Gorillas è un’app per la consegna di prodotti alimentari lanciata un anno fa in Germania. Il suo obiettivo è diventare per i supermercati quello che Amazon rappresenta per il commercio al dettaglio, scrive la Süddeutsche Zeitung. L’azienda ha subito riscosso l’interesse degli investitori: già all’inizio del 2021 valeva un miliardo di dollari e ora il suo valore si aggira intorno ai sei miliardi. “Tuttavia mentre l’azienda è in piena ascesa, un piccolo gruppo di fattorini, il Gorillas workers collective, ha cominciato a proclamare scioperi e proteste per far conoscere all’opinione pubblica le condizioni in cui si lavora nel supermercato digitale del futuro”. I lavoratori, quasi tutti immigrati, usano i social network per organizzare occupazioni spontanee dei magazzini e chiedere turni meno faticosi, paghe più alte o equipaggiamenti migliori. Le immagini e le notizie legate a queste iniziative “sono pericolose per Gorillas”, osserva il quotidiano. “In questo momento l’azienda dipende dall’umore degli investitori, perché non guadagna ancora niente ma investe soldi per costruire la crescita futura promessa dai suoi dirigenti. Solo quando Gorillas riuscirà a realizzare fatturati superiori a quelli dei supermercati e a battere concorrenti come Flink, Getir, Groovy, Foodpanda o Wolt, altrettanto determinate a diventare l’Amazon delle consegne alimentari, potrà diventare un’azienda redditizia. Ma con quali lavoratori crede di farlo se i suoi dipendenti sono sfruttati, pagati poco ed equipaggiati male?”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1424 di Internazionale, a pagina 109. Compra questo numero | Abbonati