I risultati delle elezioni in Italia

Gli articoli, i commenti e le analisi della stampa straniera.

NUOVE NOTIZIE
  • 07 Mar 2018 11.32

Questo liveblog è chiuso. Per leggere altri articoli sui risultati del voto in Italia: Elezioni 2018.

  • 05 Mar 2018 18.12

Cosa sappiamo finora sui risultati delle elezioni

  • Il 4 marzo si è votato per rinnovare il parlamento italiano. Il Movimento 5 stelle ha ottenuto più del 30 per cento dei voti sia alla camera sia al senato, sopratutto grazie alle regioni del centro e dell’Italia del sud. La Lega ha superato Forza Italia e il Partito democratico è sotto al 20 per cento. Liberi e Uguali ha superato la soglia di sbarramento del 3 per cento. L’affluenza è stata del 72,9 per cento, la più bassa nelle elezioni politiche dal 1948 a oggi.
  • Con questi numeri, osservano i giornalisti stranieri, nessuna forza politica ha una maggioranza assoluta in parlamento, e quindi anche la formazione del governo sarà complicata.
  • Luigi di Maio ha dichiarato che “l’M5s è pronto a parlare con tutti i partiti”. Ma il leader della Lega, Matteo Salvini, ha detto che “l’alleanza con Forza Italia di Silvio Berlusconi ha vinto le elezioni e formerà il prossimo governo, escludendo qualsiasi ‘strana coalizione’ con altre forze politiche”.
  • Il Pd passa dal 25,4 alla camera conquistato nelle elezioni elezioni politiche del 2013, al 18,7 del 2018 – e dal 27,4 al senato al 19,1. Il segretario, Matteo Renzi, ha annunciato che lascerà la guida del partito.
  • Cosa succederà ora? Tra l’8 e il 9 marzo i deputati e i senatori eletti si dovranno registrare in parlamento. La prima seduta delle camere è in programma il 23 marzo. Le consultazioni saranno un passaggio chiave.
  • 05 Mar 2018 17.02

Quattro considerazioni del New York Times

Il New York Times ha sintetizzato il risultato del voto italiano elencando quattro punti di cui tenere conto.

  • Immigrazione. “Il tema continua a infiammare la politica europea”, scrive il giornalista Steven Erlanger. “Gli immigrati sono il capro espiatorio perfetto per chi ha paura, e un terreno fertile per i populisti”.
  • Economia. “Dopo dieci anni, l’Italia sta finalmente crescendo, anche se anemicamente”. Tuttavia, nota il New York Times, i giovani e la classe media sono esclusi dai benefici della crescita.
  • Classe politica. Per molti elettori, i partiti più grandi hanno causato la stagnazione degli ultimi dieci anni. Inoltre, spiega Erlanger, i loro leader sono vecchi e perdenti, “mentre le formazioni più populiste come i cinquestelle e la Lega sono guidati da personalità giovani, forti e aggressive”.
  • Sud. “Su temi come l’euro, l’immigrazione e i rifugiati, l’Europa del sud è furiosa con l’Unione europea, sopratutto con la Francia e la Germania, perché si sente lasciata sola”.
  • 05 Mar 2018 15.43
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I risultati elettorali italiani secondo lo scrittore satirico di origine irachena Karl Sharro.

  • 05 Mar 2018 15.25

Vladimir Putin e le elezioni italiane

Le elezioni italiane del 4 marzo potrebbero segnare il primo vero trionfo per i partiti di protesta anti sistema in una democrazia liberale occidentale. Ma soprattutto la vittoria di un politico che da lontano ha sempre seguito quello che succede in Italia, scrive Ariel David su Haaretz.

“Ciò che sembra quasi certo è che nei prossimi mesi, sia l’Italia sia l’intera Unione europea saranno distrutte da questa nuova fonte di instabilità e incertezza. E questo potrebbe essere esattamente il risultato che almeno un paese, che ha seguito da molto vicino queste elezioni, sperava. In vista del voto, funzionari e analisti italiani avevano denunciato il pericolo di un’intromissione russa nella campagna, attraverso false agenzie di stampa e account finti sui social network controllati dal Cremlino. Negli ultimi anni sia la Lega sia il Movimento 5 stelle si sono avvicinati a Mosca, esprimendo sostegno per la sua politica estera, criticando le sanzioni europee e stringendo legami forti con il governo russo. Se alla fine uno di questi partiti guiderà il paese, il vero vincitore delle elezioni italiane potrebbe finire per essere qualcuno che non è mai stato nemmeno candidato: Vladimir Putin”.

