A pochi giorni dalla conferenza sul clima di Glasgow (Cop26), il primo ministro australiano Scott Morrison ha annunciato un piano per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, senza però fornire dettagli. Il piano, il primo in dieci anni di governo, varato al termine di una trattativa con gli alleati del Partito nazionale, non prevede la fine del settore dei carburanti fossili, di cui l’Australia è un grande produttore ed esportatore, né limiti al loro impiego. Canberra non si è nemmeno impegnata a raggiungere obiettivi ambiziosi entro il 2030, come invece hanno fatto gli altri partecipanti alla CoP26. “Nel piano tanto atteso non c’è una linea né una strategia”, scrive The Monthly, “e ci si chiede su cosa esattamente il primo ministro si sia scontrato con gli alleati nelle ultime due settimane”. L’Australia è uno dei paesi con il più alto tasso d’inquinamento pro capite e ha sempre puntato i piedi rispetto agli impegni sul clima. Nessuno si aspettava molto da questo piano, ma il risultato è peggio delle previsioni. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1433 di Internazionale, a pagina 36. Compra questo numero | Abbonati