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In Iran tornano ad aumentare i contagi
Con 1.680 nuovi contagi, il 6 maggio l’Iran ha superato la soglia dei centomila casi di covid-19 dall’inizio della diffusione del virus nel paese a metà febbraio. “Stiamo assistendo a un aumento delle infezioni negli ultimi tre o quattro giorni”, ha detto in una conferenza stampa Kianoush Jahanpour, portavoce del ministero della salute.
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Secondo Jahanpour questa tendenza dipende dalla minore attenzione al distanziamento sociale da parte della popolazione nelle ultime due settimane e in particolare dalla ripresa degli spostamenti tra le città. Dall’11 aprile le autorità avevano allentato alcune delle misure imposte per contenere il virus e avevano consentito un graduale ritorno al lavoro per sostenere un’economia già fortemente provata dalle sanzioni statunitensi. Inoltre le moschee nelle zone considerate meno a rischio erano state riaperte. Ma un rapporto pubblicato dal parlamento il 14 aprile, che denunciava la risposta lenta del governo, aveva avvertito della possibilità di una “seconda ondata”.
Il 2 maggio era stato registrato il numero più basso di contagi dal 10 marzo, ma nei giorni seguenti la curva ha cominciato a risalire. Nelle ultime ventiquattr’ore ci sono state 78 vittime, che portano il numero totale di decessi a 6.418. Alcuni esperti dentro e fuori dall’Iran hanno sollevato dei dubbi sui dati forniti dal governo, sostenendo che le vittime reali del virus potrebbero essere molte di più. Secondo il rapporto del parlamento sarebbero addirittura il doppio.
Il governo spagnolo proroga lo stato di allerta con una maggioranza inedita
Il 6 maggio il parlamento spagnolo ha approvato la quarta proroga dello stato d’allerta, dichiarato dal governo il 14 marzo per affrontare l’epidemia di coronavirus. Il premier socialista Pedro Sánchez ha chiesto e ottenuto la possibilità di limitare la libertà di movimento fino al 26 maggio, avvertendo che il paese non è ancora fuori pericolo e che abbassare la guardia sarebbe un grave errore.
Rispetto alle altre votazioni, però, c’è stata una novità sostanziale. La proroga è stata approvata grazie al sostegno di Ciudadanos, un partito di centrodestra che non fa parte della coalizione di governo e che anzi finora è stato fortemente critico nei confronti di Sánchez.
La coalizione tra il Partito socialista e il partito di sinistra Unidas podemos non dispone della maggioranza in parlamento, ma finora aveva potuto contare sull’astensione della Sinistra repubblicana della Catalogna (Erc) oltre che sul sostegno di altri partiti regionali. Stavolta però Erc ha deciso di votare contro, allineandosi agli altri partiti indipendentisti catalani che criticano la gestione troppo centralista della crisi da parte di Sánchez e preferirebbero che le comunità autonome fossero lasciate libere di decidere la loro strategia.
Secondo El País però è presto per dire se questa svolta prelude a un riorientamento duraturo degli schieramenti politici, dato che sulla questione più importante tra quelle che attendono il governo, l’approvazione della legge di bilancio, Ciudadanos è molto più lontana di Erc dalle posizioni della coalizione.
A differenza che nella maggior parte dei paesi europei, dove la pandemia ha convinto i partiti ad abbassare i toni e a cercare di collaborare, in Spagna il clima politico arroventato dalla crisi in Catalogna non si è mai stemperato. Durante il dibattito sulla proroga il leader del Partito popolare, Pablo Casado, ha adottato toni simili a quelli usati dall’estrema destra di Vox, accusando Sánchez di voler sospendere la democrazia e avvertendolo che presto potrebbe dover rispondere in tribunale delle sue scelte.
La Spagna è uno dei paesi più colpiti in Europa con oltre 220mila casi accertati, ma i contagi giornalieri sono in calo e dal 4 maggio alcune restrizioni sono state allentate.
Il punto sul coronavirus in Italia
Il 6 maggio, alle ore 18, la protezione civile ha presentato il bollettino sulla diffusione del nuovo coronavirus (Sars-cov-2) in Italia.
I dati diffusi dalla protezione civile, anche se utili, vanno letti con cautela. A volte mancano quelli di una o più regioni, e soprattutto non sono omogenei, cioè i criteri con cui sono raccolti non sono gli stessi in tutte le regioni.