  • 05 Mar 2018 15.16

Cosa succede ora

  • Terminato lo spoglio delle schede, tra l’8 e il 9 marzo i deputati e i senatori eletti si dovranno registrare in parlamento. La prima seduta delle camere è in programma per il 23 marzo. Entro due giorni i parlamentari dovranno dichiarare il gruppo parlamentare di appartenenza.
  • Al senato la seduta sarà presieduta dal rappresentante più anziano, cioè l’ex presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Alla camera dall’ex vicepresidente che nella precedente legislatura aveva ottenuto più voti: in caso di rielezione sarebbe Roberto Giachetti. Altrimenti Luigi Di Maio o, sempre se rieletto, Maurizio Lupi. Nella prima seduta si procederà alla proclamazione degli eletti e all’elezione dei nuovi presidenti. Dopo di che il presidente del consiglio Paolo Gentiloni darà le sue dimissioni, rimanendo in carica per gli affari correnti.
  • A questo punto il presidente della repubblica Sergio Mattarella comincerà le consultazioni. Poiché nessuna forza politica ha raggiunto la maggioranza dei seggi (316 alla camera, 158 al senato), Mattarella dovrà conferire un incarico pieno o esplorativo al potenziale presidente del consiglio, in grado di formare un governo e trovare una maggioranza che lo sostenga in parlamento.
  • Un’ipotesi è la formazione di un governo tecnico. Ma anche questo dovrebbe ottenere la fiducia del parlamento. In tutto questo periodo di consultazioni il presidente del consiglio manterrà i propri poteri “per il disbrigo degli affari correnti”, fino a quando non sarà nominato un nuovo esecutivo o, se non si raggiunga un accordo, fino a nuove elezioni.
  • 05 Mar 2018 14.23

Un paese diviso in due

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  • 05 Mar 2018 13.39

La vignetta di Manos Symeonakis

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  • 05 Mar 2018 13.25

Caos all’italiana

“Nella politica italiana arrangiarsi non è l’eccezione, ma la regola. Il paese è abituato all’instabilità: dalla fine della seconda guerra mondiale ha avuto più di sessanta governi. E proprio nel giorno in cui Angela Merkel si assicurava un quarto mandato, gli italiani hanno votato nella speranza di sapere chi sarebbe stato il loro presidente del consiglio, il settimo da quando Merkel è stata nominata per la prima volta a capo del governo tedesco, nel 2005”, scrive Alberto Nardelli su BuzzFeed.

“Queste elezioni, tuttavia, sono diverse”, aggiunge Nardelli. “Un mix di protesta anticasta, populisti e forze di estrema destra ha ottenuto una maggioranza in parlamento. Anche se non riuscissero a formare un governo hanno il controllo dell’ottava economia mondiale, la terza dell’eurozona. Cosa succederà? Il prossimo governo italiano sarà il risultato di calcoli aritmetici, opportunismo politico e metodo. Anche se le rispettive basi elettorali di M5s e Lega sembrano diverse, in parlamento i due partiti hanno votato in maniera simile varie volte. Su molti punti – dal salario minimo alla riforma delle pensioni, ai regolamenti fiscali europei – un accordo su un programma di massima non è impensabile”.

Nardelli fa notare che per Di Maio “l’M5s è pronto a parlare con tutti i partiti”. “Un’altra questione è quella che riguarda il Partito democratico: andrà all’opposizione o si riposizionerà? L’aritmetica è chiara: nessun governo sarà possibile senza l’appoggio della Lega o dell’M5s. Se i colloqui saranno inconcludenti il presidente della repubblica potrebbe optare per un governo tecnico o di unità. Ma le possibilità di sopravvivenza sono remote perché dovrebbe avere la fiducia del parlamento. Alla fine, Sergio Mattarella potrebbe essere costretto a indire nuove elezioni. Tutto questo sullo sfondo di una fragile ripresa economica che ha alimentato gran parte della rabbia che ha prodotto il risultato di domenica. Qualunque cosa accada dopo, quella rabbia non sparirà presto. Intanto gli italiani, come il resto d’Europa, possono solo aspettare”.

  • 05 Mar 2018 12.54

La prima pagina di Le Monde

  • 05 Mar 2018 12.35

Salvini detta le condizioni

“Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato che l’alleanza con Forza Italia di Silvio Berlusconi ha vinto le elezioni e formerà il prossimo governo, escludendo qualsiasi ‘strana coalizione’ con altre forze politiche”, scrive Politico. “Salvini ha rivendicato il diritto a essere il prossimo presidente del consiglio, visto che il suo partito ha preso più voti di Forza Italia. Ha anche escluso qualsiasi alleanza tra la Lega e il Movimento 5 stelle, che è diventato il primo partito italiano. I cinquestelle avevano precedentemente smentito qualsiasi alleanza con altri partiti”.

  • 05 Mar 2018 12.33

Da Gorizia a Reggio Calabria, dal lavoro all’astensionismo: reportage, articoli e commenti per raccontare il paese e i temi più dibattuti in campagna elettorale.

