La notte tra l’8 e il 9 febbraio sono naufragati tre gommoni oltre a quello alla deriva soccorso dalla marina militare italiana nel quale sono state trovate morte di ipotermia 29 persone. I migranti in viaggio erano più di 400, ne sono stati salvati un centinaio, gli altri sono dispersi
“Troppi interventi fuori area”. Così Frontex, l’agenzia per il controllo delle frontiere esterne, ammoniva qualche settimana fa l’Italia, colpevole di prestare soccorso ai barconi in difficoltà anche in aree al di fuori dalle zone di competenza della missione Triton. Leggi
L’operazione dell’Unione europea Triton, che dal 1 novembre 2014 ha preso il posto di Mare nostrum, non è finalizzata alla ricerca e al soccorso in mare, non opera di norma in acque internazionali e risulta significativamente ridotta come margine d’ampiezza: quindi le vittime sono destinate ad aumentare, accusano molte ong. Leggi
Secondo l’Unicef l’età delle vittime del naufragio al largo di Lampedusa è tra i 18 e i 25 anni.
“L’operazione Triton non ha come suo mandato principale il salvataggio di vite umane e quindi non può essere la risposta di cui c’è urgente bisogno”, ha dichiarato Laurens Jolles, delegato dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per il sud Europa, commentando il naufragio avvenuto al largo delle coste di Lampedusa nella notte tra l’8 e il 9 febbraio.
Nel comunicato Jolles afferma:
Secondo Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr per l’Europa del sud, sono morti più di trecento migranti coinvolti nel naufragio di quattro gommoni nel Mediterraneo. Una delle imbarcazioni è ancora dispersa.
Potrebbero essere trecento i migranti dispersi nel canale di Sicilia. Un quarto gommone, oltre a quello con i ventinove morti per ipotermia e ad altri due dispersi, sarebbe naufragato ieri con forse altre cento persone a bordo. La notizia è stata confermata da Carlotta Sami, portavoce per l’Europa del sud dell’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr). Askanews
Sono oltre duecento i migranti dispersi in mare per il naufragio di due barche avvenuto ieri nel canale di Sicilia. Le navi erano insieme a quella in cui sono stati trovati ieri i 29 morti per ipotermia, secondo quanto raccontato dai nove sopravvissuti e riportato da diverse agenzie internazionali.
“Sono in nove e sono sani e salvi dopo quattro giorni in mare. Gli altri 203 li ha inghiottiti il mare”, ha annunciato su Twitter Carlotta Sami, portavoce italiana dell’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr). Afp
I ventinove cadaveri portati a Lampedusa dalle motovedette della guardia costiera devono interrogare le nostre coscienze. Perché non sono morti affogati, ma di freddo. E non sono morti in attesa dei soccorsi ma dopo, sui mezzi che li portavano a terra. Leggi
La procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta sulla morte di 29 migranti al largo delle coste di Lampedusa, avvenuta per ipotermia in una barca alla deriva. Askanews
Almeno 29 persone sono morte per ipotermia nella barca alla deriva a largo dell’isola di Lampedusa. Il numero delle vittime potrebbe aumentare, secondo quanto dichiarato dalla guardia costiera, che ha portato in salvo l’imbarcazione dove più di cento migranti hanno trascorso 18 ore alla deriva.
Secondo Giusi Nicolini, sindaca di Lampedusa, la chiusura dell’operazione di pattugliamento delle coste siciliane Mare nostrum ha aumentato il rischio di morti in mare: “Mare nostrum era una soluzione di emergenza a una crisi umanitaria, chiuderla è stato un enorme e intollerabile passo indietro”, ha dichiarato Nicolini in un’intervista. Mare nostrum, che al governo italiano è costata 114 milioni di euro per il primo anno, è stata sostituita dall’operazione Triton, nonostante l’appello di numerose associazioni per i diritti umani. Reuters
È salito a 25 il numero dei migranti morti per ipotermia nel canale di Sicilia. Reuters
Sette migranti sono morti per ipotermia e quindici sono in gravi condizioni in un’imbarcazione individuata la notte scorsa al largo di Lampedusa. Verso le 22 la guardia costiera ha messo in salvo una nave che stava andando alla deriva lungo le coste libiche. A bordo c’era un centinaio di migranti. Corriere della Sera
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