Se si scorre l’elenco dei concerti che ci saranno quest’estate in Italia si resta sopraffatti. Dopo due anni, i festival e le rassegne sono pronti a tornare alla normalità, dicendo addio alle restrizioni imposte dalla pandemia, e inonderanno il paese con un’offerta addirittura superiore a quella del 2019, l’ultimo anno prima della pausa forzata. Da nord a sud, il calendario sarà fitto, dato che agli eventi del 2020 da recuperare si sono aggiunti quelli nuovi e dopo due anni sono ricominciati i grandi tour degli artisti internazionali.
Per gli appassionati di musica è un’ottima notizia, così come per i lavoratori del settore, uno dei più penalizzati dalla crisi innescata dal covid-19. Per gli organizzatori però l’estate nasconde anche delle insidie, perché l’offerta rischia di essere superiore alla domanda. Paradossalmente nei due anni precedenti era più facile fare il tutto esaurito: c’erano pochi eventi, quindi meno concorrenza. E non c’era il caro energia causato dalla guerra in Ucraina, che ha aggravato la crisi economica globale. Dal punto di vista degli spettatori, invece, il problema principale è l’aumento del prezzo dei biglietti. Qualche esempio? Nel 2017 un ingresso per il concerto di Bruce Springsteen e la E Street Band al Circo Massimo di Roma costava 85 euro. Quelli dello show previsto a maggio 2023 invece costano 115 euro, 30 euro in più. Nel 2019 un biglietto del Jova Beach Party di Jovanotti costava 59,80 euro, oggi costa 65 euro, 6 euro in più. Nel 2019 per andare a vedere i Metallica a Milano bisognava spendere 75 euro, oggi 80,50 euro.
Troppa offerta
“Dopo due anni in cui la musica è stata fortemente penalizzata, è bello festeggiare il ritorno dei concerti e il pubblico avrà sicuramente l’imbarazzo della scelta. Solo a Ferrara, per fare un esempio, tra giugno e settembre ci saranno 150 eventi culturali”, racconta Corrado Nuccini, musicista della band Giardini di Mirò e direttore artistico del festival Ferrara sotto le stelle, che dal 15 giugno al 15 luglio ospiterà artisti italiani come Venerus, Cosmo e La Rappresentante di Lista e nomi internazionali come Jesus & Mary Chain e The Smile, il nuovo progetto di Thom Yorke e Jonny Greenwood dei Radiohead. “Da amante della musica sono molto contento, però ci sono alcuni problemi che non possiamo ignorare. In questi due anni c’è stato un cortocircuito della filiera produttiva: questa estate i club che non erano riusciti a fare la stagione invernale organizzeranno dei festival, i festival che erano rimasti fermi faranno delle programmazioni più limitate imitando i club, mentre i grandi eventi si sovrapporrano sempre di più a quelli medi e piccoli. C’è un po’ di confusione e probabilmente ci vorranno un paio di stagioni per rimettere le cose in ordine, ma ho paura che alcuni non riusciranno a superare indenni questa stagione”.
Nuccini aggiunge: “Ci sono tour capillari, che si tengono in tante città l’una vicina all’altra con la pretesa di fare numeri alti che non è sempre possibile raggiungere. Le nostre prevendite, per esempio, al momento vanno un po’ a rilento, ma può anche darsi che tanti biglietti verranno venduti all’ultimo momento, perché a differenza del passato le persone non se la sentono più di programmare i loro impegni con largo anticipo”.
“Le nostre prevendite stanno andando bene, più o meno sui ritmi dell’ultimo festival, quindi non mi lamento. Ma il fatto che la gente sia rimasta per troppo tempo con un biglietto in mano senza poter vedere dei concerti avrà una ricaduta sul settore, è inevitabile. C’è una sensazione di precarietà diffusa”, commenta Cesare Veronico, coordinatore artistico del Medimex, il festival che ospita concerti, conferenze e mostre promosso da Puglia sounds, il programma della regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale. Il Medimex si terrà tra giugno e luglio a Taranto e a Bari, ospitando concerti di gruppi locali e di star internazionali come Nick Cave & The Bad Seeds (19 giugno sul lungomare di Taranto) e The Chemical Brothers (14 luglio a Bari). “Per noi è fondamentale il contributo della regione. Penso che il modello di Puglia sounds, in grado di far dialogare le realtà locali con quelle internazionali, andrebbe esportato nel resto d’Italia”, aggiunge Veronico.
Nell’estate del 2022 l’Ypsigrock, il festival siciliano di Castelbuono (Palermo) compirà venticinque anni. È un bel traguardo per una delle manifestazioni indipendenti più interessanti del panorama italiano, molto apprezzata anche all’estero. L’Ypsigrock, in programma dal 4 al 7 agosto, è quello che in gergo si definisce un “boutique festival”, un evento a misura d’uomo che si tiene in un borgo medievale a un’ora da Palermo, con il palco allestito in una piazza che ha una capienza di circa 2.200 persone.