La Commissione europea ha stimato che nel 2020 il pil italiano diminuirà del 9,5 per cento, mentre il rapporto tra debito e pil salirà al 158,9 per cento. Nel 2021 è prevista una crescita del pil del 6,5 per cento.
La ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli ha annunciato che è allo studio un buono di mobilità alternativa fino a 500 euro per l’acquisto di biciclette e monopattini. L’obiettivo è evitare affollamenti sui mezzi pubblici.
Il presidente della Toscana Enrico Rossi ha annunciato che i medici di base della regione potranno prescrivere ai loro pazienti i test sierologici per rilevare il covid-19. In caso di presenza degli anticorpi del virus, i pazienti saranno sottoposti a tampone per capire se sono ancora positivi.
Sarà presto in commercio un test della saliva in grado di rilevare il covid-19 in un tempo compreso fra i tre e i sei minuti. Il Test rapido salivare (Trs) è stato messo a punto a Varese dall’Azienda sanitaria territoriale dei sette laghi e dall’università dell’Insubria.
L’efficacia del distanziamento sociale
Molti paesi sono entrati nella fase due della pandemia di covid-19 e dopo settimane di confinamento comincia la ripresa della vita economica e sociale. Gli esperti, sulla base dei dati, sono convinti che il lockdown sia stato fondamentale per frenare i contagi.
Woah, woah, woah. Can we all agree to keep calling it %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/SocialDistancing?src=hash&ref_src=twsrc%255Etfw%22%3E#SocialDistancing%3C/a%3E? Everyday distancing just doesn't have a nice ring to it. Or should we just rip the band-aid off and accept we're in this for a while? %3Ca href=%22https://t.co/3Pw6sMbbAe%22%3Ehttps://t.co/3Pw6sMbbAe%3C/a%3E %3Ca href=%22https://t.co/o3MOnpzfEo%22%3Epic.twitter.com/o3MOnpzfEo%3C/a%3E
— Statista (@StatistaCharts) ?
In Corea del Sud dal 6 maggio sono state allentate le regole di distanziamento sociale, permettendo alcuni eventi pubblici e la riapertura di numerose attività. Il governo di Seoul ha definito la fase attuale quella della “quarantena nella vita quotidiana” ed è stata annunciata dopo 25 giorni con meno di cinquanta nuovi casi quotidiani. Si richiede di indossare mascherine, lavarsi spesso le mani, mantenere una distanza di due metri tra le persone e restare a casa 3-4 giorni se si è malati.
Secondo i calcoli di un professore di medicina dell’università di San Diego, analizzati da Statista, con un comportamento normale una persona malata può infettare 2,5 persone in cinque giorni e 406 in un mese. Riducendo i contatti del 50 per cento, se ne infetterebbero, in un mese, solo quindici. Riducendo i contatti del 75 per cento si scenderebbe a 2,5 al mese.
Il futuro incerto di Airbnb
Airbnb, l’azienda che mette in contatto i proprietari di casa con le persone che cercano un alloggio temporaneo, ha licenziato il 25 per cento dei suoi dipendenti, cioè 1.900 persone. Nelle ultime settimane la decisione di quasi tutti i paesi di imporre il blocco delle attività economiche ha messo in ginocchio il settore del turismo, a cominciare dalle compagnie aeree low cost e dai servizi come Airbnb.
“Tantissime prenotazioni fatte dagli utenti di Airbnb sono state cancellate in tutto il mondo, ed è chiaro che la ripresa degli spostamenti e del turismo sarà molto lenta nella maggior parte dei paesi”, spiega The Verge. Secondo i dirigenti dell’azienda, nel 2020 gli introiti saranno la metà rispetto a quelli degli anni scorsi. Secondo il sito The Information, i tagli al personale dovrebbero consentire all’azienda di risparmiare circa 500 milioni di dollari all’anno.
CityLab spiega che per andare incontro alle persone che avevano fatto prenotazioni, l’azienda ha cambiato la sua politica sulla cancellazione, e per compensare i padroni di casa ha messo a disposizione un fondo di 250 milioni di dollari. Questo permetterà ad Airbnb di conservare un rapporto con i suoi utenti, ma è difficile dire se l’azienda riuscirà a sopravvivere al virus.
