ancora il ministro dell’economia e assumerà anche la carica di first secretary of state. Theresa May resterà la ministra degli interni, Philip Hammond sarà ancora il ministro degli esteri e Michael Fallon resterà ministro della difesa.
George Osborne sarà ancora ministro dell’economia del Regno Unito, ha detto David Cameron. Reuters
Dopo la netta vittoria dei conservatori di David Cameron alle elezioni britanniche, i leader dei principali partiti avversari hanno annunciato le loro dimissioni: Ed Miliband dei laburisti, Nick Clegg dei liberaldemocratici e Nigel Farage dell’Ukip. Ecco i loro discorsi. Leggi
Il Partito conservatore ha ottenuto il 36,9 per cento dei voti e 331 seggi: ha quindi la maggioranza assoluta dei 650 seggi della camera dei comuni e potrà governare senza dover formare una coalizione.
Con il 36,9 per cento dei consensi, il Partito conservatore britannico guidato dal premier uscente David Cameron ha conquistato la maggioranza assoluta alla camera dei comuni con 331 seggi su 650. A scrutinio terminato i laburisti si fermano a 232 seggi, gli indipendentisti scozzesi ne hanno conquistati 56, i liberaldemocratici 8 e l’Ukip soltanto 1. L’affluenza è stata del 66,1 per cento. The Guardian
Dopo aver incontrato la regina a Buckingham Palace, il premier britannico David Cameron ha annunciato di aver ottenuto l’incarico di formare il nuovo governo. Il suo partito conservatore ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi alla camera dei comuni. In una dichiarazione alla stampa fuori dalla residenza di Downing Street, Cameron ha ringraziato innanzitutto il suo ex vice Nick Clegg, leader dei liberal-democratici, che hanno governato con i tory per gli ultimi cinque anni.
Il premier ha anche salutato il segretario laburista Ed Miliband definendolo “una persona che è nella politica per i giusti motivi”. Cameron ha poi confermato che il referendum sull’appartenenza del Regno Unito all’Unione europea si terrà entro il 2017, e ha promesso che in Scozia ci sarà “il più forte governo autonomo del mondo” pur garantendo “giustizia all’Inghilterra”. I tory, ha proseguito il premier, governeranno come “il partito di un’unica nazione” e la devolution promessa a Scozia, Galles, e Irlanda del Nord sarà realizzata.
David Cameron è andato a Buckingham palace per incontrare la regina e quindi si prepara a diventare primo ministro per la seconda volta. Intanto si dimettono i leader politici sconfitti. Leggi
Una vittoria dei conservatori con cento seggi di scarto rispetto al Labour era inimmaginabile, stando ai sondaggi. Invece il tracollo laburista è stato devastante. Ma il trionfo alle urne non spianerà a Cameron la strada per cinque anni di governo senza intoppi e senza difficoltà. Leggi
Con dodici seggi ancora da scrutinare sul totale di 650, il partito conservatore di David Cameron ha già i numeri per controllare la camera dei comuni. I tory hanno infatti ottenuto 323 seggi che contano già come una maggioranza assoluta, visto che la maggioranza è formalmente di 326 seggi (su 650) ma i deputati del partito nord irlandese cattolico dello Sinn Fein di solito rinunciano ai propri seggi (4 in queste elezioni) e lo speaker tradizionalmente non prende parte alle votazioni parlamentari.
In un tweet il leader laburista Ed Miliband, che il Guardian dà ormai per dimissionario, ha ammesso la responsabilità della sconfitta.
Il voto nel Regno Unito non riguarda solo i britannici: da stamattina bisogna parlare dell’Europa e del suo futuro, perché David Cameron si è impegnato a organizzare entro due anni un referendum sulla permanenza del suo paese nell’Unione europea. Leggi
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