Migliaia di brasiliani, convocati da partiti e movimenti d’opposizione al governo, hanno manifestato nelle principali città del paese per chiedere che la presidente venga deposta. Dilma Rousseff è stata messa in stato d’accusa per finanziamenti illeciti alla campagna elettorale e per aver migliorato, falsificandoli, i conti dello stato. Una commissione d’inchiesta parlamentare deve decidere se le accuse mosse dall’opposizione sono fondate oppure no. In caso affermativo, la presidente sarà estromessa dalla carica.
Il senatore ed expresidente del Brasile Fernando Collor de Mello è indagato per corruzione nell’indagine sull’azienda petrolifera nazionale Petrobras. Secondo gli inquirenti, si sarebbe appropriato di almeno 26 milioni di real (circa sette milioni di euro), partecipando al sistema di tangenti che in dieci anni ha deviato due miliardi di dollari dalla principale industria del paese e per cui sono sotto inchiesta una ventina di imprese e più di 50 politici, soprattutto dei partiti che appoggiano l’attuale presidente Dilma Rousseff. Leggi
La compagnia petrolifera brasiliana Petrobras ha pubblicato i suoi conti pubblici in riferimento al 2014, che mostrano una perdita di oltre 7,2 miliardi di dollari. Almeno 2 miliardi di dollari sarebbero dovuti alle tangenti pagate dai suoi dirigenti per assicurare appalti miliardari all’azienda. Secondo un’inchiesta avviata nel marzo del 2014 i dirigenti della Petrobras gonfiavano i contratti per costruire le infrastrutture petrolifere e con parte dei ricavati finanziavano la campagna elettorale del Partito del lavoratori (Pt) della presidente Dilma Rousseff.
Nell’inchiesta sono indagati più di quaranta politici, tra cui i presidenti di entrambe le camere del congresso, e il tesoriere del Pt, João Vaccari Neto è stato arrestato.
La presidente ha diretto il consiglio di amministrazione della compagnia fino al 2010, ma nega il suo coinvolgimento nel caso ed è stata esonerata dall’indagine dal procuratore generale.
João Vaccari Neto, il tesoriere del Partito del lavoratori (Pt), al governo in Brasile, si è dimesso dopo essere stato arrestato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sull’azienda petrolifera nazionale Petrobras. Vaccari è accusato di avere fatto parte del presunto sistema all’interno del quale i dirigenti della Petrobras gonfiavano i contratti per costruire le infrastrutture petrolifere e con parte dei ricavati finanziavano la campagna elettorale del Pt. In particolare avrebbe avuto il ruolo di collegamento tra il partito e i vertici dell’azienda.
Nell’inchiesta sono indagati più di quaranta politici, tra cui i leader di entrambe le camere del congresso, ma Vaccari è l’alleato più vicino alla presidente Dilma Rousseff a essere arrestato. Era stato incriminato il 16 marzo ed è stato arrestato ieri per il sospetto che avrebbe potuto influenzare le indagini o lasciare il paese. Il partito ha fatto sapere di non avere dubbi sull’innocenza di Vaccari.
Il tesoriere del Partito dei lavoratori, Joao Vaccari Neto, è stato arrestato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta Petrobras, avviata nel marzo del 2014. Secondo l’accusa, i dirigenti della Petrobras, l’azienda petrolifera nazionale, avrebbero gonfiato i contratti per costruire infrastrutture petrolifere e guadagnare almeno 800 milioni di dollari. I soldi sarebbero stati usati per finanziare la campagna elettorale del Partito dei lavoratori, di cui fa parte anche la presidente Dilma Rousseff. Il tesoriere arrestato avrebbe percepito una percentuale dei finanziamenti.
Centinaia di migliaia di persone hanno partecipato alle manifestazioni pacifiche in tutto il Brasile, per protestare contro la corruzione del governo. I manifestanti chiedono che la presidente Dilma Rousseff sia indagata nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione della Petrobras, l’azienda petrolifera nazionale. Secondo l’accusa, i dirigenti della Petrobras avrebbero gonfiato i contratti per costruire infrastrutture petrolifere e guadagnare almeno 800 milioni di dollari. I soldi sarebbero serviti in parte per finanziare la campagna elettorale del Partito dei lavoratori, che governa il paese dal 2003.
Rousseff ha negato qualunque coinvolgimento. Ma l’opposizione sostiene che la presidente, che ha guidato la Petrobras fino al 2010, non poteva non essere al corrente della corruzione.
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