Soprattutto considerato che la maggior parte degli introiti arriva dalle prenotazioni nelle grandi città, che generalmente sono anche le aree più colpite dal virus e dove le amministrazioni saranno più caute sulla riapertura delle attività e sulla ripresa del turismo. La presenza di Airbnb potrebbe invece aumentare nelle zone rurali, anche considerando che per molto tempo gli spostamenti tra i paesi saranno ridotti e molte persone che vivono in città opteranno per soggiorni in luoghi più facili da raggiungere.
“Inoltre molti esperti pensano che quando le attività e gli spostamenti torneranno alla quasi normalità a beneficiarne potrebbero essere gli hotel più che servizi come Airbnb. Questo perché le strutture alberghiere possono garantire condizioni igieniche migliori”.
Il museo del covid: la pandemia raccontata attraverso i nostri oggetti
Insegne fatte a mano, arcobaleni al neon, pacchi di farina. Il Victoria and Albert Museum di Londra sta creando una mostra della pandemia, mettendo insieme gli oggetti di uso quotidiano che in questo periodo stanno acquisendo un nuovo significato.
“Quando la vita si limita alle quattro pareti domestiche il mondo esterno assume un fascino completamente nuovo e aumenta la consapevolezza di tutto ciò che ci circonda. Piccoli dettagli che prima passavano inosservati ora saltano all’occhio. Il fenomeno non è passato inosservato al Victoria e Albert Museum”, racconta il Guardian.
“La pandemia ha questo strano modo di portare alla ribalta oggetti a cui non avresti mai pensato. Tutto diventa più intenso”, afferma Brendan Cormier, curatore del museo.
Con il futuro delle mostre sospeso in un limbo, Cormier ha rivolto l’attenzione del suo team ad analizzare il modo in cui il coronavirus ha rimodellato la vita quotidiana, cambiano il modo in cui sono visti alcuni oggetti. Questo è il motivo per cui il V&A sta per lanciare Pandemic Objects, una serie online che esamina come alcuni oggetti siano diventati carichi di nuovi significati e scopi”.
Durante la pandemia molti progetti sono stati creati anche grazie all’utilizzo delle stampanti 3D,”ma ci vorrà del tempo per capire quali siano effettivamente utili”, spiega Cormier.
Una delle prime cose che ha attirato l’attenzione è stata la grande quantità di insegne fatte a mano che sono comparse nelle vetrine dei negozi in tutto il mondo, in cui vengono spiegate le nuove disposizioni, come l’obbligo di mantenere la distanza di sicurezza. Qualcosa sembra essere cambiato nel rapporto con la tecnologia, la maggior parte di noi sembra aver buttato via le stampati, “siamo tornati a carta e penna”.
I disegni appesi alle finestre si sono diffusi rapidamente anche a casa, sia per esprimere solidarietà sia per mantenere occupati i bambini. I presidi delle scuole hanno incoraggiato gli studenti a dipingere arcobaleni, alimentando anche piccole rivalità che hanno portato a elaborazioni sempre più complesse che vanno dal gesso alla vernice, dal neon ai mattoncini Lego. Questo movimento ha raggiunto anche il mondo dell’arte”.
Cucina terapeutica
Un altro degli aspetti analizzati sarà come la pandemia ha cambiato la dispensa delle cucine: farina e lievito sembrano essere diventati ingredienti fondamentali. I social network sono pieni delle immagini dei piatti preparati a casa, i mulini lavorano 24 ore su 24 per soddisfare la domanda e i prezzi del grano aumentano. Il traffico della ricetta base del pane della Bbc è aumentato dell’875% e non perché non sia possibile acquistare il prodotto. Secondo Cormier “la vera attrazione è la funzione terapeutica della cottura, la qualità tattile e meditativa del processo, insieme al desiderio di sentirsi autosufficienti”.
La maniglia della porta è uno degli oggetti al centro dell’attenzione del museo. Apparentemente innocua, ora sembra essere diventata una potenziale nemica, da quando è stato annunciato che il virus sopravvive sulle superfici.
Con la riduzione dei viaggi, la rete offre una delle poche opzioni di evasione.
Alcuni stanno trascorrendo ore su Google Street View per saziare la voglia di viaggiare, esplorando in 3D le strade di luoghi remoti o di paesaggi urbani.
