Da qualche anno, sempre più fotografi scelgono la strada dell’autoproduzione per la realizzazione dei propri lavori. Da un lato la crisi dei mezzi d’informazione e dell’editoria, dall’altro la concorrenza a livello internazionale che è sempre più serrata, sono in molti a scegliere strade alternative per portare a termine un progetto, che si tratti di un libro, di un documentario o di altro.

Le fanzine fotografiche fanno parte di questo mondo, che siano autoprodotte oppure seguite da piccole etichette indipendenti. Sono agili da sfogliare, spesso di piccolo o medio formato e hanno di solito una tiratura limitata. Queste caratteristiche permettono a chi le realizza di intervenire in maniera originale e artigianale sui supporti: c’è chi sceglie la rilegatura a mano, chi interviene inserendo dei collage, chi mescola varie carte per la stampa.

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A Roma, dal 19 al 21 maggio, c’è la seconda edizione del Funzilla fest, tre giornate in cui produttori di fanzine di tutta Europa presenteranno i loro lavori. Tra loro, gli spagnoli dell’etichetta Caravanbook, che realizzano piccole monografie simili a taccuini di viaggio, ognuno dedicato a una città diversa. Le etichette Fugazine e Monkeyphoto, che sono tra i fondatori del festival, presentano insieme Apocalypse’s tales di Francesco Viscuso: un viaggio onirico sotto forma di collage in cui vengono messi insieme materiali dell’archivio dell’autore.

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E ancora, Gisements dei belgi Antoine Grenez e Leo Seyers, una pubblicazione di otto pagine, in cui i due autori mettono insieme le loro visioni su vari territori che esplorano.

Qui la lista di tutti gli espositori. Nei tre giorni di festival ci saranno anche workshop e incontri.

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