Aggiornamenti sulla pandemia dall’Italia e dal mondo, commenti, numeri, foto e video.
Il punto sul coronavirus in Italia
Il 27 maggio, alle ore 18, la protezione civile ha presentato il bollettino sulla diffusione del nuovo coronavirus (Sars-cov-2) in Italia.
Il Grande bazar di Istanbul si prepara a riaprire
Nel Grande bazar (Kapalıçarşı) di Istanbul, uno dei più grandi, antichi e visitati mercati del mondo, sono in corso le operazioni di sanificazione in vista della riapertura prevista per il 1 giugno.
VIDEO: Istanbul's Grand Bazaar is set to reopen on Monday for the first time in two months after being closed due to the coronavirus pandemic. Officials say it has been the longest closure in the bazaar's more than 550-year-old history %3Ca href=%22https://t.co/A44Cfru2dd%22%3Epic.twitter.com/A44Cfru2dd%3C/a%3E
— AFP news agency (@AFP) ?
Il bazar, che ospita tremila negozi e dà lavoro a più di trentamila persone, è rimasto chiuso dal 23 marzo, come imposto dalle misure di sicurezza adottate per contenere la pandemia di covid-19, che in Turchia ha causato finora 4.300 vittime. Secondo le autorità locali si tratta della chiusura più lunga nei 550 anni di storia del mercato, senza contare quelle provocate dalle catastrofi naturali e dagli incendi. Prima della chiusura il mercato, che si trova nel cuore storico di Istanbul, era visitato da circa 150mila persone al giorno.
Il ministero della sanità ha stabilito una serie di regole da seguire dentro il Grande bazar, come l’obbligo di indossare la mascherina e l’ingresso limitato dei clienti nei negozi. Ma i commercianti sono preoccupati per gli affari e temono che il numero dei visitatori resterà basso ancora a lungo.
Gli anziani canadesi abbandonati nelle case di riposo
Ad aprile il governo canadese ha chiesto all’esercito di monitorare la situazione nelle residenze per anziani colpite dal covid-19 in Ontario e nel Québec, con l’obiettivo di limitare la diffusione del virus.
Adesso è stato reso noto il rapporto compilato dai vertici militari, che il primo ministro canadese Justin Trudeau ha definito “molto allarmante”.
I soldati, spiega il Guardian, hanno trovato luoghi completamente abbandonati, dove i residenti erano denutriti, il cibo era andato a male ed era stato mangiato dagli insetti, e non si rispettavano le misure protettive basilari. In una struttura i residenti non venivano lavati da settimane. In un’altra gli operatori trattavano male gli anziani. In molte i dipendenti non avevano le competenze per gestire la situazione ed evitare la diffusione del virus.
In Canada, come in molti altri paesi, il covid-19 ha colpito duramente le persone che vivevano in queste strutture. Solo in cinque residenze visitate dall’esercito in Ontario ci sarebbero stati almeno 225 morti. Nel paese molte strutture sono gestite dai privati.
Il governatore dell’Ontario ha annunciato che chiederà l’apertura di un’inchiesta.
I dubbi sull’app di tracciamento obbligatoria in Qatar
Il ricorso a un’applicazione obbligatoria per il tracciamento delle persone contagiate dal nuovo coronavirus in Qatar ha sollevato alcune polemiche. Lanciata ad aprile, l’app Ehteraz (precauzione, in arabo) è diventata obbligatoria il 22 maggio per tutti i residenti del paese, che ha uno dei tassi d’infezione per abitante più alti al mondo. Ufficialmente sono risultati positivi al covid-19 44mila dei 2,75 milioni di abitanti, pari all’1,6 per cento della popolazione, anche se finora i decessi sono stati solo 23.
Le misure prese dal piccolo emirato per contenere la pandemia sono tra le più rigide al mondo. Chi non indossa la mascherina in pubblico rischia fino a tre anni di carcere, la stessa pena prevista per chi non ha installato l’app sul telefono, in alternativa a una multa fino a 55mila dollari.
In enforcement of cabinet decisions, all citizens and residents must install and activate 'Ehteraz' mobile app before stepping out of the house effective from Friday, 22 May 2020. %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/MoIQatar?src=hash&ref_src=twsrc%255Etfw%22%3E#MoIQatar%3C/a%3E %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/YourSafetyIsMySafety?src=hash&ref_src=twsrc%255Etfw%22%3E#YourSafetyIsMySafety%3C/a%3E %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/Ehteraz?src=hash&ref_src=twsrc%255Etfw%22%3E#Ehteraz%3C/a%3E %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/Qatar?src=hash&ref_src=twsrc%255Etfw%22%3E#Qatar%3C/a%3E %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/Doha?src=hash&ref_src=twsrc%255Etfw%22%3E#Doha%3C/a%3E %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/Covid?src=hash&ref_src=twsrc%255Etfw%22%3E#Covid%3C/a%3E %3Ca href=%22https://t.co/SvHJjcSzcx%22%3Epic.twitter.com/SvHJjcSzcx%3C/a%3E
— Ministry of Interior (@MOI_QatarEn) ?
