Manu Brabo
Mudima lab, Milano
Fino al 1 luglio 2017
Nell’aprile del 2011 Manu Brabo viene catturato dalle forze lealiste dell’esercito di Gheddafi e tenuto prigioniero per quarantacinque giorni, di cui la metà passati in solitudine. Dopo la sua liberazione è tornato in Libia per trovare i luoghi in cui era stato detenuto, sia per superare il trauma sia per riflettere su una convinzione maturata in quel periodo: il trattamento riservato ai prigionieri è sempre ingiusto e crudele a prescindere dal lato del conflitto in cui si è schierati. War prisoner è la seconda mostra del progetto Guerre, che prevede sei esposizioni di sei diversi fotografi di guerra nell’arco di dodici mesi.

La forza delle immagini
Mast gallery, Bologna
Fino al 24 settembre 2017
Sessanta autori e più di cento immagini, scattate dagli anni venti ad oggi, che raccontano il mondo dell’industria e del lavoro, della produzione e del consumo. Un’indagine visiva che indaga le conseguenze del mondo del lavoro sulla società e la politica. Tra gli autori esposti ci sono: Berenice Abbott, Richard Avedon, Margaret Bourke-White, Edward Steichen, Thomas Struth e Shomei Tomatsu. La mostra è curata da Urs Stahel.

Laura Pannack
Magazzini fotografici, Napoli
Fino al 24 settembre 2017
“Per avvicinarmi più possibile ai soggetti che ho fotografato e ottenere la loro fiducia, ho capito che era necessario passare dall’altra parte e spogliarmi”, ha raccontato la fotografa britannica Laura Pannack parlando del suo progetto Young british naturists esposto a Napoli. “Ma ho voluto ritrarli come persone, non come naturisti”, ha aggiunto. In mostra anche altri lavori di Pannack tra cui Young love sulle giovani coppie di adolescenti incontrati nelle scuole, nei locali e per la strada. E Youth without age and life without death, in cui ha costruito un mondo poetico in cui si incontrano realtà e fantasia.

Sea(e)escapes
Forma galleria, Milano
Fino all’8 settembre 2017
Trentacinque opere di fotografi rappresentati dalla galleria milanese che hanno lavorato sul tema del mare. Dagli scatti di Bill Armstrong in cui il mare è una suggestione da ricercare alle visioni oniriche e senza tempo di Capri catturate da Irene Kung; dal reportage di Sebastião Salgado sulla mattanza del tonno in Sicilia alle scene spesso ironiche colte da Gianni Berengo Gardin. Tra gli altri fotografi: Ferdinando Scianna, Massimo Siragusa, Mario Giacomelli e Massimo Siragusa.

Atong Atem
Galleria LO.FT, Lecce
Fino al 20 giugno 2017
Atong Atem è una giovane artista e scrittrice sudsudanese, arrivata da bambina in Australia dal campo profughi di Kakuma, in Kenya. Il progetto in mostra, The studio series, è un omaggio ai maestri della fotografia africani come Seydou Keïta, Malick Sidibé e Philip Kwame Apagya. Atem esplora la diaspora africana e riflette sulla ricerca di un’identità culturale attraverso il ritratto. Per le foto ha coinvolto i suoi amici di Melbourne, come lei africani cresciuti in Australia, in una messa in scena ispirata alle vecchie foto di famiglia.

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