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Sarya posa con un lanciagranate. Makhmur, nel Kurdistan iracheno, marzo 2015. (Joey Lawrence)
Combattenti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) pattugliano l’area di Makhmur, nel Kurdistan iracheno, marzo 2015. (Joey Lawrence)
Silava e Berivan in una base abbandonata dai miliziani del gruppo Stato islamico a Shengal, nella provincia settentrionale di Ninive, Iraq, novembre 2015. (Joey Lawrence)
Un memoriale dedicato alle combattenti curde del Rojava, a Kobane, Siria, novembre 2016. (Joey Lawrence)
Sehdo Xelef, un sopravvissuto al massacro degli yazidi, ritratto nel campo profughi di Newroz, in Rojava, nel nordest della Siria, marzo 2015. (Joey Lawrence)
Un incendio a Qayyarah, nel nord dell’Iraq, ottobre 2016. (Joey Lawrence)
Cudi Serhed, comandante delle Forze di difesa del popolo (Hpg), l’ala armata del Pkk. Shengal, nella provincia settentrionale di Ninive, Iraq, novembre 2015. (Joey Lawrence)
Combattenti curdi delle Unità di protezione del popolo (Ypg) in Rojava, nel nordest della Siria, marzo 2015. (Joey Lawrence)
Amude, Memo e Salar giocano su un carro armato distrutto che apparteneva ai miliziani del gruppo Stato islamico a Kobane, in Siria, novembre 2016. (Joey Lawrence)
Evrim Şengal, una combattente delle Unità di protezione delle donne (Ypj) a Shengal, nella provincia settentrionale di Ninive, Iraq, novembre 2015. (Joey Lawrence)

Una voce per i curdi

“Ho cominciato a interessarmi alla fotografia quando ero bambino. Tutti i fotografi che mi piacevano avevano documentato dei conflitti”, racconta Joey Lawrence, che dal 2015 lavora a un progetto sui combattenti curdi.

“Volevo fare qualcosa di diverso rispetto a quello che avevo visto”, spiega Lawrence. “Sentivo che il pubblico era stanco di vedere le foto di guerra. Succede soprattutto quando si tratta di immagini legate a eventi lontani da noi. Così ho pensato di usare la forma del ritratto. E sono stato al fianco dei guerriglieri che combattevano in Iraq e in Siria contro i miliziani del gruppo Stato islamico”.

Ne è nato il libro We came from fire: Kurdistan’s armed struggle against Isis, che raccoglie i ritratti scattati da Lawrence con una macchina fotografica in medio formato, un’analisi storica del conflitto e della nascita delle milizie curde, e le note tratte dal suo diario sul campo.

“Questi combattenti sono fratelli, sorelle, ex studenti universitari e rifugiati che sono stati costretti a fuggire dalle loro case e poi hanno deciso di lottare contro un nemico comune”, dice Lawrence.

Con il trattato di Losanna del 1923 i territori abitati dalla popolazione di etnia curda furono divisi tra quattro paesi. Oggi il Kurdistan è una regione che si estende per quasi 400mila chilometri quadrati a cavallo tra Turchia, Siria, Iran e Iraq. I curdi sono in lotta da decenni per il riconoscimento del loro diritto all’autodeterminazione, ma solo le zone del Kurdistan iracheno e di quello siriano godono di forme di autonomia.

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