Le critiche contro il governo sono rare in Qatar, dove sono in vigore restrizioni alla libertà di espressione e associazione che Amnesty international considera “non conformi al diritto e agli standard internazionali”. Ma sui gruppi Facebook popolari tra gli espatriati diverse persone hanno condiviso la preoccupazione che l’app possa violare la privacy accedendo ai file sul telefono e usando il gps e il bluetooth per il tracciamento. Il governo ha assicurato che i dati saranno tutelati e accessibili solo alle persone che lavorano nel sistema sanitario. Inoltre saranno cancellati dopo due mesi.
Ma il 26 maggio Amensty international ha allertato le autorità riguardo alcune vulnerabilità nell’app, in seguito risolte, che avrebbero consentito di accedere alle informazioni personali altamente sensibili di più di un milione di utenti.
I difetti di sicurezza dell'app di contact tracing %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/Ehteraz?src=hash&ref_src=twsrc%255Etfw%22%3E#Ehteraz%3C/a%3E, obbligatoria in Qatar, rilevati dal team di %3Ca href=%22https://twitter.com/AmnestyTech?ref_src=twsrc%255Etfw%22%3E@AmnestyTech%3C/a%3E, mostrano quanto sia importante non perdere di vista la tutela della privacy e dei dati sensibili anche nella risposta alla pandemia %3Ca href=%22https://t.co/jpTaNAadaI%22%3Ehttps://t.co/jpTaNAadaI%3C/a%3E
— Amnesty Italia (@amnestyitalia) ?
L’Organizzazione mondiale della sanità e alcuni istituti indipendenti hanno messo in dubbio l’efficacia delle app di tracciamento per prevenire la diffusione del nuovo coronavirus. Claudio Guarnieri, che dirige il Security Lab di Amnesty international, ha avvertito che “i governi di tutto il mondo si stanno affrettando a lanciare app di tracciamento dei contatti che spesso sono progettate male e non garantiscono la privacy”.
In Cina, dove le statistiche ufficiali suggeriscono che il picco della pandemia è stato superato, il monitoraggio del governo attraverso le app di tracciamento non sembra diminuire. Anzi, scrive Raymond Zhong sul New York Times, sta diventando “un aspetto permanente della vita quotidiana” e questo “solleva dubbi” su come le app potrebbero essere usate.
La proposta della Commissione europea per il piano di rilancio
Il 27 maggio la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato al parlamento europeo le sue proposte per un piano di rilancio per aiutare l’economia europea a superare la crisi causata dal nuovo coronavirus. La proposta della Commissione prevede di istituire un fondo del valore complessivo di 750 miliardi di euro, composto da 500 miliardi di finanziamenti a fondo perduto e 250 miliardi di prestiti. A ricevere la parte più consistente degli aiuti sarebbero Italia e Spagna, i paesi più colpiti dalla pandemia.
Una parte dei fondi dovrebbe essere raccolta attraverso l’emissione di debito comune, che dovrebbe essere ripagato entro il 2058. La Commissione ha elencato tre proposte per ripagare il debito: una carbon tax sulle emissioni di gas serra, una tassa sui profitti delle aziende di internet e una tassa sulla plastica non riciclata.
La Commissione propone inoltre di espandere il bilancio dell’Unione per il periodo 2021-2027 fino a 1.100 miliardi di euro, portando così i fondi complessivamente disponibili per i piani di rilancio a 1.850 miliardi di euro.
Il piano dovrà essere approvato dai 27 stati europei, e i negoziati si annunciano complessi. La proposta di mettere a disposizione 500 miliardi di finanziamenti a fondo perduto raccolti attraverso l’emissione di titoli europei era stata avanzata da Germania e Francia il 18 maggio. L’idea però era stata subito contestata da Austria, Danimarca, Svezia e Paesi Bassi, che si oppongono all’indebitamento comune e hanno avanzato una proposta alternativa che prevede di offrire ai paesi in difficoltà 500 miliardi di prestiti a tassi agevolati.
Il Giappone lancia un’app per la tifoseria a distanza
Tra qualche settimana la lega calcio giapponese riprenderà le attività, ma gli stadi saranno privi di tifosi a causa delle misure di prevenzione contro il nuovo coronavirus. Un articolo del Guardian racconta che per cercare di ricreare un ambiente simile a quello di una partita reale è stata inventata un’apposita app.
“Per creare un’atmosfera anche con gli stadi vuoti è stata lanciata un’app che consente ai fan di seguire una partita in tv, alla radio oppure online e incoraggiare o rimproverare i giocatori tramite il proprio smartphone. Attraverso degli altoparlanti installati nei posti vuoti le loro voci saranno diffuse in tempo reale nello stadio. Gli utenti possono scegliere di inviare applausi, canti e fischi”.
Molti haitiani si affidano ai rimedi dei sacerdoti vudu
“Ad Haiti i leader vudu assicurano che è tutto pronto per affrontare la pandemia: hanno un ‘rimedio segreto’ per curare il covid-19 e i loro templi sono stati allestiti per accogliere i pazienti”, scrive El País in un reportage da Port-au-Prince.
