Lillian Suwanrumpha, Afp

La Thailandia ha compiuto il 27 marzo un passo decisivo verso la legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, che sarebbe una prima assoluta nel sudest asiatico, dopo che la camera dei rappresentanti ha approvato a larga maggioranza il relativo progetto di legge.

Per poter entrare in vigore il testo dovrà essere approvato dal senato e promulgato da re Maha Vajiralongkorn. La procedura potrebbe richiedere settimane o anche mesi.

In caso di esito positivo, la Thailandia diventerebbe il primo paese del sudest asiatico e il terzo in Asia, dopo Taiwan e il Nepal, a riconoscere i matrimoni omosessuali.

L’annuncio dei risultati della votazione è stato accompagnato da un lungo applauso in aula, mentre alcuni deputati hanno sventolato la bandiera arcobaleno, simbolo della comunità lgbt+.

“Oggi la classe politica ha dimostrato di avere a cuore i diritti della comunità lgbt+”, ha dichiarato all’Afp il deputato d’opposizione Tunyawaj Kamolwongwat, del partito progressista Move forward.

Il progetto di legge dovrebbe dare alle coppie omosessuali anche diritti in materia di adozione e di eredità.

Non prevede invece un riconoscimento delle persone transgender o non binarie che vorrebbero cambiare genere nei documenti d’identità.

“Un passo avanti enorme”

“È un passo avanti enorme per il nostro paese”, ha dichiarato all’Afp Mookdapa Yangyuenpradorn, portavoce dell’associazione per i diritti umani Fortify rights. “Spero che in senato vada tutto bene e che la Thailandia arrivi al livello del resto del mondo in tema di diritti lgbt+”.

Il progetto di legge è sostenuto anche dal primo ministro Srettha Thavisin, che si è insediato nell’agosto 2023, nonostante la presenza nella coalizione di governo di partiti conservatori legati all’esercito.