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Durante la protesta davanti al dipartimento di polizia. (Michael B. Thomas, Getty Images)
I manifestanti fuori del dipartimento di polizia di Ferguson. (Michael B. Thomas, Getty Images)
I manifestanti in strada circondati dalla polizia. (Michael B. Thomas, Getty Images)
Un manifestante si rivolge alla polizia durante la protesta. (Michael B. Thomas, Getty Images)
La polizia trattiene un manifestante. (Michael B. Thomas, Getty Imges)
Un manifestante davanti a un manifesto su cui c’è la scritta: “il razzismo vive qui”. (Kate Munsch, Reuters/Contrasto)
L’arresto di un manifestante. (Jeff Roberson, Ap/Ansa)
Durante la protesta. (Jeff Roberson, Ap/Ansa)
Davanti alla stazione di polizia dopo che dei colpi di arma da fuoco hanno colpito due poliziotti. (Laurie Skrivan, St. Louis Post-Dispatch/Ap/Ansa)
Le indagini della polizia dopo la sparatoria. (Jeff Roberson, Ap/Ansa)

Ferguson ancora in fiamme

A Ferguson, in Missouri, poco dopo la mezzanotte del 12 marzo due poliziotti sono stati feriti da alcuni colpi di arma da fuoco sparati durante una protesta che era in corso davanti al commissariato di polizia. I due agenti sono stati ricoverati in ospedale a St. Louis.

Alla protesta partecipavano circa 200 manifestanti ed era stata organizzata dopo che il capo della polizia, Thomas Jackson, aveva annunciato le sue dimissioni in seguito al rapporto del ministro della giustizia sulle violenze e gli abusi commessi dalle forze dell’ordine contro la popolazione nera della città. Il 9 agosto 2014 la morte di Michael Brown, un ragazzo nero di 18 anni ucciso da un poliziotto nonostante fosse disarmato, scatenò giorni di violenze e un’ondata di rabbia in tutto il paese.

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