In un’isola – la più povera delle Americhe – dove il sistema sanitario è molto fragile e troppo costoso per la maggioranza della popolazione, gli abitanti si affidano ai rimedi tradizionali e alle pratiche rituali dei sacerdoti vudu. Questo culto sincretistico di origine africana è molto diffuso ad Haiti, soprattutto tra la popolazione nera. Si ritiene infatti che sia praticato da circa la metà degli undici milioni di abitanti del paese. Prese piede alla metà del cinquecento tra gli schiavi deportati dall’Africa e si continuò a praticare clandestinamente durante il dominio coloniale francese. È stato riconosciuto come religione ufficiale solo nel 2003, durante il governo del presidente Jean-Bertrand Aristide.
All’inizio il virus si è diffuso lentamente ad Haiti, ma nelle ultime settimane il numero di casi confermati è cresciuto moltissimo e ha superato le mille persone. E tra gli abitanti sono cominciate a circolare voci su “una febbre misteriosa”.
In armonia con il mondo
“I sacerdoti e le sacerdoti – houngan e mambo – sono responsabili del benessere della popolazione”, afferma Carl-Henry Desmornes, un leader religioso di 60 anni. Molti sacerdoti affermano di poter contare su un trattamento curativo, non verificato da nessun scienziato né organismo internazionale. Secondo la sacerdote Euvoni Georges Auguste, per esempio, la comunità religiosa – guidata dai Loas (spiriti) – avrebbe messo a punto un preparato specifico per trattare i sintomi del covid-19.
Lei stessa si è fatta carico di insegnare agli altri sacerdoti come somministrarlo. È vergognoso, aggiunge, il fatto che il presidente Jovenel Moïse abbia espresso opinioni favorevoli verso una presunta cura naturale diffusa in Madagascar e non verso i rimedi vudu, ancora guardati con pregiudizio da una parte della popolazione. “Se c’è una differenza importante tra il vudu e la medicina occidentale”, conclude Desmornes, “è che il primo cerca un significato nella malattia. Speriamo che quando l’emergenza sarà finita impareremo a vivere in armonia con il mondo che ci circonda invece di trasformare tutto ciò che tocchiamo”.
Un nuovo focolaio fa aumentare i contagi in Corea del Sud
Il 27 maggio la Corea del Sud ha registrato 40 nuovi casi di covid-19. Si tratta del più forte aumento nel numero di contagi delle ultime sette settimane e porta il totale delle infezioni a 11.265.
Almeno 36 dei nuovi casi sono stati ricollegati a un focolaio scoppiato in un magazzino gestito dall’azienda di e-commerce Coupang Corp a Bucheon, nella periferia ovest di Seoul. L’azienda ha fatto sapere di aver chiuso il centro il 25 maggio, di aver applicato le più rigide misure di disinfezione e di aver sottoposto ai test diagnostici i 3.600 dipendenti della struttura. Il viceministro della salute Kim Kang-lip ha detto che è in corso un’indagine per accertare se all’interno del magazzino sono state rispettate le regole di sicurezza di base.
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— Reuters (@Reuters) ?
La Corea del Sud, che per un periodo è stato il secondo paese al mondo più toccato dalla pandemia, ha messo in atto un’efficace strategia contro il virus basata sulla diffusione dei test e su rigide regole di distanziamento sociale.
Nelle ultime settimane alcune restrizioni sono state allentate: i musei e le chiese hanno riaperto e alcuni campionati, come quello di baseball e di calcio, sono ripartiti, anche se gli incontri si svolgono a porte chiuse. Il 27 maggio due milioni di studenti sono tornati in classe, come previsto dall’ultima fase di riapertura delle scuole.
Tamponi per tutti a Wuhan
A Wuhan, la città dov’è scoppiata la pandemia di covid-19, è in corso una campagna di screening senza precedenti che mira a testare in due settimane l’intera popolazione di undici milioni di abitanti. La decisione è stata presa dopo che l’11 maggio sono stati registrati cinque nuovi contagi, i primi dal 3 aprile. A metà dell’opera, con 6,6 milioni di persone testate, sono stati individuati 206 asintomatici, a sottolineare le difficoltà di tornare alla vita normale, scrive il settimanale cinese Caixin.
Tra gli esperti di salute pubblica c’è chi ritiene inutile lo sforzo – che vede migliaia di operatori sanitari coinvolti e centinaia di migliaia di dollari spesi – perché il numero d’infezioni è basso, osserva il New York Times. Tuttavia è chiaro che per le autorità una simile dimostrazione di efficienza è un modo per riguadagnare la fiducia dei cittadini.
Le autorità hanno invitato tutta la popolazione a sottoporsi al tampone per mantenere il codice verde sull’app di tracciamento dei contagi e poter così accedere agli spazi pubblici come le banche e i supermercati. I test erano gratuiti fino al 26 maggio alle 5 di pomeriggio, dopo di che sono diventati a pagamento.
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