Christine “Lady Bird” McPherson (Saoirse Ronan) vive in una città che ritiene noiosa, Sacramento, frequenta l’ultimo anno di un liceo che ritiene noioso e vuole cambiare aria. Forse anche per quello, per distanziarsi dal suo mondo, ha deciso di adottare un nome d’arte o di battaglia, Lady Bird. La sua famiglia – madre, padre, il fratello più la fidanzata del fratello – non se la passa bene e, come dice lei stessa, abitano dal lato sbagliato della tangenziale. Il padre ha perso il posto e fatica a trovarne un altro, il fratello si barcamena tra lavoretti precari. A portare a casa la pagnotta è la madre, ruvida e pragmatica. Ed è proprio con una forte dose di pragmatismo che sembra contrastare i sogni e le aspirazioni della figlia.
Ma non ci sono grandi conflitti in Lady Bird. Non è un film su una ragazza ribelle che lotta per un futuro diverso in un mondo che non la capisce. È più un film sui rapporti affettivi, su un anno decisivo nella vita di una ragazza sensibile e intelligente. Perfetta Saoirse Ronan nel ruolo della protagonista, perfettamente spalleggiata da Laurie Metcalf nei panni della madre. Nel cast ci sono anche Tracy Letts e Timothée Chalamet. Ma molto poggia sulle spalle della regista e sceneggiatrice Greta Gerwig e non solo perché il film è decisamente autobiografico. Perché è sua la sensibilità che pervade tutto il film, in particolare nel rapporto tra Lady Bird e la madre, che ne è la spina dorsale.
Cos’è successo alla diva più pagata di Hollywood? Se lo chiedono molti critici hollywoodiani, probabilmente traumatizzati da Passengers e Madre!, gli ultimi due film con Jennifer Lawrence che al botteghino non sono andati come sarebbero dovuti andare. Questo perché a Hollywood essere pagati tanto significa che si portano al cinema tante persone. Noi possiamo infischiarcene. Madre! di Darren Aronofsky ha incassato meno di Hunger games 4? Pazienza. Posto che Passengers era un brutto film, Jennifer Lawrence è ancora brava, potente e bella come nei suoi primi film e questo ci basta. Red sparrow è un onesto thriller ambientato in Russia che aggiunge qualcosina al genere Nikita.
In Red sparrow di Francis Lawrence (che non è un parente anche se avendo diretto gli ultimi tre capitoli di Hunger games lo è praticamente diventato), Jennifer interpreta Dominika Egorova, ballerina del Bol’šoj che per alcuni rovesci della sorte è costretta a diventare una spia per i servizi segreti russi. Fa parte di un corpo speciale dove le ragazze sono addestrate a usare l’arma della seduzione per azioni di controspionaggio. Chi conosce Jennifer Lawrence saprà che difficilmente i suoi personaggi si possono mettere con le spalle al muro. Nel cast Matthias Schoenaerts (lo zio Ivan o Vanja, così l’attore belga potrà dire ai nipoti di aver interpretato lo zio Vanja), Charlotte Rampling (in modalità Jeanne Moreau), Jeremy Irons (in modalità Jeremy Irons) e Joel Edgerton che fa l’agente della Cia.
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