“Mattatoi, macellerie e produttori di carne britannici vogliono impiegare i detenuti per sopperire alla carenza di manodopera”, scrive la Bbc. L’organizzazione di categoria, l’Association of independent meat suppliers, che il 23 agosto ha incontrato alcuni rappresentanti del governo di Londra, sostiene che nel settore ci sono 14mila posti di lavoro vacanti – il 15 per cento della forza lavoro complessiva – a causa della pandemia e anche della Brexit, che ha allontanato dal Regno Unito molti immigrati. Le aziende, in particolare, sono interessate a detenuti ed ex detenuti inseriti nel programma Release on temporary licence (Rotl), che permette esperienze lavorative per facilitare il reinserimento nella società.
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Questo articolo è uscito sul numero 1424 di Internazionale, a pagina 109. Compra questo numero | Abbonati