“Carta igienica, piattaforme streaming, imballaggi, balconi e macchine da cucire sono altri degli aspetti sotto i riflettori. Che si tratti di nuove fobie, di sospetti o di rispetto, quando la pandemia sarà un ricordo, potremmo non guardare mai più gli oggetti di tutti i giorni allo stesso modo”.
Estesi i poteri di sorveglianza dei servizi segreti israeliani
Il parlamento israeliano ha approvato il 5 maggio l’estensione di una discussa misura di emergenza per contenere la diffusione del nuovo coronavirus nel paese: il tracciamento delle persone malate di covid-19 da parte dello shin bet, il servizio segreto interno.
Il ricorso a questo tipo di sorveglianza, di solito riservata ai palestinesi, ha acceso un forte dibattito nell’opinione pubblica israeliana. Il 27 aprile una sentenza della corte suprema aveva stabilito che i poteri speciali concessi allo shin bet con un ordine amministrativo a marzo sarebbero scaduti alla fine del mese a meno che non fossero stati confermati dal parlamento con una legge. La norma dovrebbe essere preparata entro il 18 maggio. Il governo aveva la possibilità di chiedere un’estensione della misura alla knesset, il parlamento israeliano. La proposta era di sei settimane, ma il termine è stato fissato al 26 maggio.
I poteri di sorveglianza concessi allo shin bet sono molto ampi e sono stati pensati originariamente per contrastare il terrorismo. Tracciando e incrociando i dati dei telefoni e delle carte di credito, i servizi segreti possono identificare e allertare le persone entrate in contatto con qualcuno positivo al covid-19, e a cui viene ordinato di entrare in quarantena.
Alcuni esponenti dell’opposizione si sono lamentati del fatto che la sorveglianza fosse estesa in un momento in cui la curva dei contagi è in calo. Ma Sigal Sadetsky, a capo dei servizi di sanità pubblica al ministero della sanità, ha fatto notare che il tracciamento è importante nel momento in cui gli israeliani ricominciano a uscire di casa e ad andare al lavoro. Sadetsky ha confermato che 5.516 delle 16mila persone infettate dal virus sono state individuate grazie al tracciamento, 3.835 delle quali sono state localizzate dallo shin bet. In molti però temono che la pratica, considerata una violazione della privacy, possa continuare anche quando il paese sarà tornato alla normalità.
L’impatto del virus sui flussi migratori
“Confini chiusi, programmi di asilo sospesi, trasporti fermi e distanziamento sociale: tutte queste misure adottate dai governi per affrontare l’epidemia di covid-19 hanno ridotto drasticamente l’immigrazione in tutto il mondo, soprattutto dai paesi poveri a quelli ricchi”, scrive il New York Times.
Gillian Triggs, assistente dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, spiega che finora almeno 120 paesi hanno ordinato una qualche forma di chiusura dei confini, e solo trenta di loro stanno ancora valutando le richieste di asilo dei migranti. La maggior parte delle nazioni ha messo in sospeso i programmi per la concessione dei visti. Questa situazione è evidente in ogni regione del mondo.
In America Latina le rotte migratorie che portavano i centroamericani ad attraversare i loro paesi e il Messico per entrare negli Stati Uniti, si sono momentaneamente chiuse, mentre l’amministrazione Trump ha approfittato del virus per chiudere le frontiere a quasi tutti i migranti. Il numero di persone che dall’Africa orientale si mettono in viaggio attraverso il golfo di Aden per andare a lavorare negli stati del golfo si è ridotto in modo considerevole. A causa dei blocchi alcuni paesi dell’Europa occidentale sono rimasti a corto dei lavoratori stagionali che di solito arrivano dall’Europa dell’est per lavorare nei campi, e in alcuni casi sono stati organizzati voli appositi per portare romeni e polacchi in Germania e nel Regno Unito.
Ma anche se le opportunità per migrare e trovare protezione si sono ridotte in modo significativo, in alcuni casi le espulsioni sono continuate, spesso con conseguenze sanitarie pericolose. Alcune dei migranti che sono stati espulsi dagli Stati Uniti in Guatemala nelle ultime settimane sono risultati positivi al covid-19, creando un rischio ulteriore per un paese povero e senza molte risorse per fronteggiare un’emergenza sanitaria.
