Vivere con Boko haram
In Nigeria, in vista delle elezioni presidenziali spostate al 28 marzo, le violenze del gruppo jihadista Boko haram sono aumentate, allargandosi anche in Camerun, Niger e Ciad. Le autorità camerunesi affermano di aver ucciso ottanta militanti e di averne arrestati un migliaio. Il Niger dichiara di aver arrestato 160 persone legate a Boko haram dal 6 febbraio.
Dal 2009, dopo la morte del fondatore Mohammed Yusuf, il gruppo Boko haram si è radicalizzato, ispirandosi ai taliban afgani e ad Al Qaeda. Nell’agosto del 2014 l’attuale leader Abubakar Shekau ha proclamato il califfato nel nordest della Nigeria, sull’esempio del gruppo Stato islamico. Obiettivi di Boko haram sono le comunità cristiane, le istituzioni governative e, negli ultimi tempi, la popolazione civile, senza distinzioni. Gli attacchi hanno causato 13mila morti e un milione di sfollati. Si stima che Boko haram possa contare su 30mila combattenti.
Il fotografo tedesco Andy Spyra ha passato tre anni nei villaggi nel nord della Nigeria, documentando gli attacchi di Boko haram nella regione soprattutto a Sokoto, Jos, Mahalla e i villaggi a sud di Maiduguri. Sono pochissimi i giornalisti europei che sono riusciti a entrare nella regione.