Cresce la paura a Bruxelles
Süddeutsche Zeitung, Germania
“Di solito l’Unione europea tende ad affermare le regole, comprese quelle non scritte, che la governano: massimo riserbo quando in uno stato membro si sta formando un governo. Ma quello che sta succedendo in Italia non corrisponde a quanto molti si augurano. Al contrario: poiché la maggioranza degli elettori ha votato per dei partiti euroscettici, il riserbo è venuto meno”, scrive il corrispondente da Bruxelles Alexander Mülhauer. Che aggiunge: “Soprattutto quando è diventato chiaro che la coalizione populista a Roma avrebbe puntato a un’uscita dall’euro e al rifiuto delle regole di base dell’Unione, specialmente quelle sul debito pubblico. C’è il forte timore a Parigi, Berlino e Bruxelles che il nuovo governo italiano possa bloccare una riforma dell’unione monetaria e far sprofondare l’Europa in una nuova crisi”.

I piani degli italiani minacciano la stabilità dell’eurozona
Trouw, Paesi Bassi
“L’elemento principale del programma di governo del Movimento 5 stelle e della Lega si può riassumere così: tante belle cose per la gente (tranne per i migranti, che rischiano l’espulsione). Ci sarà una sorta di sussidio popolare e le imposte caleranno”, si legge nell’editoriale non firmato del quotidiano olandese: “Tutto ciò costa parecchio e farà aumentare il debito pubblico, ma di questo i partiti non sembrano preoccuparsi. E questa è una cattiva notizia per l’Europa, per vari motivi. Dopo le elezioni francesi e tedesche dell’anno scorso forse a Bruxelles si pensava che i populisti europei stessero arretrando, e che il loro effetto destabilizzante scemasse. Ma il risultato delle elezioni tedesche e la difficile formazione di un governo a Berlino hanno cominciato a mettere sabbia negli ingranaggi. E ora che l’Italia, terza economia dell’eurozona e cofondatrice dell’Unione europea, si avvia verso un esperienza populista, i piani per delle grandi riforme sembrano destinati ad aspettare”.

Trouw, 23 maggio 2018.

L’Italia potrebbe scuotere l’euro
Financial Times, Regno Unito
Lo sconvolgimento politico provocato dal nuovo governo che va disegnandosi in Italia “mette i brividi a Bruxelles”, scrive Martin Wolf sul quotidiano della City. La domanda che tutti si pongono è se il nuovo governo scatenerà una crisi economica e, se lo farà, che cosa potrebbe succedere? Per Wolf, la confusione attuale “è colpa sia dell’Italia che dell’Ue”. Gli italiani “si sentono lontani dall’Unione e disprezzano i suoi dirigenti”. Hanno anche l’impressione “di essere stati lasciati soli a gestire la crisi dei rifugiati”. A questo si aggiungono le questioni economiche: “da quando è scoppiata la crisi finanziaria la crescita reale del pil in Italia è stata inferiore persino a quella della Grecia. L’effetto è stato una spirale populista con elettori scontenti che portano a promesse irresponsabili da parte dei politici e che sfociano in pessimi risultati”. Ma le cose potrebbero andare peggio, osserva Wolf: “Il nuovo governo potrebbe andare avanti con le sue politiche rischiose, scatenando un attacco alle banche e al debito italiano. A questo punto ci vuole poco per immaginare un’uscita disastrosa dell’Italia dall’euro”.

L’era dei burattini nella politica contemporanea
El País, Spagna
“Più che sconcertante, è impressionante il fatto che i partiti più populisti italiani abbiano cercato di indicare un presidente del consiglio che ha eluso il verdetto delle urne e che ha consolidato la tradizione dei capi di governo tecnici”, osserva Ruben Amón sul quotidiano spagnolo. L’editorialista nota come “questa contraddizione della ‘nuova politica’ – così simile a quella vecchia nell’arte del compromesso – faccia del premier in pectore un burattino o un corpo estraneo nel governo delle grandi riforme e dei sublimi progetti. Giusepppe Conte, che ottenga o meno il mandato, sembra incarnare l’epoca dei burattini. Una stirpe di leader senza leadership che salgono al potere assumendo la propria incredulità”. Un po’ come il nuovo presidente della Catalogna, considerato come una marionetta del leader indipendentista Carles Puigdemont, “Conte sarebbe esposto a una strumentalizzazione analoga”, sostiene Amón. “Ma la politica italiana si differenzia da quella spagnola per due aspetti fondamentali: la flessibilità nel trovare il consenso (estrema destra e estrema sinistra nello stesso governo) e la sorprendente capacità di dedrammatizzare, anche quando si tratta di xenofobia ed eurofobia”.

Libération, 23 maggio 2018.

La lotta per un’altra Europa è davvero appena cominciata
Libération, Francia
“Il mostro del populismo torna a emergere dalle acque già torbide dell’Unione europea: l’Italia dovrebbe dotarsi tra poco di un governo ‘antisistema’. E Roma non è Atene”, sostiene il sociologo Albert Ogien, secondo il quale “la differenza è che anzitutto l’Italia è un paese fondatore dell’Unione e la sua terza economia, mentre la Grecia ha aderito all’Ue per ragioni economiche e la sua economia ha un peso marginale. La seconda è che il governo greco è di estrema sinistra, mentre la coppia Lega-M5s è un ibrido politico difficile da classificare. Se l’attacco brutale delle istituzioni europee contro la Grecia è riuscito a far tornare in poco tempo il potere greco nei ranghi, lo scontro che opporrà il governo italiano ai guardiani dell’ortodossia e dello statu quo nell’Unione sarà molto più feroce. Nulla garantisce che questo governo non si sfracelli sulle contraddizioni interne al contratto che le fa esistere, o sotto i colpi delle tensioni che nasceranno dalla volontà di dominio di un partito ideologicamente xenofobo e repressivo su un movimento ‘civico’ che denigra le ideologie e il cui unico punto fermo è la volontà di soddisfare le aspirazioni di una popolazione logorata da una crisi senza fine. È forse questo il fallimento che aspettano i più cinici. Ma quel che è certo, è che il nuovo governo si scontrerà presto con gli assalti spietati degli ambienti finanziari e politici europei. Potrà resistere più a lungo di quello greco ai ricatti e alle destabilizzazioni? Dopo molti anni di tergiversazioni è forse giunta l’ora di aprire seriamente il dibattito sulla trasformazione dell’organizzazione dell’Ue”.

Buona notte, Italia, Gute Nacht, Europa
Kurier, Austria
“Gisueppe chi? Si chiedono gli italiani a proposito del loro nuovo premier in pectore. Giuseppe Conte, probabilmente”, ironizza Helmut Brandstätter, secondo il quale “il ventinovesimo presidente del consiglio dal dopoguerra dovrà domare due partiti diversissimi: l’M5s che ha ha copiato parti del programma su Wikipedia, promesso un reddito di cittadinanza ed è guidato dall’imprevedibile e folle comico Beppe Grillo. La Lega per parte sua è ormai un partito radicato a nord che vuole indebolire l’Ue insieme a Marine Le Pen e altri. I dirigenti della Lega sono più professionali e il partito ha guadagnato posizioni nei sondaggi durante i caotici negoziati di questi giorni. I regali che M5s e Lega si sono messi d’accordo per promettere non dovranno essere pagati dagli italiani, ma dall’intera Ue, attraverso debiti ancora più elevati e remissioni di debito da parte della Banca centrale europea. Questo non dovrebbe accadere, ma rafforzerà ancora di più il rigetto dell’Unione in Italia. Ed è esattamente ciò che la Lega vuole ottenere”.

In collaborazione con VoxEurop.

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