Girls who code. Impara il coding e cambia il mondo
di Reshma Saujani
Il castoro, 176 pagine, 16 euro
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Girls who code è un libro per ragazze che vogliono imparare le basi della programmazione. Così un giorno potranno costruire un sistema di luci e suoni interattivi per una recita scolastica, trasformare una macchina giocattolo in un robot o insegnare robotica all’università, come la professoressa Ayanna Howard.
Il libro è allo stesso tempo un manuale, un glossario (per non sbagliarsi tra algoritmi, loop, stringhe, eccetera) e una raccolta di esempi di codice.
Alcuni sono capaci di suggellare un’amicizia:
if (faccioLaCollanaPer == “Sofia”) {
perle = “cuore”;
}
(se faccio una collana per la mia amica Sofia userò delle perle a forma di cuore, perché sono le sue preferite)
Andrea Fiorito e Giulia Testa, Internazionale
Altri spiegano cos’è un loop infinito:
while (hoAncoraPerle == true) {
aggiungiPerleAllaCollana ();
}
(ho ancora delle perle, aggiungile alla collana)
“Che lingua strana! È itanglese? Ingtaliano? No! È codice!”, si legge nel libro. Reshma Saujani però non insegna a programmare, ma a capire che esistono linguaggi diversi, ognuno con una sua logica che lo fa funzionare correttamente.
“Molti problemi legati al bullismo in rete o agli stereotipi di genere potrebbero essere affrontati se i bambini imparassero a creare giochi e app”, scriveva in un articolo pubblicato su Internazionale la professoressa di gender studies Jillana Enteen. “Fornendogli delle capacità di programmazione, saranno capaci di creare giochi con personaggi e punti di vista differenti. Così non saranno più dei semplici consumatori di contenuti, ma ne produrranno di nuovi”.
L’autrice di Girls who code, Reshma Saujani, ha fondato nel 2012 un’organizzazione non profit che negli Stati Uniti organizza centinaia di corsi per ragazze delle scuole medie e superiori che vogliono imparare a programmare.
“La programmazione non è solo digitare degli 0 e degli 1”, racconta Ayanna Howard a pagina 138. “Quando programmi qualcosa che servirà a un ospedale stai salvando delle vite, quando scrivi un programma educativo avrà delle conseguenze su generazioni di studenti. Attraverso quegli 0 e 1 puoi cambiare tutto ciò che ti circonda”.
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