Una manifestazione degli studenti a Napoli, 15 dicembre 2017. (Michele Amoruso, Pacific press/Zuma/Ansa)
  • 05 Mar 2018 12.09

I commenti della stampa straniera

A causa dell’ora di chiusura dei seggi la stragrande maggioranza dei giornali europei non ha fatto in tempo a dedicare l’apertura alle legislative italiane di domenica, e si è affidata alle analisi dei corrispondenti in Italia. Che sono unanimi nel sottolineare la vittoria delle forze di destra e populiste e l’estrema difficoltà nella formazione del governo.

  • 05 Mar 2018 11.33

Le ultime proiezioni per la camera:

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E per il senato:

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  • 05 Mar 2018 11.04

Sono pazzi questi italiani?

“Se ci si mette a calcolare la forza delle formazioni radicali ed euroscettiche si rimane impressionati e sconcertati. Populisti, estremisti e xenofobi superano abbondantemente la metà dei voti. Ma prima della psicosi bisogna applicare il consueto coefficiente di sdrammatizzazione con cui si deve osservare la politica italiana”, commenta lo scrittore Rubén Amón su El País.

“Prima di tutto va applicato all’apoteosi dei cinquestelle (così l’hanno definita i suoi leader), la cui inequivocabile vittoria proviene sia dal fracasso della sinistra renziana sia dal suo stesso processo di normalizzazione. I grillini hanno abbandonato il discorso antisistema, hanno pescato nel discredito dei partiti tradizionali e sono sopravvissuti all’assenza del loro patriarca. L’aspetto più rilevante nell’alleanza tra Silvio Berlusconi (Forza Italia) e Matteo Salvini (Lega) è il sorpasso dei leghisti. Chissà perché, Berlusconi è cascato nella sua stessa contraddizione: abbracciare la xenofobia di Salvini e proporre come candidato premier il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, generando una schizofrenia politica. E gli italiani, invece che impazzire o radicalizzarsi, hanno deciso di seppellire i punti di riferimento tradizionali. L’ex cavaliere si rassegna alla pensione e Matteo Renzi si caricaturizza nel suo ruolo di stella fugace, trascinando il Pd nello stesso cimitero dove già si trova il Partito socialista francese e dove si accumula lo psicodramma della socialdemocrazia europea. Da queste elezioni nasce l’enigma della governabilità: i cinquestelle smentiscono qualunque patto. La Lega è un alleato tossico in qualunque scenario. Berlusconi non può fare da arbitro. E alla sinistra mancano numeri e credibilità. Neppure si riesce a scorgere in questo quadro la figura tradizionale del redentore democristiano. Così il presidente Sergio Mattarella nelle stanze pontificie del Quirinale avrà bisogno dello spirito santo per operare il miracolo e ungere una qualunque opzione pulita che eviti altre elezioni”.

  • 05 Mar 2018 10.48

Gli elettori democratici in fuga

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Gli elettori del Pd nel 2018 (19 per cento) e nel 2014 (40,8 per cento). Il 50,2 per cento ha rivotato Pd, il 15, 6 non ha votato, il 34,2 ha votato per altri partiti: cinquestelle (16,8), +Europa (3,4), centrodestra (8,4), Liberi e uguali (4).

  • 05 Mar 2018 10.32

L’Italia senza guida

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  • 05 Mar 2018 10.16

Affluenza ai minimi storici

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Le elezioni 2018 hanno avuto un’affluenza al 72,9 per cento, la più bassa nelle elezioni politiche dal 1948 a oggi.

  • 05 Mar 2018 09.55
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“Una cosa è chiara sulle elezioni italiane: il Movimento 5 stelle deve prendere alcune decisioni importanti per capire che tipo di partito vuole essere”.

  • 05 Mar 2018 09.53

“Il risultato più probabile delle elezioni in Italia – uno dei paesi fondatori dell’Unione europea e principale economia del Mediterraneo – sarà un governo meno impegnato nel progetto di un’Europa unita. Mentre gli avversari geopolitici, dalla Russia alla Cina, cercano di dividere e indebolire il blocco”, scrive il corrispondente del New York Times, Jason Horowitz. “I risultati sono non solo uno sconcertante termometro dell’umore dell’Italia ma anche un’avvisaglia dei problemi che potrebbero aspettare l’Europa”.

  • 05 Mar 2018 09.22

L’Italia antiEuropa

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“L’anno scorso i partiti europeisti erano riusciti a contenere i populisti in Germania, Francia e Paesi Bassi. Ma non sono riusciti a fermare la loro avanzata in Italia”. L’analisi di Bloomberg.

