Il presidente argentino Javier Milei. (Emiliano Lasalvia, Afp)

La Colombia ha ordinato il 27 marzo l’espulsione di alcuni diplomatici dell’ambasciata argentina a Bogotá dopo che il presidente argentino Javier Milei ha definito il suo collega colombiano Gustavo Petro un “terrorista” e un “assassino”.

Il ministero degli esteri colombiano ha annunciato la decisione in un comunicato, senza specificare il numero e il grado dei diplomatici espulsi, condannando “le dichiarazioni denigratorie di Milei nei confronti di Petro, rilasciate nel corso di un’intervista alla Cnn”.

“Non ci si può aspettare molto da chi è stato un terrorista e un assassino”, ha dichiarato Milei riferendosi a Petro, secondo il sito della Cnn.

Secondo il ministero degli esteri colombiano, “le parole del presidente argentino hanno diffamato il nostro paese e leso la dignità del presidente Petro”, che nel 2022 è diventato il primo capo dello stato di sinistra nella storia della Colombia.

“I dettagli del provvedimento di espulsione saranno comunicati all’ambasciata argentina attraverso i consueti canali diplomatici”, ha aggiunto Bogotá.

Il governo argentino non ha ancora reagito alla decisione.

“Non è la prima volta che Milei offende il presidente colombiano, intaccando le storiche relazioni di fratellanza tra i due paesi”, ha aggiunto il ministero degli esteri colombiano.

Le relazioni tra Colombia e Argentina sono diventate più tese dopo l’insediamento alla Casa Rosada dell’ultraliberista Milei, nel dicembre 2023.