In alcuni paesi i migranti si ritrovano bloccati in rifugi, accampamenti, o alberghi, senza la possibilità di praticare il distanziamento sociale o di difendersi dalla malattia.
Poi ci sono i tanti migranti che stanno cercando di tornare nei loro paesi. Migliaia di venezuelani che erano andati a lavorare e a vivere in Colombia stanno tornando indietro, gli afgani tornano a casa dall’Iran e dal Pakistan e gli haitiani lasciano la Repubblica Dominicana. “Questo succede perché gli immigrati si rendono conto che in quei paesi non possono più sopravvivere”, spiega Triggs.
Vari esperti che si occupano di immigrazione sostengono che questa tendenza è solo temporanea, e che anzi la crisi economica causata dal virus – che colpirà soprattutto paesi che erano già in difficoltà – farà aumentare ulteriormente i motivi che spingono tante persone a migrare.
Secondo l’organizzazione internazionale del lavoro, circa metà dei lavoratori mondiali rischia di rimanere senza mezzi di sostentamento. La perdita di posti di lavoro ha già causato la riduzione delle rimesse che gli immigrati mandano nei paesi d’origine, con conseguenze devastanti sui paesi in via di sviluppo.
L’America Latina entra nella fase peggiore dell’epidemia
In America Latina i casi di persone malate di covid-19 continua a crescere, e secondo gli esperti la regione sta entrando nella fase di maggiore diffusione del virus. Finora i casi registrati sono circa 250mila e i morti circa 14mila.
Jarbas Barbosa, vicedirettore dell’Organizzazione panamericana per la sanità (Ops), ha spiegato che l’America Latina si trova nella situazione in cui era l’Europa sei settimane fa, quindi nelle prossime settimane c’è da aspettarsi un aumento importante del numero di casi.
L’epicentro dell’epidemia è il Brasile, dove sono morte almeno ottomila persone, 600 il 5 maggio. In Perù, dove i positivi sono 50mila e i morti 1.500, gli ospedali di alcune regioni sono rimasti senza posti letto in terapia intensiva. Negli ultimi giorni la situazione è diventata più grave in Messico. Il 5 maggio il paese ha registrato 236 morti, la cifra quotidiana più alta dall’inizio dell’emergenza. I decessi totali al momento sono 2.500.
Per questo motivo la cosiddetta fase due sembra ancora lontana per la maggior parte dei paesi del continente. L’Ecuador, uno dei paesi più colpiti in assoluto, ha esteso lo stato d’emergenza fino a metà giugno. Anche la Colombia ha deciso di prorogare le misure di contenimento.
Le notizie di stamattina sul coronavirus
Scelte dalla redazione di Good Morning Italia
Qe, la Germania chiede chiarimenti
La corte costituzionale federale della Germania ha stabilito che il programma di acquisti dei titoli di Stato della Bce non finanzia gli Stati e rispetta il divieto del Trattato contro la monetizzazione dei debiti pubblici nazionali. La corte, però, accoglie il ricorso di alcuni accademici ed economisti tedeschi sulla possibilità che il quantitative easing abbia violato il mandato della Bce (Il Sole 24 Ore). La Bundesbank ha tre mesi di tempo per chiarire sul programma mentre Berlino si muoverà per fare in modo che la Bce attui la verifica. Ma la Commissione europea difende le prerogative della Bce e afferma “il primato della legge europea perché le decisioni della Corte Ue sono vincolanti su tutte le corti nazionali” (Bloomberg).
La risposta Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha detto di essere certo che “un chiarimento avverrà in tempi rapidi e la sentenza non avrà alcuna conseguenza pratica” (Reuters). Ma intanto la frattura mette a rischio l’aiuto di Lagarde all’Italia (HuffPost).
In picchiata Secondo Eurostat a marzo i prezzi della produzione industriale sono diminuiti dell’1,5% nell’area euro e dell’1,4% nell’Unione europea, rispetto al mese di febbraio (Ansa).
Proviamoci Sono cominciati ieri i negoziati, in videoconferenza, tra Stati Uniti e Regno Unito per un accordo di libero scambio post Brexit (Bbc). Slitta invece di alcune settimane la discussione all’interno della Commissione europea sul Recovery fund.