  • 05 Mar 2018 09.13

L’estrema destra non vince ma avanza

“I nuovi partiti fascisti non sono riusciti a entrare in parlamento, un ingresso che avevano preparato negli ultimi dieci anni”, scrive Lorena Pacho di El País. “Non ci sono i risultati definitivi, ma sembrano lontani dal riuscirci, anche se hanno ottenuto una leggera crescita rispetto alle elezioni del 2013. Chi aveva maggiori aspettative era CasaPound, che è passato dallo 0,1 per cento allo 0,3-0,7 per cento: comunque meno dell’1 per cento. Le possibilità erano scarse e non hanno ottenuto i risultati sperati, ma la loro avanzata e la loro presenza sociale sono significative. Hanno approfittato del dibattito sull’immigrazione e del malcontento generale nei confronti della politica per introdurre gradualmente le loro parole d’ordine xenofobe”.

  • 05 Mar 2018 08.55

Nuove proiezioni con il 76 per cento dei voti contati

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  • 05 Mar 2018 08.43

L’incertezza fa paura ai mercati

“Lunedì mattina gli investitori asiatici si sono diretti verso la sicurezza dello yen e dell’oro, tra i timori di una guerra commerciale globale e le preoccupazioni per l’incertezza politica in Italia, rischi che offuscano le prospettive per la crescita mondiale”, scrive la Reuters. “Gli elettori italiani hanno dato alla luce un parlamento sospeso, votando in massa i partiti populisti e di estrema destra e facendo precipitare la terza economia della zona euro in uno stallo politico che potrebbe richiedere mesi per essere risolto. L’euro è stato scambiato in modo variabile intorno a 1,2 dollari dopo che il movimento euroscettico a cinquestelle ha visto crescere il suo sostegno per diventare il più grande partito del paese”.

  • 05 Mar 2018 08.29

Cosa succederà ora?

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“Pochi vorrebbero essere nei panni di Mattarella nelle prossime settimane”, scrive la giornalista del País Lorena Pacho.

  • 05 Mar 2018 08.22

Senza una maggioranza

“Il movimento 5 stelle è di gran lunga la prima forza politica nel paese e i partiti tradizionali di sinistra e di destra possono aspettarsi sconfitte umilianti”, commenta l’Economist. “Se i risultati saranno confermati, l’M5s e il suo leader di 31 anni, Luigi Di Maio, avranno più seggi di qualunque altro partito e quindi potrebbero avere la possibilità di formare un governo Ma poiché nessun partito ha la maggioranza, l’Italia dovrà presumibilmente aspettare qualche settimana per capire quale tipo di governo avrà”.

  • 05 Mar 2018 08.10

“L’instabilità politica non è una scoperta per l’Italia, ma l’ampiezza dello sconvolgimento che si profila dai primi risultati del voto è qualcosa di inedito”, scrive Le Monde. “Lunedì 5 marzo non emerge nessuna maggioranza chiara e il paese, più diviso che mai, si dirige di nuovo verso una situazione di blocco politico”.

  • 05 Mar 2018 08.02

Le proiezioni per la camera dei deputati secondo Politico:

E al senato:

  • 05 Mar 2018 07.49

“Il 50 per cento degli elettori ha appoggiato partiti populisti che un tempo erano considerati estremisti”, commenta il Guardian. “Il risultato più probabile vede o la vittoria della coalizione di centrodestra guidata da Silvio Berlusconi o un parlamento senza maggioranza assoluta in cui i partiti populisti – anticasta come il Movimento 5 stelle e xenofobi come la Lega – avranno una forte influenza nella formazione di un nuovo governo”.

  • 05 Mar 2018 07.39
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“Luigi Di Maio, re delle Due Sicilie”, twitta il corrispondente di Le Monde.

  • 05 Mar 2018 07.27

“L’Italia si prepara a un parlamento senza maggioranza dopo che la coalizione di centrodestra di Silvio Berlusconi è in testa alle elezioni del 4 marzo ma senza una netta maggioranza, mentre il Movimento 5 stelle è il primo partito”, scrive Politico.

“Secondo le ultime proiezioni la coalizione guidata dall’ex presidente del consiglio di Forza Italia e dalla Lega di Matteo Salvini (ex Lega Nord) si aggira intorno al 37 per cento delle preferenze, meno del 40 per cento necessario per evitare un parlamento senza maggioranza. I cinquestelle guidati da Luigi Di Maio, 31 anni, avrebbero poco più del 30 per cento, il che significherebbe un successo per il gruppo che ha cercato di fare appello agli elettori disaffezionati nei confronti dei partiti tradizional”.

La coalizione di centrodestra di Silvio Berlusconi è in testa alle elezioni del 4 marzo ma senza una netta maggioranza, mentre il Movimento 5 stelle è il primo partito.

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