All’inizio di La meute, serie scritta da Lucia Penzo e prodotta da Pablo Larraín, in un quartiere ricco di Santiago del Cile gli studenti bloccano l’ingresso alla loro scuola privata cattolica per denunciare gli abusi sessuali compiuti da uno degli insegnanti, coperto dai colleghi e dai dirigenti scolastici. In seguito la detective Olivia Fernández deve indagare sulla scomparsa della leader del movimento studentesco. Malgrado un certo didatticismo e una rappresentazione discutibile delle violenze sessuali, la serie getta uno sguardo duro sulle violenze subite dalle donne nella società cilena. Les Inrockuptibles

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Questo articolo è uscito sul numero 1419 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati