La prima canzone in inglese delle Pussy Riot, il gruppo punk russo, si chiama I can’t breathe, ed è ispirato alle ultime parole pronunciate da Eric Garner, il cittadino statunitense morto soffocato, dopo una colluttazione con la polizia a New York a luglio del 2014. Nadya Tolokonnikova e Maria Alyokhina, le due donne finite in carcere in Russia nel 2012 per aver suonato sull’altare della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, hanno dedicato la loro ultima canzone a tutti quelli che come Garner sono “soffocati dal terrorismo di stato: dai prigionieri politici a quelli che combattono per il cambiamento”. I can’t breathe è stata registrata a New York nel dicembre del 2014, durante le proteste per la morte di Garner, ed è dedicata anche agli oppositori politici del presidente russo Vladimir Putin e ai soldati russi, vittime della guerra in Ucraina, che secondo il gruppo punk sono seppelliti in segreto, senza che le loro famiglie ne siano messe al corrente. The Guardian
Il 21 febbraio del 2012, per protestare contro la rielezione del presidente Vladimir Putin, tre ragazze del gruppo punk russo Pussy Riot (Nadezhda Tolokonnikova, Maria Alyokhina e Yekaterina Samutsevich) sono entrate nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca e hanno suonato sull’altare. Leggi
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