Guerra, capitalismo e libertà secondo Banksy
Le opere dello street artist più famoso al mondo arrivano per la prima volta a Roma con una grande mostra a Palazzo Cipolla, resa possibile grazie alla collaborazione di collezionisti privati e ideata dalla fondazione Terzo Pilastro.
Banksy è una delle figure più discusse e acclamate dell’arte contemporanea. Anche se mantiene il pieno anonimato, si ritiene che sia nato a Bristol nel 1974. Dagli inizi nella scena locale della città britannica, a partire dagli anni novanta si è fatto notare dal pubblico e dalla critica internazionale. Lavorando su una vasta tipologia di supporti, ha unito il graffiti writing allo stencil, creando uno stile unico quanto imitato. Che siano murales o installazioni, Banksy usa la sua visione artistica per commentare fatti politici e sociali, con umorismo e umanità e sempre dalla parte dei più deboli. Una delle sue ultime opere ritrae Cosetta, personaggio dei Miserabili, in lacrime e vicino a un candelotto di gas lacrimogeno: un’opera per denunciare la violenza della polizia contro i migranti di Calais.
Banksy rifiuta di essere rappresentato in maniera esclusiva da una galleria in particolare e di esporre in musei privati, ma è già stato protagonista di alcune mostre. La prima risale al 2000, nel locale Severn Shed di Bristol. Nel 2003 ha realizzato la copertina dell’album Think thank dei Blur e nel 2010 è autore del documentario Exit through the gift shop, candidato agli Oscar. Una delle sue imprese più recenti è Dismaland, un parco a tema temporaneo a Weston-super-Mare, nel sudovest dell’Inghilterra, che ha ospitato anche opere di artisti come Damien Hirst, Jimmy Cauty e Axel Void.
La mostra Guerra, capitalismo & libertà sarà aperta al pubblico dal 24 maggio al 4 settembre 2016.