Internazionale è promotore del progetto #OpenEurope, in collaborazione con diversi giornali e alcune associazioni. L’obiettivo di #OpenEurope è studiare e raccontare il viaggio di centinaia di uomini e donne verso l’Europa e stimolare un dibattito europeo sulla questione.
Alla fine di agosto, è bastato un solo giorno perché diecimila islandesi, il 3 per cento della popolazione del paese, aderissero su Facebook all’evento Kæra Eygló Harðar – Sýrland kallar (Cara Eygló Harðar, la Siria sta chiamando). Rivolto alla ministra del welfare Eygló Harðardóttir, l’evento era stato creato per mostrare e chiedere un sostegno dell’Islanda ai profughi siriani. Leggi
In tutta Europa, i movimenti populisti e nazionalisti basano le loro campagne elettorali sulle difficoltà legate alla presenza e all’accoglienza dei profughi. Dai leader di governo come l’ungherese Viktor Orbán a leader di partito come Marine Le Pen o Christian Estrosi in Francia, si assiste una riconfigurazione complessiva dei discorsi politici e ad accostamenti inediti tra la destra e l’estrema destra. Leggi
La Svizzera resta ai margini dei flussi migratori che attraversano alcuni paesi europei, e si limita a fare il minimo indispensabile. Il suo sistema di asilo, per molto tempo ritenuto uno dei più accoglienti d’Europa, si è inceppato. Leggi
Il muro di filo spinato eretto per chiudere la frontiera con la Serbia è facilmente aggirabile e da quando è terminata la sua costruzione in Ungheria sono passati più di settantamila migranti. Dopo essere passati dalla Croazia, i profughi sono subito accompagnati verso l’Austria dalle autorità ungheresi. Leggi
Chi può beneficiare del diritto d’asilo in Svizzera? Perché Angela Merkel ha elogiato il sistema elvetico di accoglienza? Quali misure ha preso il governo per affrontare l’arrivo dei profughi siriani? Sei domande a Céline Kohlprath, portavoce della segreteria di stato per le migrazioni.. Leggi
Situata nella regione sudoccidentale del paese, Bodrum è la Saint-Tropez turca. Dalla primavera del 2015, la Tout-Istanbul incrocia migliaia di profughi, in gran parte siriani, pronti a tutti pur di raggiungere l’isola di Kos, porta di ingresso per l’Unione europea. Leggi
Aiutaci a disegnare una mappa di tutte le iniziative organizzate dai cittadini per ospitare o sostenere i migranti, i rifugiati e i richiedenti asilo arrivati in Italia nelle ultime settimane. Scrivi a posta@internazionale.it, oppure con un messaggio privato sulla nostra pagina Facebook. Leggi
In piedi sulla collina, Samir guarda il sole scendere sulle baracche. È in città da mesi ormai, ha fatto in tempo a vivere le occupazioni in centro e gli sgomberi a fine marzo, ha visto spuntare le prime tende ad aprile e ha osservato il loro moltiplicarsi fino a quando questo posto non è finito sui giornali di tutta Europa: lo chiamano jungle, la giungla di Calais. Leggi
Secondo l’ultimo rapporto dell’alto commissariato dell’Onu per i rifugiati, nel 2014 è stato registrato un forte aumento del numero di profughi nel mondo. L’analisi della situazione in Medio Oriente e in Nordafrica, dove vengono ospitati la gran parte dei richiedenti asilo. Leggi
Il 9 settembre il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker presenterà davanti al parlamento il nuovo piano di redistribuzione dei richiedenti asilo, arrivati in Italia, Grecia e Ungheria dal Medio Oriente e dal Nordafrica negli ultimi mesi. Leggi
Un gruppo di profughi siriani ha trovato un modo, nuovo e impegnativo, di entrare in Europa: raggiungendo l’Artico norvegese tramite la Russia, alcuni di loro addirittura attraversano il confine in bicicletta. Leggi
I minuti prima della trasmissione sono concitati. Si controlla che tutto funzioni, nonostante la polvere su mixer e computer. Si ripassano domande e nomi. Siamo al Gran Ghetto: la più grande città temporanea di braccianti africani, al confine tra i comuni pugliesi di Foggia, San Severo e Rignano Garganico. Leggi
Maher Barkhshish è un giornalista. Ha lasciato la Siria all’inizio del 2015 e sta provando, come decine di migliaia di siriani, a raggiungere l’Europa occidentale. Per arrivare in Ungheria ha percorso migliaia di chilometri e superato numerose frontiere. Ora è bloccato a Budapest. Leggi
Aver accettato – come tutti abbiamo accettato – che appena al di là dei confini nazionali, nell’ultimo quarto di secolo si consumasse una strage ininterrotta di migranti e profughi, affogati nel Mediterraneo, costituisce un efficace metro di valutazione della tenuta dei principi ai quali diciamo di ispirarci. Leggi
In tutta Europa si moltiplicano le storie di comuni cittadini che decidono di accogliere i migranti e di aiutarli, di organizzarsi per fare quello che politici e governi dovrebbero fare ma non fanno. Sono storie che non finiscono in prima pagina e non aprono i telegiornali, ma restituiscono un senso all’idea di Europa. Leggi
Se l’Ungheria bloccherà il transito alla frontiera con la Serbia, Zagabria potrebbe trovarsi a gestire decine di migliaia di persone che cercano di raggiungere l’Europa occidentale. Per ora il governo non ha alcuna strategia per far fronte alla crisi. Leggi
Il 29 agosto le autorità ungheresi hanno annunciato di aver completato la “prima sezione” della recinzione costruita alla frontiera con la Serbia, ma i profughi continuano a scavalcare il filo spinato. Leggi
Sophie è una ragazza della Costa d’Avorio arrivata in Tunisia con la promessa di un lavoro da domestica. Ma ad aspettarla c’erano solo privazioni e maltrattamenti. Come lei, molte altre donne dell’Africa subsahariana sono vittime di tratta e ridotte in schiavitù nel paese nordafricano. Leggi
Com’è la situazione nei centri di accoglienza in Italia? Cosa offre il paese ai richiedenti asilo? Chi può beneficiare dell’asilo? Cinque domande al presidente del Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) Christopher Hein. Leggi
La rete televisiva Al Jazeera ha annunciato che non userà più il termine “migrante” perché deumanizzante e peggiorativo, oltre che non corretto: la maggior parte di quanti arrivano in Europa sono rifugiati. Ma questa distinzione potrebbe creare nuove discriminazioni. Leggi
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