Dall’affascinante debutto lo-fi Immunity, del 2019, Claire Cottrill è diventata una maestra di conforto uditivo. La musicista di Atlanta, nota come Clairo, ad appena ventidue anni ha già dimostrato di poterci dare molto più di una hit virale (Pretty girl, del 2017). Dal pop da cameretta è cresciuta e ora si staglia al di sopra di qualsiasi rumore creando senza sforzo apparente una musica piena di dettagli e sostanza. Sling ne è la testimonianza. Se Immunity catturava il raggiungimento dell’età adulta e la consapevolezza di essere queer, l’ultimo lavoro si concentra sulla disillusione che accompagna l’esperienza con il successo nell’industria musicale, dal punto di vista femminile. Il talento di Clairo nella scrittura è evidente nelle canzoni che parlano di vulnerabilità. Blouse racconta in maniera calma ma straziante la degradazione che molte donne devono subire quando si confrontano con uomini potenti: “Perché ti dico come mi sento, se stai solo guardando sotto la camicetta?”. In Just for today la sentiamo confidarsi con la madre su pensieri suicidi, e chiedersi se sia giusto continuare questa carriera. Sono temi pesanti che però Clairo sa trattare con grazia, come una donna matura. Ma i momenti di luce fanno capolino continuamente, illuminando il rifugio caldo e spazioso costruito insieme al produttore Jack Antonoff. L’accogliente folk acustico di Sling è influenzato sicuramente da Joni Mitchell, Carole King e dai Carpenters, ma Cottrill sa appropriarsene mettendo a punto un habitat perfetto per la sua introspezione. Che decida di continuare o di ritirarsi adesso, può consolarsi sapendo di avere creato un’opera senza tempo. Jay Singh,
The Line of Best Fit
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Questo articolo è uscito sul numero 1419 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati