Nella biblioteca Palatina del palazzo della Pilotta di Parma, dal 16 marzo al 18 maggio 2019, si terrà la mostra Segni esemplari. Il 2018 è stato l’anno del bicentenario della pubblicazione del Manuale tipografico di Giambattista Bodoni. Questo lo spunto per organizzare una mostra e una giornata di studio promosse dalla fondazione Museo Bodoniano di Parma.

Silvana Amato, grafica nella vita e curatrice, racconta: “Mettiamo in mostra accanto ai volumi di Bodoni, ai suoi punzoni e alle sue matrici, agli studi manoscritti e ai documenti d’archivio, anche alcuni manuali e campionari di caratteri realizzati da altri autori (precedenti e successivi al 1818), con l’intento di mostrare e raccontare a un pubblico meno specialistico queste due distinte e poco note tipologie di libri. Ciò che le accomuna è però l’oggetto della narrazione, cioè la scrittura alfabetica nella sua forma tipografica, scrittura che nel suo diffondersi tanto peso ha avuto nella cultura occidentale degli ultimi cinque secoli”.

Insieme all’antico c’è anche il moderno, con manifesti tipografici realizzati da un gruppo di grafici internazionali. Testimonianze “che ci permettono di rintracciare attraverso l’evoluzione della forma dei caratteri lo svolgersi stesso della nostra storia”, spiega Amato.

Segni esemplari resterà aperta dal 16 marzo (giorno dell’inaugurazione alle 11.30) al 18 maggio 2019, dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 18 e il venerdì e il sabato dalle 9 alle 13. È prevista un’apertura straordinaria domenica 24 marzo dalle 13 alle 19. L’ingresso costa tre euro.

1 Manifesto realizzato per la mostra dal grafico inglese Patrick Thomas che illustra su un muro uno dei primi principi acquisiti quando era studente: la crenatura (ovvero lo spazio bianco tra le lettere) si controlla meglio se il testo è rovesciato.
2 Lettera theta dell’alfabeto greco che appartiene ai cosidetti caratteri “esotici” disegnati da Giambattista Bodoni: è tratta dalla pagina 42 del secondo volume del Manuale tipografico del 1818.
3 Minuta autografa di lettera del 29 dicembre 1800 ad Andrés Franco Castellanos in cui Bodoni scrive: “Io vivo sempre segregato dal gran mondo, e procuro ultimare il mio Manuale tipografico che da quarant’anni mi tiene occupatissimo, e sia certo che Ella ne avrà copia qualora sarà a laudevol termine ridotto”.
4 Campionario della fonderia Nebiolo di Torino che mostra l’Eurostile disegnato nel 1962 da Aldo Novarese carattere particolare per la sua geometricità che divenne, in Italia, uno dei più famosi e riconoscibili di quegli anni.
5 Una delle otto facciate del pieghevole della fonderia Berthold di Berlino che riproduce il Lo nella versione corsiva di Louis Oppenheim, carattere disegnato nel 1914 che ricalca uno stile tipico del suo tempo, con un contorno irregolare che gli conferisce una sensazione di taglio a mano.
6 Carattere in corpo Papale che si trova pagina 143 del primo volume del Manuale tipografico del 1818 in cui in ogni pagina, sotto il testo che si ripete sempre uguale (è l’incipit della prima orazione Catilinaria di Cicerone), è riportato il nome di una diversa città italiana e questa, che è quella finale, con il carattere nel corpo più grande cita Saluzzo che è il luogo di nascita di Bodoni.
7 Manifesto realizzato per la mostra di Matthew Carter in cui il famoso disegnatore di caratteri di origine inglese ma americano di adozione mette in chiaro un principio imprescindibile nella cultura tipografica.
8 Uno dei numerosi fregi disegnati da Bodoni; nei campionari tipografici del Settecento e dell’Ottocento, solitamente nella parte finale del volume, appariva sempre una sezione dedicata a questi glifi decorativi (questa è la versione digitale disegnata nel 1994 dal californiano Sumner Stone).

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