Una delle prime cose che colpiscono del festival è la sua atmosfera rilassata, quasi fuori dal tempo: capita d’incontrare i musicisti mentre passeggiano per le strade del paese o di osservare stupiti la raccolta porta a porta della spazzatura, che qui si fa con l’aiuto degli asini. “Per noi i venticinque anni sono un punto d’arrivo importante: li festeggeremo insieme all’etichetta britannica Bella Union, che quest’anno celebra anche lei i suoi venticinque anni. Porteranno al festival alcuni loro artisti, a partire dai Flaming Lips. Ma il programma non finisce qui: sul palco saliranno anche 2manydjs, Diiv, Manuel Agnelli e altri”, spiega Gianfranco Raimondo, cofondatore e direttore artistico della manifestazione siciliana.
“Anche noi però stiamo avendo qualche difficoltà: c’è una moltiplicazione esagerata degli eventi, e il pubblico che frequenta i festival come il nostro è una nicchia formata da tre o quattromila persone, non di più. Per questo gli appassionati sono costretti a fare delle scelte: o noi, o gli altri. Mettere in piedi un evento inoltre costa sempre di più: sono aumentati i cachet degli artisti, in particolare quelli degli italiani, oltre alla benzina e ai biglietti aerei. Perfino gli alberghi hanno alzato i prezzi. Anche le nostre prevendite vanno a rilento, almeno per il momento. Non so se venderemo altri biglietti a ridosso dell’inizio, ma di solito il nostro pubblico viene per godersi tutto il festival, non per uno spettacolo specifico, quindi tendo a escluderlo. Inoltre solo il 40 per cento degli spettatori viene dalla Sicilia, mentre gli altri arrivano dal resto d’Italia e dall’estero, quindi devono organizzarsi per tempo. Quest’anno comunque gli stranieri, se si conferma la tendenza dei primi mesi di vendita, potrebbero essere addirittura più numerosi che nel 2019. È un bel segnale”.
Il problema dei cachet troppo alti viene sollevato anche da Corrado Nuccini di Ferrara sotto le stelle. “Spesso gli agenti degli artisti chiedono troppi soldi, ma sono anche i grandi promoter di concerti, forti anche dei contributi pubblici ricevuti attraverso il decreto ristori emesso dal governo durante il lockdown, ad aver alzato gli standard del mercato. Per carità, non fanno niente di illecito, ma i festival non possono tirarsi indietro rispetto a questa corsa al rialzo, altrimenti rischiano di non sopravvivere. Per questo noi siamo stati costretti ad aumentare i biglietti, seppure di poco”.
È un banco di prova per capire quanto il settore della musica dal vivo saprà adattarsi ai grandi cambiamenti del mondo
A cinquanta metri dal mare
L’estate del 2022 vedrà nascere anche dei nuovi festival, che nonostante il momento difficile lanciano progetti ambiziosi. Uno di questi è La prima estate, che si terrà al parco BussolaDomani di Lido di Camaiore, in provincia di Lucca, dal 21 al 26 giugno. I palchi saranno allestiti a cinquanta metri dal mare. Il programma è costruito sugli artisti stranieri: spiccano i National (21 giugno), Anderson Paak (24 giugno), i Duran Duran (23 giugno), Bonobo (22 giugno), Cosmo e Jamie XX (25 giugno). L’idea degli organizzatori è di permettere agli spettatori di fare altre esperienze oltre ai concerti (bici, surf, yoga sulla spiaggia, lezioni di cucina) e di offrire dei pacchetti che comprendano ombrellone e hotel. Una formula coraggiosa, soprattutto perché lo spazio allestito all’interno del parco è pensato per ospitare diecimila persone ogni sera. “L’idea di fare questo evento è nata dalla disponibilità del parco BussolaDomani, riqualificato nel 2017 dal sindaco uscente Alessandro Del Dotto. Il tendone della Bussola fu buttato giù nel 1989, e quella zona diventò una discarica a cielo aperto, finché Del Dotto decise di trasformarlo in uno spazio verde. Prima di cominciare i lavori ci ha detto: ‘Se rifaccio quel parco riportiamo la musica a BussolaDomani?’”, racconta Enrico D’Alessandro, cofondatore della D’Alessandro & Galli, l’azienda che organizza La prima estate e che da anni gestisce anche il Lucca summer festival.
“Noi abbiamo deciso di puntare sulla qualità, ed è stato un azzardo, perché in questo momento le classifiche del nostro paese sono dominate dagli artisti italiani. Ma la nostra idea è di fidelizzare una nicchia di pubblico e di fare un progetto a lungo termine, spalmato su più anni. Siamo consapevoli che nelle prime edizioni potremmo avere i conti in rosso, e per ora le prevendite stanno andando abbastanza piano, ma siamo convinti che ci sia uno spazio di mercato per un festival del genere. Crediamo nella Prima estate e lo rifaremo sicuramente anche l’anno prossimo, magari con qualche modifica rispetto alla formula attuale”, aggiunge il promoter.
