Hristijan Mickoski, leader del partito nazionalista Vmro-Dpmne. (Robert Atanasovski, Afp)

L’Unione socialdemocratica di Macedonia (Sdsm, al governo) ha ammesso la sconfitta nel secondo turno delle elezioni presidenziali e nelle elezioni legislative dell’8 maggio in Macedonia del Nord, mentre la vittoria del partito nazionalista Vmro-Dpmne lascia presagire relazioni difficili con i paesi vicini dell’Unione europea.

“Mi congratulo con il Vmro-Dpmne”, ha dichiarato Dimitar Kovačevski, primo ministro uscente e leader dell’Sdsm, prima ancora della pubblicazione dei risultati ufficiali.

Il leader del Vmro-Dpmne e probabile futuro primo ministro, Hristijan Mickoski, non ha avuto il tempo di pronunciare un discorso dopo la vittoria.

Il Vmro-Dpmne e la sua candidata Gordana Siljanovska-Davkova erano già arrivati nettamente in testa nel primo turno delle elezioni presidenziali del 24 aprile.

Secondo i principali analisti politici, il ritorno al potere dell’opposizione di destra potrebbe riaccendere le tensioni con la Grecia e la Bulgaria, ostacolando i negoziati per l’adesione della Macedonia del Nord all’Unione europea.

Mickoski non ha mai riconosciuto il nuovo nome del paese, Macedonia del Nord, frutto di un accordo con la Grecia firmato nel 2018, che aveva messo fine ad anni di tensioni tra Skopje e Atene.

La Macedonia del Nord è ai ferri corti anche con la Bulgaria, che negli ultimi due anni ha ostacolato i negoziati per l’adesione di Skopje.

Emigrazione di massa

Mickoski, leader del Vmro-Dpmne dal 2017, ha dovuto ricostruire un partito in difficoltà dopo che il suo ex leader e premier Nikola Gruevski era fuggito in Ungheria dopo essere finito sotto inchiesta per corruzione.

In campagna elettorale Mickoski aveva promesso di rilanciare l’economia e di creare decine di migliaia di posti di lavoro, temi a cui gli elettori di questo paese povero, colpito da una forte inflazione, sono sensibili.

Negli ultimi vent’anni la Macedonia del Nord ha perso circa il 10 per cento della popolazione a causa dell’emigrazione di massa.

Nei mesi scorsi Mickoski ha fatto ricorso a una retorica sempre più accesa nei confronti del Dui, il principale partito albanese della Macedonia del Nord, mettendo a rischio le fragili relazioni interetniche del paese.

Gli albanesi rappresentano più di un quarto della popolazione della Macedonia del Nord, che ha 1,8 milioni di abitanti.