Una finestra su Gaza
L’operazione israeliana Margine protettivo, lanciata nel luglio del 2014 contro la Striscia di Gaza, ha distrutto almeno 18mila case, centinaia di strutture mediche, almeno sei scuole gestite dalle Nazioni Unite e l’unica centrale elettrica di Gaza.
Nell’offensiva, partita in risposta al lancio di razzi Qassam contro Israele, sono morti almeno 2.200 palestinesi – civili nel 70 per cento dei casi – e 71 israeliani, 66 di loro erano militari. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari sono almeno centomila le persone che hanno perso la casa e migliaia di abitazioni sono ancora distrutte o comunque inagibili.
Dopo la guerra, molte persone che avevano trovato riparo nei campi profughi o presso conoscenti hanno cominciato a tornare nelle loro abitazioni: nelle immagini scattate nel dicembre del 2014, il fotografo Federico Scoppa racconta come i palestinesi hanno cercato di sostituire i muri colpiti dalle cannonate, le finestre distrutte dalle esplosioni e le pareti colpite dai missili con teli, coperte e stuoie.