Come ammette lo stesso D’Alessandro, La prima estate si ispira al Primavera sound, il festival di Barcellona che negli ultimi anni è diventato un punto di riferimento anche per il pubblico italiano (come confermano gli organizzatori spagnoli, nel 2019 a Barcellona su 220mila spettatori il pubblico italiano era il quarto più numeroso). “Il nostro target è quello degli appassionati di musica attorno ai trent’anni. Sapevamo che il bacino della Toscana non bastava, quindi cerchiamo di attirare persone dai grandi centri urbani come Milano, Torino, Firenze e Roma. E pensiamo che le bellezze della Versilia, una località turistica forte, siano la carta giusta per attirare anche gli stranieri. Già al Lucca Summer Festival ogni anno abbiamo in media un 15 per cento di pubblico che viene dall’estero. Ad alcune serate gli stranieri sono addirittura in maggioranza. Non a caso abbiamo preso anche un ufficio stampa internazionale”.
Non tutti i festival sono preoccupati per le prevendite, anzi: c’è chi, come il Kappa Futurfestival, evento dedicato alla musica elettronica in programma dal 1 al 3 luglio a Torino, ha già venduto 55mila biglietti e ospiterà un pubblico proveniente da 96 paesi. Tra gli ospiti della manifestazione, il cui successo dura da anni, ci saranno, tra gli altri, Amelie Lens, Carl Cox e il collettivo ugandese Nyege Nyege.
Dopo essere rimasta intrappolata dentro un limbo per due anni, la musica dal vivo è ripartita in modo massiccio, come se dovesse scrollarsi di dosso tutta l’impazienza accumulata finora. L’estate del 2022 somiglia molto a un anno zero, una specie di grande banco di prova per capire quanto il settore riuscirà ad adattarsi ai grandi cambiamenti avvenuti nel mondo. Del resto dal 9 marzo 2020, il giorno in cui l’allora primo ministro Giuseppe Conte ha annunciato il lockdown in tutta Italia, la musica dal vivo si muove in un nuovo orizzonte, incerto e mutevole. Per questo l’idea stessa di organizzare un concerto, di montare un palco, di fondare un nuovo festival o una rassegna è, a modo suo, un piccolo atto di coraggio.
Milano Summer Festival
Milano 7 giugno-17 settembre
Kendrick Lamar, Stromae, Tame Impala
Terraforma
Castellazzo di Bollate (Mi) 1, 2 e 3 luglio
Autechre, Mc Yallah & Debmaster, Dj Nigga Fox
Todays festival
Torino 26, 27 e 28 agosto
Primal Scream, Tash Sultana, Yard Act
Kappa Futurfestival
Torino 1, 2 e 3 luglio
Amelie Lens, Dj Nigga Fox, Carl Cox
Ferrara sotto le stelle
Ferrara 15 giugno-15 luglio
The Smile, Venerus, Cosmo
acieloaperto
Cesena 16 giugno-28 agosto
Ben Harper & The Innocent Criminals, Flaming Lips, Nu Genea
La prima estate
Lido di Camaiore (Lu) 21-26 giugno
The National, Anderson Paak, Duran Duran
Umbria jazz
Perugia 8-17 luglio
Herbie Hancock, The Comet Is Coming, Tom Jones
Roma summer fest
Roma 10 giugno-26 settembre
Paolo Conte, Moderat, Michael Kiwanuka
Spring attitude
Roma 16-17 settembre
Calibro 35, Iosonouncane, Ellen Allien
Indie rocket festival
Pescara 24-26 giugno
Shigeto, Ghetto Kumbé, Fulu Miziki
Time in jazz
Berchidda (Ss) 7-16 agosto
Archie Shepp, Oumou Sangaré, Avishai Cohen
Medimex
Taranto e Bari 16 giugno-15 luglio
Nick Cave & The Bad Seeds, The Chemical Brothers, Giovanni Truppi
Viva! Festival
Locorotondo (Ba) 4-7 agosto
Floating Points, Moderat, Slowthai
Locus
Locorotondo (Ba) 18 giugno-21 agosto
Sons of Kemet, Alt-J, Carmen Consoli
Sparks festival
Putignano (Ba) 15-16 luglio
Kokoko!, Dj Nigga Fox, Cloud Danko
Ypsigrock
Castelbuono (Pa) 4-7 agosto
The Flaming Lips, 2manydjs, Manuel Agnelli
Ortigia sound system
Ortigia (Ca) 27-31 luglio
Eva Geist, John Talabot, Hunee
Opera festival
Milo (Ca) 17-21 agosto
Ditonellapiaga, Ela Minus, Alina Pash
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