Triste primato
Il Regno Unito con 29.427 morti ha superato l’Italia per numero di decessi dovuti al nuovo coronavirus ed è diventato così il paese in Europa con il maggior numero di morti (Guardian). L’epidemiologo dell’Imperial College di Londra, Neil Ferguson, si è dimesso dall’incarico di consulente di Downing street. Secondo il Telegraph avrebbe violato le regole del distanziamento sociale in due occasioni.
Pensare al futuro Il comitato britannico per il cambiamento climatico ha inviato una lettera al primo ministro Boris Johnson per chiedere che i fondi per la ripresa vadano solo a quelle aziende che ridurranno le emissioni di Co2 per evitare che una crisi climatica abbia effetti ancora peggiori della pandemia (Bbc).
In trincea Secondo i dati del ministero della salute più del 70% dei nuovi casi di contagio registrati in Spagna nelle ultime 24 ore sono operatori sanitari (El País).
A ritroso Un gruppo di medici francesi ha rianalizzato i campioni di saliva di 24 persone ricoverate per polmonite tra dicembre e gennaio in due ospedali vicini a Parigi e ne ha trovato uno positivo al covid-19 già il 27 dicembre (Bbc). Il presidente francese Emmanuel Macron ha confermato che le scuole riapriranno progressivamente da lunedì 11 maggio (Agi).
Fronte italiano
Secondo gli ultimi dati della Protezione civile sono 236 le vittime del nuovo coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia per un totale di 29.315. Rallentano i contagi: +1.075 (La Stampa). Il vicepresidente della Lombardia Fabrizio Sala afferma che il tasso di contagio nella regione è ora di 0,75, inferiore alla media italiana di 0,80 (Corriere).
Decreto di maggio Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha incontrato in videoconferenza i sindacati per discutere del nuovo decreto da 55 miliardi (Rai News). La ministra del lavoro Nunzia Catalfo proporrà la possibilità per i contratti collettivi aziendali e territoriali di prevedere una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Una quota delle ore sarebbe convertita in percorsi di formazione (Ansa).
Fase 2 Conte intervistato dal Fatto Quotidiano sarebbe favorevole ad accogliere alcune richieste delle regioni che stanno trattando con il governo per poter riaprire in anticipo alcune tipologie di attività (Il Sole 24 Ore). Silvio Berlusconi, in prima pagina sul Giornale, presenta il suo piano per una riapertura controllata: “Niente statalismo, più liberismo”.
Prima la salute “Ho chiesto più di 3 miliardi di euro nel decreto maggio per dare più forza al nostro Servizio sanitario”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza (Repubblica). Intanto però la Lombardia si prepara ad aprire ai test sierologici a pagamento in strutture e aziende private (Fanpage).
Il sequestro La guardia di finanza di Savona ha sequestrato altre 25 mila mascherine riconducibili alla Only Italia logistic, la società di cui è rappresentante legale Irene Pivetti. La procura indaga tra l’altro per ricettazione, frode nell’esercizio del commercio e violazioni alla legge doganale (Ansa).
Trump nel caos
You are fired La Casa Bianca sarebbe pronta a sciogliere la task force per il coronavirus guidata dall’immunologo Anthony Fauci entro la fine di maggio nonostante ogni giorno si registrino oltre mille morti e più di 20mila nuovi contagi (Bbc). Intanto il genero e consigliere del presidente Jared Kushner ha creato una nuova task force di giovani, e secondo il Nyt inesperti, volontari per gestire la distribuzione dei dispositivi di protezione medici.
Parola alla scienza Anthony Fauci ha smentito le accuse del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e del segretario di stato Mike Pompeo secondo i quali il covid-19 sarebbe stato prodotto nei laboratori in Cina: “Le prove scientifiche vanno fortemente nella direzione secondo cui il virus non avrebbe potuto essere manipolato artificialmente o deliberatamente” (Cnn).
Orizzonti
Aerei a terra A marzo, secondo l’Istat, sono stati cancellati due voli su tre e i passeggeri sono diminuiti dell’85%, passando da circa 14 milioni a poco più di 2 milioni, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. A causa del confinamento, da poco meno di 460mila passeggeri in arrivo e partenza negli aeroporti italiani di domenica 23 febbraio si è passati ai 6.800 di domenica 29 marzo (Sky TG24).
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