Già dalle prime settimane dopo l’invasione russa, i medici ucraini hanno cercato di procurarsi del mifepristone e del misoprostolo, due farmaci usati per l’interruzione di gravidanza. Una giovane dottoressa tedesca decide di mettersi in viaggio con una fornitura di questi farmaci, legali in Ucraina ma illegali in alcuni paesi confinanti, come la Polonia, dove rischia di finire in carcere.
Durante la guerra in Ucraina c’è stato un forte aumento delle richieste di interruzione di gravidanza. Molte donne hanno deciso di abortire dopo aver subìto violenze dai militari o dopo la morte dei loro compagni al fronte o semplicemente per non avere un figlio durante un’occupazione militare. Questo documentario raccoglie le loro voci e quelle dei medici che sono riusciti a far entrare illegalmente le pillole abortive nel paese.
Nel 2018 l’Irlanda si preparava a un referendum per cancellare dalla costituzione il divieto di abortire . In quel periodo anche solo parlare dell’argomento poteva essere pericoloso. Le storie di alcune donne, tra cui una reginetta in un concorso di bellezza, una giornalista e la direttrice di una clinica per l’interruzione di gravidanza.
Appena si conoscono, Sara e Sofia sentono subito un’affinità. Parlando, scoprono di avere una cosa in comune: entrambe hanno perso la madre quando erano molto giovani. Quella di Sara è morta quando la figlia era adolescente, mentre quella di Sofia, che viveva in Argentina, era stata fatta sparire dai militari del regime di Videla. L’amicizia tra Sara e Sofia è l’occasione per un viaggio in Sudamerica sulle tracce di un passato da ricostruire.
Paula Perassi è scomparsa da San Lorenzo, nel distretto di Santa Fe, in Argentina, il 18 settembre del 2011. Qualche tempo dopo si è scoperto che aveva una relazione con un imprenditore sposato e che forse era incinta. In Argentina l’aborto è stato legalizzato solo nel 2020. Prima era consentito solo in caso di stupro o di rischio per la vita della gestante. Ma cosa c’entra la scomparsa di Paula con tutto questo?
L’anno prima della pandemia di covid il fentanyl, un oppioide sintetico, ha ucciso più persone per overdose negli Stati Uniti di tutte le altre sostanze messe insieme. È una sostanza facile da produrre e da trasportare. È economica, e per questo circola molto, mischiata con altre droghe, nei quartieri più poveri delle grandi metropoli americane. Il reporter Keegan Hamilton ha parlato con produttori, spacciatori e consumatori per definire i confini di un fenomeno di dipendenza senza precedenti.
In un piccolo comune della provincia di Reggio Emilia, Cavriago, c’è un busto di Lenin forgiato da un gruppo di operai di Luhansk, in Ucraina, nel 1922. La sua incredibile storia è solo una delle tante ramificazioni di un’idea che ha cambiato il mondo. E l’ha riempito di migliaia di statue di Lenin, che sono cadute o che non vogliono cadere.
Nel 2018 l’Irlanda si preparava a un referendum per cancellare dalla costituzione il divieto di abortire . In quel periodo anche solo parlare dell’argomento poteva essere pericoloso. Le storie di alcune donne, tra cui una reginetta in un concorso di bellezza, una giornalista e la direttrice di una clinica per l’interruzione di gravidanza.
Durante la guerra in Ucraina c’è stato un forte aumento delle richieste di interruzione di gravidanza. Molte donne hanno deciso di abortire dopo aver subìto violenze dai militari o dopo la morte dei loro compagni al fronte o semplicemente per non avere un figlio durante un’occupazione militare. Questo documentario raccoglie le loro voci e quelle dei medici che sono riusciti a far entrare illegalmente le pillole abortive nel paese.
Già dalle prime settimane dopo l’invasione russa, i medici ucraini hanno cercato di procurarsi del mifepristone e del misoprostolo, due farmaci usati per l’interruzione di gravidanza. Una giovane dottoressa tedesca decide di mettersi in viaggio con una fornitura di questi farmaci, legali in Ucraina ma illegali in alcuni paesi confinanti, come la Polonia, dove rischia di finire in carcere.
Un podcast settimanale di Chora News in cui Simone Pieranni si rivolge a chi ha uno sguardo curioso sul mondo e vuole capire di cosa si discute fuori dei nostri confini, alla scoperta delle notizie che non trovano spazio sulla stampa italiana.
Il 25 settembre del 2005, durante un controllo di polizia, muore a Ferrara il diciottenne Federico Aldrovandi. Comincia allora un percorso processuale complesso, durato dieci anni e inquinato da molteplici tentativi di depistaggio.
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