In Turchia il Partito per la giustizia e lo sviluppo (Akp) del presidente Recep Tayyip Erdoğan ha perso la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento, i filocurdi entrano per la prima volta nel parlamento
Dopo le elezioni del 7 giugno, la cosa che interessa di più ai turchi è sapere se finalmente avranno il paese pienamente democratico e pluralista che molti di loro desiderano. Ma per tutti gli altri, la vera domanda è se la Turchia smetterà di sostenere i jihadisti che stanno per conquistare la Siria. Leggi
Il nuovo parlamento turco sarà composto da 96 deputate su 550 eletti. È il numero più alto nella storia della Turchia. Il Partito democratico del popolo (Hdp), formazione filocurda che è la vera novità delle elezioni di domenica 7 giugno, manderà all’assemblea 31 donne su un totale di 80 deputati. Tra queste ci sarà anche Dilek Öcalan, la nipote del leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), Abdullah Öcalan, condannato all’ergastolo.
Demirtaş, 42 anni, avvocato, attivista per i diritti umani, è riuscito a ottenere il risultato per cui aveva lavorato durante la campagna elettorale: superare le divisioni interne della comunità curda e ottenere il consenso anche dei laici, per cui incarna l’opposizione a Erdoğan. Leggi
L’Hdp ha ottenuto un risultato storico e per la prima volta entrerà nel parlamento turco, perché ha superato lo sbarramento del 10 per cento. Con il 12 per cento delle preferenze il partito ha conquistato 80 seggi. In tutto il paese la minoranza curda ha festeggiato l’avvenimento con la speranza che abbia un influenza positiva sul processo di pace in corso tra il governo e il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). Leggi
In Turchia il Partito per la giustizia e lo sviluppo (Akp) del presidente Recep Tayyip Erdoğan ha perso la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento. Alle elezioni politiche del 7 giugno il partito islamista Akp, che aveva la maggioranza assoluta dal 2002, ha riportato il 40,6 per cento delle preferenze (equivalente a 254 seggi su un totale di 550): è ancora il primo partito, ma ha perso 71 seggi dalle elezioni del 2011. Un duro colpo per Erdoğan, primo ministro dal 2003 ed eletto presidente nell’agosto del 2014. Il leader dell’Akp, infatti, ha condotto la campagna elettorale promettendo una svolta presidenzialista del paese.
Se l’Akp avesse ottenuto il 60 per cento dei seggi, avrebbe potuto realizzare una riforma costituzionale da solo e trasformare il paese in una repubblica presidenziale. Una delle novità più importanti delle elezioni è stato il successo del partito filocurdo Hdp che entrerà per la prima volta in parlamento. I curdi dell’Hdp hanno superato la soglia di sbarramento del 10 per cento, ottenendo il 12,8 per cento, pari a 82 seggi. In tutto il paese i curdi sono scesi in piazza per festeggiare, il leader del partito Selahattin Demirtaş ha escluso che il partito filocurdo possa formare un’alleanza di governo con gli islamisti dell’Akp. In una conferenza stampa Demirtas ha dichiarato: “Con queste elezioni finalmente abbiamo messo fine alla discussione sulla svolta presidenzialista della Turchia e sulla dittatura”. L’affluenza al voto è stata molto alta, secondo l’agenzia di stampa Anadolu, l’86 per cento degli aventi diritto è andato a votare.
L’Akp del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha perso la maggioranza assoluta,
secondo i primi risultati parziali delle elezioni turche. Bbc
Sono stati chiusi i seggi per le elezioni in Turchia ed è cominciato lo scrutinio. Hurriyet
Si sono aperti stamattina i seggi per le elezioni in Turchia, dove si vota per rinnovare la Grande assemblea nazionale turca, il parlamento unicamerale formato da 550 parlamentari eletto con un sistema proporzionale. Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan spera di raccogliere un’ampia maggioranza con il suo partito, l’Akp, nel tentativo di avere i voti per approvare una riforma costituzionale di stampo presidenziale, che dia ampi poteri al capo dello stato.
Per far passare la riforma, l’Akp dovrà riuscire a guadagnare almeno i tre quinti dei seggi. L’ostacolo principale alla riforma di Erdoğan è il partito filocurdo Hdp, che, se riuscisse a superare la soglia di sbarramento del 10 per cento, potrebbe entrare in parlamento per la prima volta nella sua storia e togliere voti all’Akp.
Il 5 maggio un’esplosione durante un comizio dell’Hdp a Diyarbakır, nel sudest del paese, ha causato quattro morti. L’attentato non è stato rivendicato e, secondo le autorità, è stato compiuto con ordigni artigianali.
Sono tre le vittime dell’esplosione avvenuta durante un comizio del partito filocurdo Hdp a Diyarbakır, in Turchia. Reuters
Due persone sono morte in Turchia in un’esplosione avvenuta durante un comizio del partito filocurdo Hdp a Diyarbakır, nel sudest del paese. I feriti sono più di cento. Lo riferisce l’agenzia di stampa turca Anadolu.
Secondo le ultime rilevazioni disponibili, alle elezioni del 7 giugno il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan potrebbe non ottenere la maggioranza parlamentare dei due terzi, necessaria per modificare la costituzione.
Il suo partito (Partito per la giustizia e lo sviluppo, Adalet ve kalkınma partisi, Akp) è sempre in testa ma in calo, dato tra il 39 e il 42 per cento. Ma soprattutto il partito curdo (Partito democratico dei popoli, Partiya demokratik a gelan, Hdp) potrebbe riuscire a superare la soglia di sbarramento del 10 per cento e costringere il presidente a scendere a patti.
La Turchia si prepara a eleggere i suoi nuovi rappresentanti in parlamento. Domenica 7 giugno gli oltre 55 milioni di elettori andranno alle urne per rinnovare la Grande assemblea nazionale turca, il parlamento unicamerale formato da 550 parlamentari, eletti ogni 4 anni con un sistema proporzionale. Leggi
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