• I ribelli houthi dello Yemen hanno annunciato di avere sparato un missile contro il palazzo reale di Riyadh, che l’Arabia Saudita ha detto di avere intercettato. Secondo le autorità saudite non ci sono state vittime.
  • Si chiude oggi in Spagna la campagna elettorale per rinnovare il parlamento catalano, sciolto il 27 ottobre in base all’articolo 155 della costituzione spagnola che lo consente in caso di “grave attentato” all’interesse generale dello stato. I due principali candidati del fronte indipendentista sono o in stato di detenzione, come il leader di Esquerra republicana de Catalunya, Oriol Junqueras, o in esilio come l’ex presidente della Generalitat Carles Puigdemont. I sondaggi danno gli indipendentisti vicini alla maggioranza parlamentare (almeno 66 seggi su una maggioranza di 68, secondo una media generale tra le varie rilevazioni) .
  • Un gruppo di nazioni arabe ha presentato la richiesta di una riunione d’emergenza dell’assemblea delle Nazioni Unite. Il tema è il veto statunitense sulla risoluzione Onu che chiedeva la condanna del riconoscimento di Gerusalemme come capitale d’Israele, annunciato da Donald Trump il 6 dicembre.
  • Nel 2017 sono stati uccisi 65 giornalisti e nel sono stati arrestati 326. Sono i dati presentati da Reporters sans frontières nel suo rapporto annuale. L’anno che sta per finire ha quindi uno dei bilanci meno pesanti degli ultimi quattordici anni per i giornalisti. Ma l’ong fa notare che uno dei motivi per cui avvengono meno uccisioni è che nei paesi in guerra ci sono sempre meno reporter. Raddoppiato invece il numero di giornaliste uccise: nel 2017 sono state dieci, contro le cinque del 2016.
  • Un ingegnere di volo giapponese, uno statunitense e un cosmonauta russo sono arrivati a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss). La navicella Soyouz ha attraccato sull’Iss dopo essere partita dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan. I tre raggiungono l’equipaggio spaziale arrivato a bordo a settembre.

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