Gli IPPAwards premiano i migliori scatti realizzati con l’iPhone. Fondato nel 2007, anno in cui è stato lanciato il primo modello dello smartphone Apple, il concorso parte dal presupposto che anche con una piccola fotocamera è possibile creare immagini significative, perché ciò che resta importante, nonostante le evoluzioni tecnologiche, è la persona che realizza lo scatto. “L’iPhone è come una penna nelle nostre mani”, afferma una delle vincitrici, Carolyn Mara Borlenghi, “che sia un buon oggetto o meno, la penna in sé non scriverà mai delle poesie, è il poeta che lo fa”.

I vincitori di quest’anno provengono da 139 paesi. Il gran premio è stato assegnato al cinese Siyuan Niu con la foto Man and the eagle. “Non potevo crederci. Se dovessi descrivere la sensazione che ho provato è come quando Andy in Le ali della libertà raggiunge finalmente le fognature, oppure quando Jack vince il biglietto per salire a bordo del Titanic”. Niu (nato nel 1980) ha raccontato un frammento della vita quotidiana del popolo khalkha, che vive nelle montagne a sud della provincia dello Xinjiang, dove è nato il fotografo. Descrive i khalkha come persone coraggiose, sagge e amiche delle aquile; le allevano per anni come se fossero i loro bambini e gli insegnano a cacciare. Quando giunge l’età dell’accoppiamento, gli animali vengono liberati così possono tornare a vivere completamente la loro vita nella natura.

Il premio al fotografo dell’anno, una delle 19 categorie del concorso, è andato al polacco Patryk Kuleta, seguito dalle statunitensi Robin Robertis e Carolyn Mara Borlenghi.

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